Notizie

Finalmente legge

di Redazione GRS


parlamentoDopo due anni di discussione, la Camera approva la riforma del Terzo Settore. Il commento del portavoce del Forum nazionale del Terzo Settore Pietro Barbieri. (sonoro)

Social Impact Agenda per l’Italia: presentata la piattaforma per gli investimenti a impatto sociale

di Redazione GRS


social impactÈ nata la Social Impact Agenda per l’Italia, una piattaforma di proposte per consentire lo sviluppo di investimenti a impatto sociale in Italia e nelle azioni di cooperazione internazionale.

 

Tra gli obiettivi perseguiti: contribuire al processo di decision making per sostenere l’ecosistema degli investimenti ad impatto sociale; sviluppare e condividere la conoscenza sul settore degli investimenti ad impatto e sull’imprenditorialità sociale; contribuire alla sperimentazione di strumenti di investimento ad impatto sociale e alimentare il dialogo e lo scambio di esperienze a livello internazionale.

 

La Social Impact Agenda per l’Italia è stata creata per dare continuità e raccogliere l’esperienza dell’Advisory Board Italiano della Social Impact Investment Taskforce, promossa durante la presidenza britannica del G8 del 2013. La presentazione ufficiale è avvenuta il 24 maggio a Roma, alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, la presidente di Human Foundation e dalla Social Impact Agenda Giovanna Melandri e dei soci dell’associazione: ABI, ANIA, Confcooperative Federsolidarietà, Gruppo Cooperativo CGM, Etimos Foundation, Federcasse, Fondazione Opes, Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Human Foundation, UBI BANCA e Vita.

 

“Le potenzialità dell’impact investment in Italia sono importanti. E non solo nei cinque settori tradizionalmente intesi come welfare, istruzione e formazione, sanità e salute, ambiente e sostenibilità, politiche sociali, servizi alla persona e alla comunità, ma anche nell’accesso e nei servizi alla cultura”, ha detto Melandri. “Esistono ancora barriere e colli di bottiglia che non consentono all’Italia di far decollare questi investimenti strategici per far fronte a moltissimi problemi sociali. Sono investimenti problem-solving che, secondo le nostre stime con un adeguato contesto economico e istituzionale potrebbero raggiungere i 30 miliardi di euro da qui al 2020. L’Associazione nasce per favorire e sostenere questo processo di cambiamento necessario all’Italia”.

 

Durante la presentazione il sottosegretario De Vincenti ha annunciato l’intenzione del governo Renzi di far partire il fondo per l’innovazione: “siamo interessati alla costruzione del fondo nazionale per l’innovazione. Il fondo può sostenere e rafforzare i modelli Pay for result che collegano l’erogazione di risorse finanziarie al raggiungimento dei risultati sociali positivi e può migliorare l’efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche”.

 

Anche il sottosegretario Bobba ha garantito che il governo sta lavorando a un “fondo per sostenere chi investe e promuove innovazione sociale in imprese sociali”.

 

Per investimenti ad impatto sociale si intendono tutti quegli investimenti basati sull’assunto che i capitali privati possano intenzionalmente contribuire a creare impatti sociali positivi e, al tempo stesso, rendimenti economici. I soggetti di questo tipo di investimento possono essere imprese, organizzazioni e fondi.

 

In Italia sono tanti i settori che mostrano interesse a forme di ibridazione tra modelli di impresa, comunità locali e impatto sociale, ed esiste inoltre un movimento composto da soggetti del terzo settore, della finanza e dell’impresa che crede in un differente modello di sviluppo per offrire risposte a vecchi e nuovi bisogni, molti dei quali rimangono oggi insoddisfatti. Tutto ciò, scrive l’associazione, “rappresenta una possibilità per il rilancio sociale, culturale e economico dell’Italia”.

 

A livello internazionale, la Social Impact Investment Task Force si è evoluta nel luglio 2015 nel Global Social Impact Investment Steering Group (GSG), nel quale sono da poco entrati Brasile, India, Messico, Israele e Portogallo, oltre ai già presenti Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Inghilterra, Stati Uniti, Unione Europea.

 

Come era nella Task force, così anche nel GSG i Paesi membri saranno rappresentati dai maggiori operatori dell’impact investing, mentre i rappresentanti governativi saranno invitati a partecipare come osservatori nel momento in cui ne faranno espressa e ufficiale richiesta.

Palla al centro

di Redazione GRS


calcio234Parte domani il primo festival nazionale dedicato a quel calcio che scende in campo per giocare la partita più importante: il rispetto dei diritti di tutti. Si svolgerà a Roma, negli studi Cinecittà fino al 28 maggio. Tre giorni di incontri, dibattiti, proiezioni, ma anche di partite e lezioni in campo.

