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Assalto alle istituzioni in Brasile: la condanna di Arci e Acli

di Redazione GRS


 

 

Violenza inaccettabile

Arci e Acli condannano l’assalto alle istituzioni in Brasile. Il servizio è di Pierluigi Lantieri.

“L’assalto della sede del Parlamento, del Palazzo presidenziale e della Corte suprema a Brasilia non è accettabile in una democrazia, dove il rispetto del risultato elettorale è alla base delle nostre libertà”. Così si legge nel comunicato delle Acli a commento dei fatti di domenica in Brasile.

Secondo Arci “la crisi delle democrazie avanza di pari passo con la crescita delle povertà, dei conflitti, degli effetti nefasti della crisi climatica e del restringersi degli spazi di democrazia e partecipazione. Per questo è necessario difendere l’uguaglianza e per la giustizia sociale”.

di Pierluigi Lantieri

Le ong presentano i loro dati di trasparenza: in Italia viene messo in campo il numero più alto di progetti

di Redazione GRS


Sempre più presenti

Sul portale Open Cooperazione i dati di trasparenza delle organizzazioni non governative italiane. Il servizio di Anna Monterubbianesi.

Navigano in acque spesso agitate da conflitti, emergenze umanitarie e campagne mediatiche diffamatorie le Organizzazioni non governative italiane. Anche per questo hanno presentato i loro dati di trasparenza del 2021 attraverso il portale Open Cooperazione. Dati che mostrano un trend di crescita costante, soprattutto per le più grandi come Save The Children, Avsi, Emergency e Weworld, anche per le risorse umane impiegate nel settore, in Italia e all’estero.

Un dato inedito rilevato è che l’Italia è il Paese dove viene messo in campo il numero più alto di progetti. Educazione e istruzione restano i temi predominanti, seguono l’emergenza, l’aiuto umanitario e la salute. Ma sempre più organizzazioni si sono attivate sul fronte delle nuove povertà: educativa, alimentare e ultimamente anche energetica. Altra nota di merito, le ONG si confermano pioniere in materia di accountability e trasparenza.

Iran, condannato a 26 anni di carcere il calciatore Amir Nasr-Azadani: era stato arrestato mentre manifestava in piazza

di Redazione GRS


In difesa dei diritti

In Iran, il calciatore Amir Nasr-Azadani è stato condannato a 26 anni di carcere per la sua presunta complicità nell’omicidio di tre membri delle forze di sicurezza. L’atleta era stato arrestato il 24 novembre mentre manifestava in piazza.

Il calciatore iraniano Amir Nasr Azadani è stato condannato a 26 anni di carcere da un tribunale rivoluzionario per la sua presunta complicità nell’omicidio di tre membri delle forze di sicurezza e altri due crimini commessi durante le proteste che hanno scosso il Paese persiano da metà settembre. Diversi i capi d’accusa: il calciatore è stato condannato a 16 anni di reclusione per la sua complicità nell’omicidio dei tre basiji, cinque per l’accusa di assembramento e concorso a delinquere e altri due per aver fatto parte di gruppi illegali con l’intenzione di disturbare la sicurezza pubblica. Nell’ambito dello stesso procedimento tre persone sono state condannate a morte tra cui Saleh Mirhashmi, un campione di karate. Azadani vanta 17 presenze nel principale campionato iraniano di calcio dove ha vestito le maglie di Ran-Ahan, Tractor e Gol-e Rayhan.

Aborto, il governo degli Stati Uniti cerca di ridurre gli ostacoli

di Redazione GRS


 

 

Libera scelta

Il governo degli Stati Uniti cerca di ridurre gli ostacoli all’interruzione di gravidanza. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Il governo degli Stati Uniti ha fatto nei giorni scorsi un passo in avanti per ridurre gli ostacoli all’accesso all’interruzione di gravidanza, dopo la decisione della Corte Suprema dello scorso giugno che aveva delegato ai singoli stati la regolamentazione di questa materia, determinando in alcuni casi severe restrizioni.

Le farmacie del Paese potranno infatti vendere una pillola utilizzata nell’aborto farmacologico, che prima era disponibile soltanto in farmacie e cliniche specializzate. La nuova norma potrebbe aiutare più persone ad accedere alla libera scelta e alle cure.

Palermo ricorda l’assassinio del giornalista Beppe Alfano: la sua voce in un video del 1990

di Redazione GRS


Fare giustizia

Ieri a Palermo il ricordo per l’assassinio del giornalista Beppe Alfano: “ancora non si riesce a fare piena giustizia, anzi si cerca di annullare il cammino fatto”, ha detto a Ossigeno per l’Informazione la figlia Sonia. Ascoltiamo la voce del giornalista in un video del 1990.