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Australia, sette rugbisti schierati contro la nuova divisa pro Lgbt: boicottaggio per “motivi religiosi e culturali”

di Redazione GRS


La maglia della discordia. Sette giocatori della squadra australiana di rugby Manly Warringah Sea Eagles non scenderanno in campo con la nuova divisa in sostegno della comunità Lgbt, per “motivi religiosi e culturali”. Il primo rugbista professionista gay, Ian Roberts, per anni colonna della squadra, si è detto “triste e a disagio” per il boicottaggio.

Accade in Australia, nella massima serie rugbistica, dove sette giocatori dei Manly Warringah Sea Eagles, club della costa orientale, hanno già annunciato la loro intenzione nel boicottare la gara di giovedì in casa contro i Sydney Roosters, che potrebbe essere decisiva per l’accesso ai playoff. Il motivo? Il club ha annunciato che scenderà in campo con la nuova divisa in sostegno della comunità Lgbt, decisione che ha infastidito alcuni giocatori, specialmente perché presa in maniera unilaterale.

Sui social, inevitabilmente, è scoppiata la polemica. Il club ha fatto sapere che accetta la decisione dei suoi giocatori di non scendere in campo e si è scusato con loro e con la comunità Lgbt: il tecnico Des Hasler ha ammesso “un errore significativo, che ha causato confusione, disagio e dolore per molte persone, in particolare per quei gruppi i cui diritti umani si stava cercando di sostenere“. È sceso in campo anche il primo rugbista professionista dichiaratamente gay, Ian Roberts, per anni una colonna proprio della squadra australiana, il quale si è detto “triste e a disagio” per questo boicottaggio.

“Donate il sangue”: appello di Avis e Opi agli infermieri toscani

di Redazione GRS


 

 

SOS Sangue. Appello di Avis e Opi agli infermieri toscani. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.

“In estate il calo delle donazioni si fa sentire, e quest’anno in modo particolare”: così Avis e Opi Toscana scrivono agli operatori sanitari del territorio per invitarli a donare sangue e plasma. “Un gesto di solidarietà, di consapevolezza civile, ma anche di profonda empatia umana. Donate il sangue, voi sapete quanto è importante”. Il fabbisogno toscano stimato dal Centro Nazionale Sangue per il 2022 è di oltre 160.000 donazioni di sangue intero e quasi 74.000 chili di plasma, ottenibili da poco più di 30.000 donazioni.

È nato l’alfabeto della gentilezza nello sport: già 15.000 le parole che girano l’Italia

di Redazione GRS


Sportivi e gentili. È nato l’alfabeto della gentilezza nello sport, il primo è stato compilato da Silvia Salis, vicepresidente del Coni, che ha affermato: “lo sport è un ambasciatore di messaggi positivi – ha spiegato Salis – Ho aderito con entusiasmo a questo progetto che si diffonde grazie alle bambine e ai bambini”.

A meno di un anno dal lancio del progetto “L’alfabeto della Gentilezza”, sono già 15.000 le parole gentili che girano l’Italia in lungo e in largo, grazie all’adesione di tantissimi bambini che si sono impegnati ad abbinarne una ad ogni lettera dell’alfabeto italiano. Tra i termini usati dai piccoli, purtroppo, incontriamo tre grandi “assenti”: Abbraccio, Bacio e Carezza, verosimilmente allontanati dalle nostre abitudini da una pandemia che continua ad accanirsi conto la quotidianità di tutti noi.

Nato nel capoluogo toscano, “l’alfabeto della gentilezza fa bene sia a chi lo scrive che a chi lo riceve – ci spiega l’ideatrice Gaia Simonetti, giornalista fiorentina nonché ambasciatrice alla gentilezza del progetto “Nazionale Costruiamo Gentilezza”, coordinato da Luca Nardi –. Un luogo gentile è caratterizzato da una panchina viola. Il viola, colore della gentilezza, nasce dalla fusione del rosso del cuore e del blu della testa”. Ma c’è un’importante novità nell’ascesa del progetto studiato da Gaia Simonetti: la nascita dell’alfabeto della Gentilezza nello Sport, che è stato compilato da Silvia Salis, vicepresidente vicario del CONI, lo scorso 15 luglio. Nel suo alfabeto si leggono, ad esempio, parole come Amicizia, Gioco, Insieme, Umiltà e Volontà. “Lo sport è un ambasciatore di messaggi positivi – ha spiegato Salis –. Ho aderito con entusiasmo all’alfabeto della Gentilezza, che parte e si diffonde grazie alle bambine e ai bambini, declinandolo allo sport e alla sua bellezza”.

Cerchiamo di capire meglio cosa sia il progetto Costruiamo Gentilezza. Realizzato da una squadra di donne e uomini distribuiti sull’intero territorio nazionale, l’iniziativa vanta quasi 1.500 “costruttori di Gentilezza”, tra cui 186 assessori alla Gentilezza, e sarà protagonista dei Giochi nazionali della Gentilezza dal 22 settembre al 2 ottobre prossimi, che lo scorso anno hanno coinvolto 10.000 bambini e 5.000 nonni.

“Nell’occasione – commenta Simonetti – verrà consegnato al portiere Guglielmo Vicario, che fu tra i primi ad ospitare una famiglia fuggita dalla guerra, il primo “Premio Costruiamo Gentilezza nello Sport”, promosso a Firenze dall’Ussi Toscana e dall’Associazione Cor et Amor e dedicato allo sport e ai suoi valori”.

Afghanistan, un anno dopo la presa dei talebani: abusi, torture e arresti arbitrari

di Redazione GRS


 

 

 

Diritti umani cercasi. Un anno dopo la presa del potere dei talebani, la situazione in Afghanistan è sempre più allarmante. Il servizio di Fabio Piccolino.

Nei giorni scorsi le Nazioni Unite hanno pubblicato il Rapporto sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan dopo l’arrivo dei talebani. Dalla ricerca emerge come il gruppo al potere sia responsabile di abusi, arresti arbitrari, torture e maltrattamenti, e dell’uccisione di almeno 160 persone senza averle sottoposte prima a un procedimento giudiziario.

L’Onu si è detta preoccupata per l’impunità con cui i talebani sembrano aver commesso queste violazioni: una situazione resa ancora più grave dalle misure adottate dalle autorità per frenare il dissenso e limitare i diritti e le libertà fondamentali degli afgani.