Notizie

La notte non fa più paura

di Redazione GRS


show_imgPresto nelle sale cinematografiche un film per non dimenticare il terremoto in Emilia, scritto e interpretato da Stefano Muroni. La pellicola nasce dall’ascolto delle persone, dall’incontro con i parenti delle vittime. Fino al 12 maggio alla Feltrinelli di Ferrara c’è la mostra con le foto del backstage.

In macerie

di Redazione GRS


terremoto ecuadorÈ di 413 morti e oltre 2.000 feriti l’ultimo bilancio del terremoto che ha colpito l’Ecuador nella notte tra venerdì e sabato scorsi. L’Unione Europea ha stanziato un milione di euro, in prima fila anche Caritas. Ascoltiamo Paolo Beccegato, responsabile dell’area internazionale. (sonoro)

Verso il traguardo

di Redazione GRS


parlamentoFresca di approvazione in Senato, è ripartita ieri in Commissione Affari sociali alla Camera l’esame del ddl sulla riforma del Terzo Settore. Se non ci saranno stravolgimenti nel testo, nel mese di maggio diventerà legge dello Stato.

Schiavi moderni

di Redazione GRS


field-110162__180Dopo lo Sportello di assistenza per i braccianti agricoli di Venosa, nel Potentino, parte il nuovo progetto sperimentale per fornire assistenza direttamente presso i campi di tutta la Basilicata. L’obiettivo è accogliere ed informare i lavoratori sui propri diritti per sottrarsi alle varie forme di sfruttamento.

Salute precaria

di Redazione GRS


medical-563427__180Quasi 3 milioni di italiani non si curano per motivi economici. Il servizio di Giuseppe Manzo.

 

Se a febbraio torna a galoppare la disoccupazione e Tito Boeri lancia un grido sul dramma dei giovani con le pensioni da fame, un altro dato rende chiare le condizioni economiche del nostro Paese. Quasi 3 milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi per motivi economici: a lanciare l’allarme è il Presidente di C.R.E.A. Sanita’ dell’Universita’ degli Studi dell’Universita’ di Roma Tor Vergata, Federico Spandonaro, autore del rapporto “L’Universalismo Diseguale”. A questo bisogna aggiungere il dato di un crescente disimpegno di risorse pubbliche per la sanità: spesa sanitaria italiana e’ del 28,7% piu’ bassa rispetto ai Paesi UE con una forbice, anche in percentuale rispetto al PIL, che si allarga anno dopo anno. Sono questi i numeri di un’Italia nella morsa della povertà.

Morte per (mancato) soccorso: le responsabilità europee

di Giovanna Carnevale


barcone-immigratiNel giorno dell’anniversario della strage del 18 aprile 2015 costata la vita a circa ottocento migranti, un barcone proveniente dall’Egitto e diretto in Italia si rovescia nel Mediterraneo con più di quattrocento persone a bordo.

Non è fatalità, sono tragedie che si potevano evitare, ma il cui peso è stato consapevolmente trascurato dalle strategie messe in campo dall’Unione europea. A dimostrarlo è un recente studio condotto da ricercatori dell’Università di Londra e York, intitolato “Death by (failure to) rescue”, ovvero “Morte per mancato soccorso”.

La ricerca rivela come la decisione presa nell’autunno 2014 di sostituire l’operazione Mare Nostrum con Triton abbia prodotto solo risultati disastrosi: se nei primi quattro mesi del 2014 le vittime in mare erano state diciassette, nello stesso periodo dell’anno successivo, il numero è salito a 1600.

La priorità dell’Ue nella gestione dei flussi migratori è passata dal prestare soccorso ai migranti in mare al disincentivare le partenze dai Paesi di origine, ma il fallimento, sotto gli occhi di tutti, è stato totale: i viaggi della speranza non sono diminuiti, e ad essere aumentati sono soltanto le morti.

Secondo i documenti esaminati dai ricercatori inglesi, sia il naufragio del 18 aprile 2015, sia quello di pochi giorni prima in cui morirono altri quattrocento migranti, potevano essere evitati se l’operazione Triton, che ha il mandato di non spingersi oltre le trenta miglia dalle coste europee, non avesse preso il posto di Mare Nostrum, un’operazione militare e umanitaria.

Da diversi mesi l’Italia chiedeva all’Europa di non essere lasciata sola nella gestione dei migranti, e l’analisi che alla fine venne fatta del problema migratorio fu che l’efficacia di Mare Nostrum nel salvare le vite in mare rappresentava un incentivo alle partenze. Meglio, quindi, decisero le autorità europee, frenare queste ultime direttamente e puntare al controllo delle coste dell’Europa.

