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“Basta morti in mare”, ma lo striscione di solidarietà viene multato: il caso Athletic Brighéla

di Redazione GRS


Cattivo esempio

L’Athletic Brighéla, squadra di calcio dilettantistica bergamasca, è stata multata dopo aver esposto senza autorizzazione uno striscione di solidarietà per i morti in mare del naufragio di Cutro. La società si è detta fortemente perplessa per questa decisione.

Lunedì pomeriggio, 6 marzo 2023, la squadra lo aveva scritto con una forte presa di posizione sulla sua pagina Facebook, postando la foto dello striscione: “Cimitero Mediterraneo. Basta morti in mare”. E aveva corredato il post con la motivazione: «Il pomeriggio è comunque cominciato rimarcando la posizione dell’Athletic Brighéla e della squadra River Negrone sulle questioni umane che da troppo stanno caratterizzando il nostro paese in modo negativo. Dopo quella che i nostri politici seguitano a chiamare “tragedia” ed è invece risultato di scelte ben precise, ribadiamo che noi non ci stiamo».

Il post chiudeva con questa frase, scritta tutta in maiuscolo con due pallini all’inizio e alla fine, uno rosso e uno nero, per evidenziare il concetto: «Basta morti in mare! Basta indifferenza!». Martedì la squadra ha ribadito la presa di posizione con un altro post: «L’Athletic Brighéla si conferma realtà unica, per sensibilità e attenzione riposta sui temi dell’attualità, esponendo, con il benestare della squadra avversaria, uno striscione che non lascia spazio a interpretazioni o divisioni».

Ora, come scrive l’Eco di Bergamo, per quella scelta di sensibilizzare sull’argomento, la squadra di calcio dilettantistica bergamasca si è vista multare e squalificare alcuni componenti. L’Atlethic Brighela è una società molto attiva anche nel sociale. Il giudice sportivo della Delegazione di Bergamo ha deciso per una multa da 550 euro e la squalifica per il capitano e i dirigenti. Il motivo? Aver esposto lo striscione nonostante l’arbitro avesse detto no.

Beni confiscati, Libera censisce le esperienze di riutilizzo sociale: sono 991 soggetti diversi

di Redazione GRS


Raccontiamo il bene

Libera ha censito le esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati. Il servizio è di Pierluigi Lantieri.

In occasione dell’anniversario della legge n. 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie, Libera ha censito le esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati. Sono 991 soggetti diversi impegnati nella gestione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata. Una rete di esperienze in grado di fornire servizi e generare welfare, di creare nuovi modelli di economia e di sviluppo, di prendersi cura di chi fa più fatica.
Più della metà delle realtà sociali è costituita da associazioni di diversa tipologia (525) mentre le cooperative sociali sono 217. Le prime 4 regioni con il maggior numero di realtà sociali sono la Sicilia, la Campania, la Calabria e la Lombardia.

Immigrazione, il Regno Unito vuole cancellare il diritto d’asilo: per Medici senza Frontiere è “crudele e disumano”

di Redazione GRS


Umanità cercasi

L’approccio del governo britannico alle migrazioni è crudele e disumano: lo dice Medici senza Frontiere commentando la proposta di legge che prevede l’espulsione per chiunque entri irregolarmente nel Paese. Secondo l’organizzazione “l’assenza di vie sicure per entrare nel Regno Unito costringe più persone a rischiare la vita in mare, con effetti devastanti”.