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Arriva a Venezia il progetto Green School: favorire pratiche di sostenibilità ambientale nelle scuole

di Redazione GRS


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Green School

A Venezia il programma per favorire pratiche di sostenibilità ambientale nelle scuole. Il servizio di Elena Fiorani.

Favorire la riduzione dell’impronta carbonica della scuola coinvolgendo alunni, docenti, personale non docente e genitori: è uno degli obiettivi del progetto Green School, attivo dal 2009 in diverse regioni d’Italia. Il percorso formativo arriva ora a Venezia, grazie alla partecipazione del Csv e di alcune realtà del territorio.

Alla base dell’iniziativa l’idea che la scuola possa essere il luogo ideale per stimolare il cambiamento, nelle idee e nelle azioni concrete, che possa contribuire a costruire una società più sostenibile e a formare cittadini consapevoli e rispettosi dell’ambiente e del bene comune.

Malattie rare, dagli Usa un passo in avanti nella cura dell’Atassia di Friedreich

di Redazione GRS


Passi in avanti

Una nuova cura, approvata dall’Ente Americano per il Farmaco, ha dimostrato di poter attenuare i sintomi dell’Atassia di Friedreich, una rara malattia genetica neurodegenerativa. L’Associazione Italiana per la Lotta alle Sindromi Atassiche chiede che si acceleri per la somministrazione anche in Italia, garantendo l’accesso al farmaco in maniera equa per tutti i pazienti.

Genova, in mostra gli scatti di adolescenti migranti e rifugiati ospiti del Centro Hermes

di Redazione GRS


Con il loro sguardo

Fino al 31 luglio al Chiostro di Genova la mostra, promossa da Terre des Hommes, che raccoglie le foto scattate dagli adolescenti migranti e rifugiati non accompagnati ospiti del Centro di prima accoglienza Hermes, durante alcune uscite alla scoperta del parco di Villa Pallavicini. L’obiettivo è quello di promuovere benessere e libertà di espressione dei ragazzi e delle ragazze.

Lo studio che analizza il divario di genere nel calcio: esiste l’influenza del sesso sulle valutazioni tecniche

di Redazione GRS


Strabismo di genere

Il modo in cui si guarda il calcio femminile è falsato dagli stereotipi. Lo conferma uno studio dell’Università di Zurigo, che ha mostrato a oltre 600 persone i video dei migliori gol di uomini e donne del 2019, confermando che le valutazioni tecniche sono influenzate dal sesso dei giocatori.

Insieme a colleghi americani e norvegesi, Carlos Gómez González dell’Università di Zurigo ha cercato di quantificare i pregiudizi legati al genere nel calcio. Gli scienziati hanno reclutato 613 partecipanti – 337 uomini e 276 donne con un’età media di 34 anni – che hanno suddiviso in due gruppi, si legge nel lavoro, pubblicato sulla rivista «Sport Management Review».

A questo campione di popolazione sono stati fatti vedere dieci video di calcio maschile e femminile di livello mondiale, di 5-14 secondi di durata. Si trattava dei gol del 2019 più visti in televisione o sui social media. A uno dei due gruppi i filmati sono stati come detto mostrati sfocati.
I risultati indicano che per quanto riguarda i video normali la valutazione della performance sportiva degli uomini è stata superiore a quella delle donne: 4.0 contro 3.8, su una scala fino al 5. Per i filmati non messi a fuoco invece, non sono state riscontrate differenze (entrambi 3.5).

Stando agli autori, tale nota globalmente inferiore è dovuta alla qualità più bassa del video. Lo studio mostra anche che gli uomini danno una valutazione meno alta quando sanno di star guardando una partita di calcio femminile. Secondo i ricercatori, i risultati confermano che nelle attività a predominanza maschile gli stereotipi influenzano in maniera negativa la percezione del gesto tecnico. E ciò indipendentemente dalla performance atletica.
Tutto questo, concludono gli esperti, ha conseguenze per il calcio femminile. Esso ne risente infatti in termini di copertura mediatica, investimenti e potenziale economico.

Verità e giustizia per Mario Paciolla, Beppe Giulietti (Articolo 21): “Dobbiamo chiedere che si vada fino in fondo”

di Redazione GRS


Verità e giustizia

Sono passati tre anni dalla scomparsa di Mario Paciolla, il giornalista e attivista ucciso in Colombia in circostanze poco chiare. Ascoltiamo Beppe Giulietti, coordinatore nazionale di Articolo 21.

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Firmato l’accordo Unhcr-Fifa: favorire l’accesso dei rifugiati al mondo del calcio

di Redazione GRS


Entrate in campo

Fifa e Unhcr hanno firmato un accordo per favorire l’accesso dei rifugiati al mondo del calcio. Entrambe le organizzazioni lavoreranno a stretto contatto con le persone costrette a fuggire dal proprio Paese e contribuiranno a rafforzare le comunità facilitando anche l’accesso all’istruzione per bambini e ragazzi.

