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Francia, non cambia il divieto per le calciatrici con il velo: per il Consiglio di stato non è discriminazione

di Redazione GRS


Senza veli

In Francia il Consiglio di stato ha definito non discriminatoria la norma che vieta di scendere in campo indossando “simboli o vestiti che manifestino palesemente un’opinione politica, filosofica, religiosa o sindacale”. Quindi le calciatrici che indossano il velo continueranno a non poter disputare partite di calcio ufficiali.

La Federazione internazionale delle associazioni calcistiche (Fifa), che per molti versi non può essere considerata incline al rispetto e alla promozione dei diritti umani, già nel 2014 aveva annullato il divieto di disputare le partite indossando il velo.

Alla faccia della retorica sulla necessità di rendere lo sport femminile più inclusivo: le calciatrici musulmane continueranno a subire un trattamento diverso dalle altre colleghe e dunque discriminatorio.

Founé Diawara, co-presidente del collettivo Hijabeuses che aveva promosso l’azione giudiziaria presso il Consiglio di stato, ha così commentato la sentenza del Consiglio di stato:

“Poteva essere l’occasione per porre rimedio a una norma sbagliata ed è stata un’occasione persa. La nostra non è una battaglia politica o religiosa, noi chiediamo che sia rispettato il nostro diritto di partecipare alle manifestazioni sportive. Molte donne, ogni fine-settimana, sono escluse dai campi di calcio solo perché indossano il velo”.

La sentenza del Consiglio di stato incoraggerà un gruppo di senatori che vuole fare del contenuto dell’articolo 1 del calcio una legge nazionale da applicare a tutti gli sport.

Il diritto internazionale dice chiaramente che la neutralità o il laicismo di uno stato non sono ragioni legittime per imporre limitazioni ai diritti alla libertà di espressione e di religione, quali ad esempio divieti generali riguardo a simboli culturali e religiosi. Ogni limitazione del genere dev’essere giustificata dai fatti, non da presunzioni e pregiudizi.

Chiude Citizens’ Radio: Hong Kong perde una delle radio più critiche contro il governo cinese

di Redazione GRS


Libertà di espressione cercasi

A Hong Kong chiude una delle radio più critiche contro il governo cinese. Il servizio di Fabio Piccolino.

Dopo quasi vent’anni di attività ad Hong Kong, Citizens’ Radio interrompe le trasmissioni. Nel corso del tempo l’emittente, molto seguita, si era distinta per una linea editoriale piuttosto critica verso il governo cinese e con posizioni a favore dell’indipendenza dal regime di Pechino. Dal 2019 tuttavia la situazione politica sempre più ostile e le ripetute minacce ricevute hanno portato alla scelta della chiusura. Secondo Reporter Senza Frontiere, si tratta di una perdita insostituibile per la diversità dei media.

Dl lavoro, Acli al Governo: 800mila persone senza più sostegno economico

di Redazione GRS


Ancora più esclusi

Il nuovo Assegno che andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza più che di “inclusione” dovrebbe essere chiamato di “esclusione” visto che, di fatto, resterebbero senza alcun sostegno economico ben 800 mila persone che versano in condizioni di povertà e fragilità. A dirlo sono le Acli che contestano la decisione del Governo.

A Trevi nasce la “Street Sports Arena”: sarà un punto di riferimento inclusivo e aperto a tutti

di Redazione GRS


Un’area per lo sport

A Trevi è nata “Street Sports Arena” un luogo tutto dedicato allo sport, nel quale famiglie, bambini e adulti avranno la possibilità di praticare molteplici attività indirizzate al benessere fisico e mentale. L’obiettivo è diventare un punto di riferimento inclusivo e aperto anche a persone con disabilità.

Il progetto, infatti, ambisce non solo a mettere al centro lo sport, ma anche diventare un punto di riferimento inclusivo e aperto a tanti protagonisti: dalle famiglie ai bambini, alle persone con disabilità fruendo di tutti i benefici che l’attività sportiva e lo stare all’aria aperta – oltre che lo stare insieme – può portare. Uno spazio senza barriere architettoniche e con uno sguardo particolare rivolto ai disabili, affinché lo sport sia accessibile da chiunque.

Proprio per questo, “Street Sports Arena”, ha scelto la formula della società benefit: una cooperativa volta a perseguire una o più finalità di beneficio comune e operare in modo responsabile, sostenibile, trasparente nei confronti delle persone, comunità, territori e ambiente, enti e associazioni ed altri portatori di interesse sia in ambito sportivo che culturale. La cooperativa ha per oggetto, oltre alle attività esercitate, lo sviluppo e la diffusione dell’attività sportiva dilettantistica in generale, ed ogni altra attività ludica finalizzata al benessere psico-fisco della persona.

Lo Street Sports Arena nasce in un luogo totalmente rivalorizzato con un polo attrattivo strutturato per praticare molteplici attività: dal padel, al calcio, al basket e alla pallavolo. Infine saranno realizzate tante altre attività ludiche ed aggreganti. Il centro, si sviluppa in un’area all’aperto di circa 1500mq ed un’area coperta di 1000mq si trova equidistante da Foligno e il comune di Trevi, a pochi passi dalla zona industriale di Sant’Eraclio.

Il polo comprende, nell’area esterna 2 campi da padel panoramici che nel periodo invernale verranno coperti da una struttura pressostatica riscaldata. Nell’area coperta, invece, presenti 3 campi polivalenti predisposti per il gioco dello street soccer (calcio in gabbia 3vs3), street volley, street basket e teq sports (cinque “nuove” attività sportive collegate ad un tavolo speciale ed innovativo). Una vera e propria arena sportiva. L’idea nasce in ricordo dei tempi in cui i ragazzi si ritrovavano insieme per passare le giornate all’insegna del movimento e del divertimento e si è sviluppata, quindi, con la volontà di dare uno spazio ai giovani (a dimensione del “campetto della chiesa” o del “circolo ricreativo”) nel quale sviluppare tutte quelle capacità fisiche e di relazione sociale che li possano far crescere in maniera sana.