 

Se c’è una passione che accomuna tutti gli italiani (o quasi) questa è sicuramente quella per il calcio. Giocare al pallone non è solo lo sport nazionale ma anche il tema al centro di molti dibattiti pubblici, sempre più avvelenati però da storie poco edificanti di partite truccate e violenze fuori e dentro gli stadi. Ma esiste un altro volto, meno conosciuto, dello sport più amato dagli italiani: è il calcio sociale, quello che scende in campo per giocare la partita più importante: il rispetto dei diritti di tutti. E’ proprio questo il tema al centro del “Calcio solidale in Fest 2016”, il primo festival nazionale di calcio solidale, organizzato dalla Fondazione Roma solidale onlus, in collaborazione con Roma Capitale e Rete del calcio solidale, che si svolgerà dal 26 al 28 maggio negli studi di Cinecittà e nei campi sportivi di Cinecittà Bettini.
Una tre giorni di incontri, dibattiti, proiezioni, ma anche di partite e lezioni in campo, che vedrà coinvolti tanti volti noti dello spettacolo e dello sport: da Carlo Verdone a Matteo Garrone, fino a Damiano Tommasi, Simone Perrotta, Paolo Calabresi, Diego Bianchi “Zoro”, Emanuela Audisio, Massimo Piscedda e Roberto Baronio. “La nostra idea è mettere insieme attori, enti, cooperative e soggetti di volontariato che utilizzano il calcio come strumento per costruire qualcosa per la società – sottolinea Maurizio Saggion, presidente di Roma solidale -. L’intento del festival è valorizzare e far conoscere questo mondo, capace di narrare il calcio da tanti punti di vista: emotivo, psicofisico, razionale e di comunità”. La manifestazione è a ingresso libero fino a esaurimento posti. Una parte consistente del festival sarà dedicato al cinema, in concorso ci sono infatti le pellicole che hanno raccontato il calcio da una prospettiva diversa: 11 cortometraggi e 8 lungometraggi. “Questo è il film festival che mancava – sottolinea Paolo Geremei, direttore artistico di Calcio solidale in fest -. Abbiamo ricevuto e selezionato oltre 80 opere provenienti da tutto il mondo, che hanno come filo conduttore l’integrazione, i diritti, le difficoltà sociali”. Tra i lungometraggi selezionati “Loro di Napoli” e “Without a fight”, mentre tra i cortometraggi spicca “Due piedi sinistri”, che racconta l’incontro tra Mirko e Luana, al di là dei pregiudizi. Tra gli altri eventi previsti c’è anche un incontro sulle donne nel calcio dal titolo “Il calcio anti-sessista” a cui parteciperà Maria Iole Volpi del Roma Calcio femminile. All’interno del festival ci sarà poi uno spazio per le associazioni, che potranno presentarsi con un proprio banchetto. Spazio anche al cibo di qualità e a chilometro zero con le degustazioni dei prodotti di Agricoltura Capodarco.

Note d’integrazione

di Redazione GRS


cello-1149967__180L’Orchestra di Piazza Vittorio entra nelle scuole di Roma per parlare con i ragazzi di immigrazione e di dialogo. I musicisti portano fino al primo giugno, negli Istituti periferici della capitale, dove più forte è la presenza straniera, la loro esperienza positiva. Pino Pecorelli, il bassista della band. (sonoro)

Via allo sgombero

di Redazione GRS


stock-photo-62988795-people-in-refugee-campLa polizia greca ha iniziato le operazioni di evacuazione di Idomeni, il più grande campo profughi d’Europa al confine con la Macedonia. Medici senza frontiere, pur non contraria al trasferimento delle persone, si è detta preoccupata per un possibile uso della forza e ha chiesto che volontari e ong possano continuare a fornire assistenza fino a quando l’area sarà popolata.

Testamento solidale

di Redazione GRS


scrivereCresce l’utilizzo degli italiani verso questo prezioso strumento. Negli ultimi dieci anni, il 10% ha inserito un lascito solidale nelle ultime volontà. Tra questi, il 60% erano donne e ben sette su dieci non avevano avuto legami precedenti con l’associazione beneficiata. E un terzo dei giovani ha già deciso di farsi ricordare per sempre.

SpreK.O.

di Redazione GRS


supermarket-732279_960_720_copyÈ il nome dell’iniziativa promossa da Cittadinanzaattiva da domani a domenica a Fiuggi. L’idea è quella di mettere al centro del dibattito lo spreco, una questione trasversale che non tocca solo cibo o acqua, ma il grande tema dei beni comuni.

Sicilia antimafia

di Redazione GRS


bengalesi protestanoGli ambulanti bengalesi e il coraggio di Giuseppe Antoci contro l’economia criminale. Il servizio di Giuseppe Manzo.

