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Al via i Campionati mondiali di danza sportiva paralimpica

di Redazione GRS


Danza per tutti

A Genova al via domani i Campionati mondiali di danza sportiva paralimpica. Lo Stadium della Fiumara accoglierà 200 atleti, in pista per conquistarsi i 13 titoli iridati in palio. Quattro i continenti rappresentati e diverse le specialità in gara: dalle Danze Standard a quelle Latino Americane fino al Freestyle.


La danza sportiva paralimpica grande protagonista a Genova. Da venerdì 24 a domenica 26 novembre i campioni mondiali della specialità si sfideranno allo Stadium della Fiumara di Genova nella Para Dance Sport World Championships 2023. L’ultima edizione si è svolta a Bonn in Germania nel 2019 mentre Roma ha ospitato la manifestazione nel 2015.

A organizzare la competizione mondiale il comitato World Dance Liguria insieme alla Federazione italiana danza sportiva (Fids), il Comitato Paralimpico Italiano della Liguria (Cip Liguria) e la World Para Dance Sport con il contributo del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Liguria come ente promotore e con il patrocinio del Comune di Genova.

In tutto quattro continenti rappresentati, 200 atleti, 100 accompagnatori con un’organizzazione che vede impegnate oltre 130 persone dello staff. Competizione a numero chiuso che vede protagonisti i migliori atleti delle nazioni rappresentate: dal Brasile alle Filippine passando per Messico, Stati Uniti, Giappone, Cina, Taipei e Kazakistan solo per citare alcune delle federazioni presenti a Genova.

Tre giorni di gare e sfide allo Stadium con in palio 13 titoli mondiali. Diverse le specialità di danza che scenderanno in pista: dalle Danze Standard a quelle Latino Americane fino al Freestyle. Tre le categorie presenti il Combi prevede la presenza in pista di un atleta normodotato e di un atleta paralimpico, il Duo prevede la presenza di due atleti paralimpici e infine la categoria Singolo.

“Sono felice che la Liguria e la città di Genova abbiano l’onore di poter ospitare il Campionato Mondiale di Danza Sportiva in carrozzina, una grande manifestazione che testimonia come lo sport non solo supera le barriere ma rappresenta un importante strumento di inclusione sociale. Un particolare ringraziamento a tutti coloro che con tenacia e passione hanno portato a casa questo obiettivo, insieme siamo tutti impegnati in una serie di eventi che da oggi al 2025 vedono la nostra regione protagonista a livello mondiale” commenta l’assessore allo Sport di Regione Liguria Simona Ferro.

“Siamo davvero orgogliosi di ospitare a Genova i mondiali di Para Dance Sport 2023, una meravigliosa competizione che tra il 24 e il 26 novembre porterà nella nostra città oltre 200 atleti provenienti da quattro continenti – dichiara l’assessore comunale a Sport e Turismo Alessandra Bianchi –. La danza sportiva in carrozzina è uno sport inclusivo senza limiti e confini, capace come pochi altri di coniugare doti artistiche, espressive e sportive. Una disciplina elegante e coinvolgente, animata da un’incredibile passione di atleti e allenatori, che abbatte le barriere, non soltanto fisiche, all’insegna della massima inclusività. La danza sportiva in carrozzina – continua Bianchi – sarà presente all’interno di Genova Capitale europea dello Sport 2024, la ricchissima rassegna di manifestazioni sportive che negli ultimi mesi ha già cominciato a mettere la nostra città al centro della scena sportiva europea. Un anno di sport per tutti con molte attività ed eventi rivolti a persone con disabilità tra atleti agonisti, amatori e cittadini, nell’ottica di valorizzare sport e attività fisica come strumenti di integrazione e crescita educativa delle persone disabili, aiutate ad abbattere ogni forma di barriera culturale e sociale, ma anche fisica. Un obiettivo, quest’ultimo, a cui stiamo lavorando come Assessorato comunale allo Sport – conclude l’assessore – per rendere la nostra impiantistica sportiva sempre più accessibile alle persone con disabilità”.

Il vicepresidente del Comitato Paralimpico della Liguria Dario Della Gatta ha commentato: “Un grande momento di sport che vede Genova e la Liguria al centro dell’attenzione internazionale. Portare i campioni mondiali delle diverse specialità paralimpiche di danza sportiva vuol dire dare slancio al movimento e mettere ancora una volta in primo piano l’importanza dello sport paralimpico per la Liguria. Poter avere a Genova 200 atleti che rappresentano il livello più alto della danza sportiva paralimpica è un valore aggiunto che sottolinea il livello raggiunto dal movimento paralimpico in Liguria che con i suoi eventi non ha nulla da invidiare a kermesse di sport per “normo” in termini di appeal, turismo , comunicazione e organizzazione”.