La cerimonia di firma tenutasi a Ginevra, in Svizzera, è stata presieduta da Gianni Infantino, Presidente Fifa, e da Filippo Grandi, Alto Commissario dell’Onu per i Rifugiati, si sono entrambi impegnati a un continuativo rapporto di collaborazione che possa avere un impatto positivo sulla società a livello globale, attraverso il calcio, obiettivo chiave questo, per il Presidente della Fifa. Il mandato dell’Unhcr è quello di aiutare le persone costrette a fuggire, a causa di conflitti e persecuzioni. Attualmente, le persone in fuga sono oltre 110 milioni, una cifra mai raggiunta prima, e la gran parte è accolta da Paesi a basso o medio reddito. La cerimonia per la firma, si è tenuta ad appena otto giorni dall’inizio del Campionato mondiale di calcio femminile Fifa 2023™ che si giocherà in Australia e Nuova Zelanda, durante il quale il partenariato appena siglato sarà già attivo.

L’accordo fa seguito a una collaborazione tra Fifa e Unhcr degli ultimi quattro anni. A marzo 2022, le due organizzazioni hanno lanciato un appello congiunto a livello globale per raccogliere fondi a favore delle persone costrette a fuggire dal conflitto in corso in Ucraina. In base al memorandum d’intesa, le due organizzazioni continueranno la collaborazione svolgendo attività in ambito calcistico e progetti a favore della coesione sociale, dell’istruzione e della crescita dei giovani, impegnandosi a offrire soluzioni e opportunità tramite lo sport. Fifa e Unhcr, inoltre, collaboreranno per assicurare che calciatrici e calciatori bisognosi di protezione internazionale ottengano il supporto adeguato.

Subito dopo la cerimonia di firma, Infantino ha affermato: “Ringrazio l’Alto Commissario Filippo Grandi per il ruolo svolto dall’Unhcr nel riunire le nostre due organizzazioni. Auspico che questo partenariato sarà proficuo, significativo e di forte impatto. Crediamo moltissimo in questa collaborazione e vorrei rassicurare tutti circa il mio impegno personale a garantire il nostro piccolo contributo, a regalare un sorriso ai bambini, ma anche agli adulti come noi, che, in tutto il mondo, tornano bambini quando vedono un pallone. Diciamo spesso che il calcio ha il potere di unire il mondo, e il lavoro che Fifa e Unhcr faranno insieme grazie a quest’accordo è un chiaro impegno a tal fine”.  

“Siamo pronti a lavorare insieme, collaborare in numerosi campi rifugiati e nelle differenti aree in cui ci sia esigenza”, ha continuato Infantino. “Quante più persone raggiungeremo – sicuramente un po’– soprattutto giovani, in tutto il mondo, tanto meglio sarà. Inoltre, i progetti sostenuti dalla Fondazione Fifa, hanno l’obiettivo di migliorare la condizione di tutte le persone nel mondo costrette alla fuga, trasferendo loro le competenze necessarie per ricostruire la propria vita e offrire il proprio contributo alle loro nuove comunità”.

Grandi, a sua volta, ha affermato: “Il calcio è lo sport più popolare al mondo, giocato da atlete e atleti provenienti da ogni angolo del pianeta, compresi molti rifugiati. Per le persone costrette a fuggire, il calcio può rappresentare un punto di svolta per aiutarle a superare le molte sfide che devono affrontare. Svolge un ruolo determinante, dal momento che ne promuove l’inclusione in seno alle comunità in cui le persone hanno trovato asilo”.

Grandi ha continuato: “Grazie a questo partenariato, il mondo del calcio sta mostrando vera solidarietà nei confronti sia dei milioni di persone che sono state costrette a fuggire, che delle comunità che le accolgono. Ci auguriamo di registrare risultati tangibili con quest’importante collaborazione”.

Si prevede che il Campionato mondiale di calcio femminile FIFA in Australia e Nuova Zelanda raggiunga un audience globale di 2 miliardi di persone, e che, in linea con gli impegni assunti in seno al memorandum d’intesa, le due parti chiedano ai membri della comunità del calcio, nel corso del torneo, di mostrarsi uniti per la pace (Unite for Peace). Durante le partite degli ottavi di finale, alle capitane delle Nazionali verrà chiesto di indossare le fasce che promuovono quanto sottoscritto dal memorandum, e saranno diffusi messaggi tramite i LED a bordo campo, gli schermi degli stadi e i social media, al fine di raggiungere un audience globale e assicurare la massima diffusione di questo importante messaggio.

Fifa e Unhcr, inoltre, collaboreranno per sensibilizzare il pubblico in relazione alle giornate internazionali chiave, quali la Giornata Mondiale del Rifugiato, e continueranno ad attivarsi congiuntamente per la realizzazione di campagne volte a sostenere i programmi di aiuti umanitari vitali nonché la creazione di soluzioni a lungo termine promosse dall’UNHCR a sostegno dei rifugiati.