 

Pizzo, appalti e aziende agricole. Il business della mafia segue l’odore dei soldi e capita che qualcuno si metta di traverso. Capita a Palermo dove l’alleanza civile tra ambulanti bengalesi del Ballarò e Addio Pizzo aiuta la polizia ad arrestare i mafiosi che li vessavano con minacce e violenze. A Messina è, invece, un pubblico amministratore ad aver fermato il business delle cosche sui terreni del Parco dei Nebrodi: Giuseppe Antoci ha ricevuto l’attacco a colpi di fucile ed è stato salvato dalla sua scorta. C’è un’economia sana al Sud che combatte la violenza mafiosa e non ha distinzione di razza.

Una partita di calcio per i minori detenuti in Libano

di Elena Fiorani


roumiehIl carcere di Roumieh, vicino Beirut in Libano, ha ospitato lunedì 23 maggio l’incontro di calcio a 5 che ha visto di fronte i minori ospiti del carcere e una rappresentativa Uisp e Cooperazione italiana. La manifestazione è inserita nell’ambito di un progetto dedicato ai detenuti, finanziato dalla Cooperazione italiana e realizzato da UNODC (Agenzia Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine). Renzo Ulivieri, presidente dell’Associazione italiana allenatori di calcio, è stato arbitro e testimonial della partita. “È stata un’esperienza bella, come lo è sempre il calcio – ha commentato nel dopopartita Ulivieri – quando ci si mette intorno a un pallone nascono emozioni che fanno superare disagi, dolori e difficoltà, almeno per un attimo, permettendo di sentirsi persone libere. Vedere questi ragazzi correre nel piccolo campo allestito, ci ha restituito il senso dell’iniziativa: lo sport è importante in situazioni di crisi, la storia del calcio è piena di episodi significativi. È importante soprattutto all’interno delle mura di un carcere e in una città come Beirut, è un segnale per chi pensa che chi ha sbagliato non abbia possibilità di recuperare. Non deve passare il pensiero che si entra in un carcere e si butta via la chiave, non è questa la civiltà che vogliamo, dobbiamo invece pensare al futuro di questi ragazzi e alle loro possibilità di reinserimento sociale per quando usciranno”.

Per la cronaca hanno vinto i detenuti, sostenuti dal tifo di 160 ragazzi che hanno assistito alla gara con entusiasmo. L’Uisp è scesa in campo con Massimo Tossini, responsabile attività Uisp in Libano e Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali Uisp. “Questa è stata per noi l’occasione per aprire, grazie all’aiuto della Cooperazione italiana, una porta del più grande carcere libanese, che ospita più di 2500 detenuti, in particolare del settore minorile – ha detto Carlo Balestri – l’Uisp vuole proseguire il progetto nelle carceri del Libano, per far sì che i detenuti possano sentirsi un po’ più liberi attraverso lo sport”.

“Grazie all’impegno della Cooperazione italiana e dell’Uisp e grazie alla presenza di Ulivieri – ha detto Gianandrea Sandri, direttore Agenzia per la Cooperazione – oggi ha avuto luogo un evento molto importante per noi italiani che crediamo nel rispetto dei diritti umani e civili, ovunque essi si esprimano”.

Si tratta di una delle più significative esperienze di attività sportiva all’interno di un carcere in Libano, che ha l’obiettivo di inserire lo sport nelle attività curriculari dei detenuti, minori e adulti. L’Uisp in questo campo ha una solida e duratura esperienza, formata con anni di attività in carcere, da Vivicittà al progetto Terzo tempo.

Csi per il mondo

di Redazione GRS


football-689262_960_720Dopo tre anni di “rodaggio’’, il progetto di volontariato sportivo internazionale del Centro sportivo italiano, parte ufficialmente. Presentato ieri a Roma, coinvolgerà volontari tra cui allenatori, animatori, arbitri, giudici e dirigenti, per sostenere sul piano culturale, umano e sociale i cittadini di Paesi più disagiati.

 

Lunedì 23 maggio alle 11.30, nella Sala Giunta del Coni a Roma, è stato presentato il Comitato d’onore di Csi per il mondo: “Si tratta di importanti personaggi del mondo dello sport, della politica e della cultura italiana – spiega un comunicato del Csi – che hanno dato la loro adesione al progetto sostenendone valori e obiettivi”. In presenza di alcuni dei volontari che sono partiti gli scorsi anni, durante l’appuntamento sono state presentate le missioni 2016. “Alcuni dei 135.731 volontari tra cui allenatori, animatori, arbitri, giudici e dirigenti volontari, sui quali conta la più antica associazione di promozione sportiva italiana – prosegue il comunicato -, sono pronti a partire per qualificare sul piano culturale, umano e sociale i Paesi più disagiati, diventando un punto di riferimento dei ragazzi che gli verranno affidati, consentendo loro di continuare a sperare nel futuro”.