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Fonti nel mirino

di Redazione GRS


Solo lo scorso anno persi 4mila posti di lavoro nel settore eolico. I dati del Rapporto di Greenpeace nel servizio di Anna Monterubbianesi.

 

L’Italia non attira investimenti in rinnovabili. E il motivo non è la mancanza di sole, di vento o di altre fonti di energia pulita, ma la strategia dettata dal Governo. Questo il quadro che emerge dal rapporto “Rinnovabili nel mirino” di Greenpeace che indaga sui provvedimenti non presi per promuovere fonti rinnovabili, e che anzi hanno portato a una fuga di investimenti, alla perdita di migliaia di posti di lavoro e a nessun beneficio sulle bollette degli italiani, con l’aumento, al contrario, degli incentivi alle fonti fossili. Anche il nostro Paese merita un futuro diverso. Per questo l’associazione ricorda di votare SI al referendum del 17 aprile: se i cittadini si esprimeranno contro le trivellazioni, sarà una sonora bocciatura per tutta la politica energetica del governo.

Sport e turismo

di Redazione GRS


Una ricerca internazionale, vuole ora fornire uno sguardo d’insieme al fenomeno valutandone l’impatto sulle comunità interessate. La direzione scientifica è affidata alla professoressa Barbara Mazza dell’università La Sapienza di Roma, che ascoltiamo ai nostri microfoni. (sonoro)

La notte di Artemisia

di Redazione GRS


Una serata di festa, musica, teatro e, soprattutto, di sostegno all’attività che da 25 anni l’associazione porta avanti con impegno e dedizione per aiutare e proteggere donne e bambini vittime di violenza. Appuntamento questa sera sul palco dell’Exfila di Firenze.

Nuove povertà sconosciute

di Redazione GRS


È quanto ha portato alla luce la sperimentazione del Sostegno per l’inclusione, la ex social card, in dodici Comuni italiani. Secondo il ministero del Lavoro “è emersa una grossa fetta di richiedenti il sostegno che non ha mai fatto richieste ai servizi”.

 
Lo fa sapere Raffaele Tangorra, direttore generale per l’Inclusione presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che a Redattore sociale ha spiegato quali saranno nella pratica le prossime mosse contro la povertà dopo la sentenza del Consiglio di stato sul nuovo Isee. Nonostante manchino ancora dati puntuali dal punto di vista qualitativo, dalle 12 città coinvolte (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona) emerge una povertà nuova ai servizi. La sperimentazione, infatti, è arrivata al traguardo da un po’ in quasi tutti i comuni. Solo a Roma la misura è ancora alle prime erogazioni. Con un ritardo di quasi due anni dalla pubblicazione del bando, infatti, nella Capitale è da poco arrivata la prima graduatoria. Dagli 11 comuni “abbiamo raccolto dati ma non li abbiamo ancora elaborati – ha spiegato Tangorra – e la fase di raccolta è ancora in corso. Sui questionari abbiamo avuto qualche difficoltà a reperire le famiglie una volta terminate le erogazioni e ad oggi non siamo ancora in grado di fare un’analisi quantitativa. Dal punto di vista qualitativo, però, quello che emerge è sicuramente una fascia di povertà sconosciuta ai servizi”.

Giochi pericolosi

di Redazione GRS


L’azzardo cresce tra i giovani e gli studenti. Secondo uno studio del Cnr, nel 2015 gli scommettitori tra i 15 ed i 19 anni sono stati 60 mila in più dell’anno precedente. E se i maschi si dedicano soprattutto agli eventi sportivi, le ragazze preferiscono il Gratta e vinci.