Laura Lunetta, presidente della Federazione Italiana Danza Sportiva (Fids), ha espresso il suo entusiasmo per il ritorno dei Campionati del Mondo in Italia: “Sono orgogliosa ed entusiasta di organizzare il campionato mondiale di danza sportiva paralimpica in Italia e in particolare a Genova che, visto il suo grande impegno, sarà la Capitale Europea dello Sport nel 2024. Già nel 2015 la Fids ha avuto l’onore di ospitare a Roma questo evento di altissimo livello internazionale. Oggi come allora non vediamo l’ora di accogliere tutti gli atleti del mondo Para Dance. Vorrei ringraziare World Para Dance Sport per aver avuto fiducia nell’Italia per ospitare questo prestigioso evento per la seconda volta”.

“Solidarietà, nelle stazioni italiane aiutiamo principalmente giovani migranti”: parla Alessandro Radicchi di Binario 95

di Redazione GRS


Un aiuto concreto

Dal 2016 145 mila persone di sono rivolte agli Help Center della rete dell’Osservatorio Nazionale della Solidarietà nelle Stazioni italiane, che hanno erogato oltre tre milioni di interventi. Ascoltiamo il presidente di Binario 95 Alessandro Radicchi.

Qatar, un anno dopo i Mondiali di calcio: non cambia la situazione dei diritti

di Redazione GRS


Qatar, un anno dopo

A un anno dai Mondiali di calcio in Qatar la situazione dei diritti è ancora la stessa. Secondo Human Rights Watch la vita delle persone LGBT+ non è migliorata: le autorità continuano ad arrestare, detenere e abusare arbitrariamente dei membri della comunità.


La Coppa del Mondo in Qatar non ha fatto nulla per migliorare la vita delle persone LGBT+, con le autorità che continuano ad arrestare, detenere e abusare arbitrariamente dei membri della comunità a un anno dal torneo.

Personaggi di spicco del calcio, tra cui il presidente della FIFA Gianni Infantino, hanno spesso affermato che il torneo avrebbe aiutato le riforme nello stato del Medio Oriente. Alla vigilia della Coppa del Mondo, Infantino insisteva sul fatto che “coinvolgere” era l’unico modo per incitare al cambiamento e che il torneo era il motivo per cui si stavano facendo progressi.

Ma queste affermazioni sono state ora respinte da Human Rights Watch, che insiste sul fatto che la vita delle persone LGBT+ è solo peggiorata. Rasha Younes, ricercatrice senior sui diritti LGBT presso la ONG, ha rivelato la portata degli abusi che la comunità ancora deve affrontare. Parlando in esclusiva a Mirror Football, ha detto: “Le persone LGBT in Qatar affrontano arresti arbitrari da parte del Dipartimento di sicurezza preventiva e maltrattamenti durante la detenzione. Abbiamo documentato diversi casi di percosse gravi e ripetute e molestie sessuali durante la custodia della polizia. Le forze di sicurezza hanno arrestato persone in luoghi pubblici basandosi esclusivamente sulla loro espressione di genere e hanno perquisito illegalmente i loro telefoni. Gli agenti del Dipartimento di Sicurezza Preventiva li hanno detenuti in una prigione sotterranea a Doha”.
“Hanno molestato verbalmente e sottoposto i detenuti ad abusi fisici, dagli schiaffi ai calci e pugni fino a farli sanguinare. Le autorità del Qatar censurano i media mainstream relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere. E le persone che hanno subito la repressione governativa ci hanno detto che il governo sorveglia e arresta le persone LGBT in base alla loro attività online”.
“Anche se la Coppa del Mondo avrebbe potuto essere un’opportunità per ispirare un vero cambiamento, le autorità del Qatar non erano disposte ad apportare riforme per migliorare la vita delle persone LGBT e far avanzare i loro diritti”, ha aggiunto Younes.

“Il costante riferimento del Qatar alla ‘cultura’ per negare i diritti delle persone LGBT devia la responsabilità dai sistemi statali abusivi. La ‘cultura’ non dovrebbe essere usata come copertura per discorsi, pratiche e leggi che hanno effettivamente escluso contenuti relativi all’orientamento sessuale e all’identità di genere” dalla sfera pubblica.

“Sapevamo che le misure temporanee adottate per fare appello ai ‘visitatori’ rischiavano di cancellare la realtà repressiva vissuta dai residenti LGBT del Qatar. Senza una riforma locale a lungo termine, i residenti LGBT del Qatar sarebbero rimasti sospesi, e questo è ciò che è rimasto dopo la Coppa del Mondo”.

Sebbene Younes creda che la Coppa del Mondo abbia portato l’attenzione tanto necessaria sulla difficile situazione dei cittadini LGBT+ del Qatar, ha insistito sul fatto che le autorità statali sono tornate al “business as usual”. Ha anche criticato personaggi del calibro di Infantino e David Beckham per aver difeso il Paese.

“In un certo senso, la Coppa del Mondo ha dato maggiore visibilità alla vita delle persone LGBT che vivono in Qatar. Le loro storie ed esperienze con la violenza vergognosa e ciclica sono state ascoltate e il mondo ha prestato attenzione alle loro lotte quotidiane”, ha concluso Younes.