Ma a non arrivare più sulle nostre coste, ora, sono i diritti umani, mentre il Mare Nostrum è diventato un cimitero di disperati.

Super League

di Redazione GRS


A Oristano è nata una Lega di calcio a 5 integrato, giocato da persone con disabilità e dipendenti d’azienda coinvolti sul campo al fianco dei ragazzi. Il torneo si giocherà anche a Milano e Cernusco sul Naviglio. Al progetto partecipano associazioni, cooperative e società sportive.

 

La caratteristica distintiva della Super League è proprio che ogni squadra è formata da atleti con diverse competenze ed abilità, con l’obiettivo di ‘fare squadra’ oltre ogni differenza e pregiudizio. Le formazioni saranno a composizione mista, per abilità e per genere. Alle giornate sportive parteciperanno gli atleti con disabilità delle associazioni, unitamente agli operatori sociali e ai giocatori volontari provenienti dal mondo delle aziende. Professionisti di diversi settori, dipendenti delle aziende coinvolte, potranno praticare sport e sperimentare momenti di aggregazione in un contesto nuovo. Le tre squadre che daranno vita al torneo di Oristano nascono dall’abbinamento tra market Frongia e l’associazione I Fenicotteri, Sechi informatica e Asd Il Gabbiano, Fabì e Sporty. Super League, promossa dall’Associazione sportiva dilettantistica e di promozione Sociale PlayMore! gode del sostegno della Gazzetta dello Sport e di una vasta platea di partner, nasce per promuovere l’attività sportiva rivolta a persone con disabilità, incoraggiare la partecipazione attiva di tutti i cittadini alle attività sportive, favorire la coesione sociale e l’inclusione, promuovere una cultura sportiva etica e valorizzare lo sport come veicolo di cultura.
A Oristano è organizzata con il patrocinio degli Assessorati allo Sport e ai Servizi sociali del Comune.

 Nel blu

di Redazione GRS


È il titolo del cortometraggio che Ciak Junior 2016 ha scelto di girare con gli studenti della quinta B del Liceo Scientifico Majorana di Lampedusa per raccontare la vita sull’isola che non è solo fatta di sbarchi.

Apriamo gli occhi

di Redazione GRS


school-916678__180Si chiama così il progetto che una ong sta realizzando nelle scuole primarie di molte città per offrire un percorso scolastico inclusivo anche per i  bambini non vedenti. Nel servizio di Anna Monterubbianesi.

 

Parlare ai ragazzi di disabilità visiva, delle difficoltà di accesso alle cure oftalmiche negli stati più poveri, sottolineare l’importanza della prevenzione e della cura delle malattie oculari, soffermarsi sul valore prezioso e unico del senso della vista significa anche rafforzare i valori dell’inclusione, della solidarietà e del rispetto per i ragazzi non vedenti. E’ questo quello che sta portando avanti nelle scuole primarie italiane “Apriamo gli occhi”, il progetto della Christian Blind Mission Italia che vuole assicurare a tutti gli alunni con e senza disabilità lo sviluppo delle proprie potenzialità, tenendo conto della pluralità dei soggetti, ma con particolare attenzione a quelli più esposti a fattori di esclusione. Durante gli incontri i ragazzi hanno la possibilità di vivere la realtà di chi non vede, esplorando il mondo con altri sensi, aprendosi alle differenze, abbandonandosi al sentire di mani, orecchie e cuore.

Generazione senza futuro

di Redazione GRS


children-1217246__180Analizzare il divario tra bambini poveri e ricchi per dare delle risposte concrete al problema della disuguaglianza. È quello che si propone di fare il primo rapporto sull’equità dei minori realizzato dall’Unicef. In Italia, in questo momento, i più giovani stanno peggio dei loro nonni.

 

“Sul divario reddituale relativo, l’Italia è al 35° posto su 41 paesi UE/OCSE, sul divario nei risultati scolastici è al 22° posto su 37 paesi, sulla disuguaglianza relativa nell’ambito della salute (autovalutata) è al 28° posto su 35 paesi, sulla disuguaglianza relativa in termini di soddisfazione nei confronti della vita è al 22° posto su 35 paesi. La posizione media dell’Italia per tutte le dimensioni relative alla disuguaglianza è 32° su 35 paesi UE/OCSE”, ha dichiarato il Presidente dell’Unicef Italia Giacomo Guerrera.