 
Anche il 38% dei minori scolarizzati (15-17 anni), circa 550 mila studenti, riferisce di aver giocato d’azzardo nel 2015 (erano il 35% nel 2014)”. La percentuale nazionale rilevata nell’ultima indagine preoccupa anche perché fa segnare un’inversione di tendenza per la prima volta dopo 5 anni: dal 2010 al 2014 si era assistito infatti a una costante riduzione, dal 47% nel 2010 al 39% nel 2014.
Il 48% dei giocatori virtuali usa il pc, il 35 lo smartphone, il 15 il tablet o accede tramiteinternet point. Tra gli studenti che giocano, i ragazzi potenzialmente a rischio sono circa l’11% di coloro che hanno giocato denaro nell’ultimo anno.Rimane pressoché stabile rispetto al 2014 l’importo delle giocate: l’8% degli studenti giocatori dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese, il 17% tra i 10 ed i 50 euro, mentre il 75% meno di 10 euro.
Dal punto di vista geografico, prevale il Meridione. La percentuale di studenti che hanno giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi si attesta al 36,8% nel nord-ovest, 30,6 nel nord-est, 43,5 al centro e al 48,8% nel sud e nelle isole (quasi tutte le aree sono in crescita: nel 2014 le percentuali erano rispettivamente del 32,4, 31,1, 41,6, 46,5%). Stessa graduatoria tra gli studenti problematici: nord-ovest 5,5%, nord-est 4,8%, centro 7,6%, sud e isole 10,2%.

Promessa mancata

di Redazione GRS


È l’ennesima denuncia di Cittadinanzattiva e Legambiente sui ritardi ingiustificati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Il servizio di Anna Monterubbianesi.

 

Andata online ad agosto dello scorso anno, doveva essere aggiornata entro gennaio 2016. Eppure ad oggi i dati sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica restano parziali e non attendibili. La denuncia arriva da Cittadinanzattiva e Legambiente, da anni impegnate sul tema della sicurezza scolastica che lamentano l’assenza di uno strumento affidabile di trasparenza e di scelta a disposizione dei cittadini. Se non bastasse, anche l’entrata in vigore dell’obbligo, per le scuole, di dotarsi della certificazione di prevenzione incendi è stata prorogata di un anno. Il recenti rapporti forniti dalle associazioni segnalano che ben il 39% delle scuole necessita di una manutenzione urgente, ma in mancanza di dati aggiornati e certi, come possono Comuni, Province e in primis Governo assegnare fondi e definire programmi di intervento?

Fuga da Lesbo

di Redazione GRS


Dopo Unhcr e Medici senza frontiere anche Oxfam lascia l’isola. Si allarga così il fronte delle organizzazioni umanitarie che stanno abbandonando il più grande hotspot greco, in cui transita la maggior parte dei migranti e rifugiati. E che dopo l’accordo Ue-Turchia somiglia sempre di più a un centro di detenzione.

 

Dopo la decisione di Medici senza Frontiere e dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) di non supportare più le attività all’interno degli hotspot della Grecia, anche Save the Children ha fatto sapere che sta valutando l’opzione di abbandonare i centri di Lesbo. Oxfam ha annunciato ieri di aver sospeso le attività nel campo di Moria.

Si tratta di un gesto di protesta contro l’accordo entrato in vigore domenica scorsa tra l’Unione europea e la Turchia riguardo la gestione del flusso dei migranti che prevede, tra i vari punti, che tutti quelli “che hanno compiuto la traversata dalla Turchia alle isole greche a decorrere saranno rimpatriati in Turchia”. Spetta alla Grecia registrare gli arrivi e verificare se i migranti sono in possesso di una regolare richiesta d’asilo.

Le organizzazioni umanitarie denunciano la restrizione della libertà di movimento delle persone all’interno dei centri, sempre più simili a luoghi di detenzione, oltre che la presenza di un sistema che non tiene conto dei bisogni umanitari e di protezione dei richiedenti asilo e dei migranti in generale.

Sportivamente paralimpici

di Redazione GRS


Iniziativa del Cip Lombardia in collaborazione con l’Ufficio scolastico di Varese, per incontri informativi nelle scuole in cui presentare agli studenti i valori sociali e sportivi delle discipline praticate dagli atleti con disabilità motoria, sensoriale o intellettiva. Prevista la presenza di atleti che raccontano la loro esperienza umana e professionale.

 

In collaborazione con l’Ufficio Scolastico di Varese, il Comitato Italiano Paralimpico Lombardia promuove il progetto “Sportivamente paralimpici” nelle scuole di ogni ordine e grado.
“Siamo molto soddisfatti per questa iniziativa e dei risultati che abbiamo raggiunto negli anni – spiega Pierangelo Santelli, Presidente del CIP Lombardia – Fondamentale è stato l’apporto dei docenti e degli atleti paralimpici, capaci di grandi successi nei loro sport e ottimi nel promuovere i valori sportivi”. “Sono più di trenta le scuole di tutta la regione che ci hanno contattato – conferma Linda Casalini che da 20 anni promuove con l’Ufficio Scolastico i valori dello sport paralimpico – ma purtroppo non riusciamo a rispondere a tutte le richieste. Sicuramente le scuole di Varese la fanno da padrona anche perché molti atleti della nostra provincia rispondono con grande disponibilità agli inviti”. Il progetto, che lo scorso anno è stato selezionato per “vivaio Scuole” nel Padiglione Italia ad EXPO, prevede in ogni scuola un incontro informativo in cui vengono presentati agli studenti i valori sociali e sportivi del paralimpismo e le discipline praticate dagli atleti con disabilità motoria, sensoriale o intellettiva. Segue poi la parte pratica in palestra, durante la quale gli alunni sperimentano gli sport adattati quali basket in carrozzina, showdown, scherma e tennis tavolo con presenza di atleti che raccontano la loro esperienza umana e sportiva. “Oggi per fortuna molti studenti vengono coinvolti anche nelle attività dei campionati studenteschi – continua Linda Casalini – anche se ovviamente c’è ancora molto da fare per aiutare in maniera concreta gli insegnanti di educazione fisica e di sostegno: sono loro la chiave fondamentale per avvicinare gli alunni disabili e le loro famiglie allo sport”.

Open Borders

di Redazione GRS


Sguardi migranti. Un progetto fotografico segue le rotte dei rifugiati in viaggio verso l’Europa, nei luoghi di frontiera. Il servizio di Pietro Briganò.

Lungo le rotte di chi fugge dalla guerra o dalla povertà, tra fili spinati, frontiere e muri. Si intitola Open Borders, ed è un progetto fotografico dedicato ai movimenti migratori degli ultimi mesi in Europa. E’ stato ideato e curato dal collettivo composto dai tarantini Cosimo Calabrese, Pierfrancesco Lafratta e Fabio Viola, di cui fa parte anche Giorgos Christakis, fotoreporter di Salonicco. Nel febbraio scorso hanno vissuto tra Idomeni e Polycastro, al confine tra Grecia e Macedonia. I loro obiettivi hanno catturato la tragedia umanitaria in corso, le storie anonime di centinaia di persone, ritratte nell’ambito di un contesto che appartiene ormai alla cronaca quotidiana. Ancora più significativo, alla luce del recente accordo tra la Turchia e l’Unione Europea.

Celle vuote

di Redazione GRS


Il governo olandese chiuderà presto cinque carceri per mancanza di detenuti. Negli ultimi anni il tasso di criminalità è sceso costantemente, e si sono sviluppate sempre di più pene alternative. Per cercare di ottimizzare le strutture, nei mesi scorsi sono stati trasferiti in Olanda 240 detenuti norvegesi.

La misura è tuttavia al centro di alcune polemiche: secondo il quotidiano De Telegraaf , il taglio delle carceri metterebbe a rischio 1900 posti di lavoro. La proposta iniziale prevedeva tagli più drastici con la chiusura di 19 strutture; secondo il partito socialista, il governo dovrebbe impegnarsi di più nella cattura dei criminali per scongiurare il problema delle celle vuote e salvaguardare i lavoratori.