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Più visibilità allo sport femminile: la Commissione della Federazione Olimpica Irlandese

di Redazione GRS


Sotto i riflettori. In Irlanda la Federazione Olimpica ha istituito una Commissione sull’uguaglianza di genere per dare più visibilità allo sport femminile. La disparità tra i sessi nello sport è ancora presente e questa mossa ha due obiettivi: aumentare la copertura mediatica riservata alle atlete e far crescere la presenza delle donne che allenano, infatti a Tokyo erano solo il 13%.

Gradualmente, anche se forse un po’ a rilento, anche nel mondo dello sport ci si sta avvicinando alla parità ed equità di diritti, indipendentemente dal genere di appartenenza; così come, quotidianamente, possono esserci passi indietro (basti pensare alla polemica per il tweet per l’8 marzo degli All Blacks), allo stesso modo vanno segnalati passi in avanti.

Nel dettaglio, è il caso della Federazione Olimpica Irlandese (OFI) che ha deciso di istituire una Commissione sull’uguaglianza di genere in occasione della giornata internazionale della donna: la disparità tra i sessi (in generale, ma in questo caso nello sport) è ancora presente e molto evidente; questa mossa ha l’obiettivo di ridurla (o quantomeno provarci) ai minimi.

Lo testimoniano le parole del membro del consiglio dell’OFI, Lochlann Walsh, riportate da insidethegame: “Lavoreremo principalmente su due aree: maggiore rappresentanza femminile a eventi di alta portata e maggiore visibilità per lo sport femminile“. Due chiari obiettivi, scaturiti da una riflessione su quanto lasciato dai Giochi Olimpici di Tokyo 2020: “Innanzitutto, purtroppo, lo sport femminile non gode della stessa copertura mediatica di quello maschile, lavoreremo anche su questo; e poi Tokyo ci ha detto che solo il 13% di tutti gli allenatori erano donne: vogliamo cambiare da subito questa tendenza“.

Ucraina, la buona accoglienza del terzo settore

di Redazione GRS


La buona accoglienza. Sessanta persone in fuga dall’Ucraina e giunte ieri in Italia grazie a Croce Rossa e Protezione Civile saranno inserite in strutture gestite dall’Arci in collaborazione con i Comuni e le Prefetture di Genova, Teramo, Perugia, Potenza, Pistoia e Lecce. Si tratta in gran parte di persone fragili e con disabilità.

Città europee dello Sport: premiati 62 Comuni italiani

di Redazione GRS


Città europee dello Sport. Sessantadue Comuni italiani hanno ricevuto il riconoscimento per gli enti locali impegnati in politiche attive del welfare attraverso lo sport sociale ed inclusivo. Si tratta di amministrazioni locali impegnate nello sport con i campioni ma soprattutto con i cittadini che praticano attività fisica e motoria per il proprio benessere fisico.

Sessantadue amministratori di comuni italiani hanno ricevuto oggi il riconoscimento di Città Europee dello Sport nel corso della 22ª edizione dell’Aces Awards Gala che quest’anno per la prima volta si è tenuto alla Reggia di Venaria Reale (Torino). Il premio istituito da Aces Europe per gli enti locali impegnati in politiche attive del welfare attraverso lo sport sociale ed inclusivo è andato a 62 comuni da nord a sud dell’Italia. “È la prima volta che usciamo dal ParlaMento Europeo per venire in questa regione che conta 1180 comuni impegnate nello sport con i suoi campioni ma soprattutto con i suoi cittadini che praticano lo sport per il proprio benessere fisico – ha detto il Presidente di Aces Europe, Gian Francesco Lupattelli consegnando il titolo di European Region al Piemonte – Lo stesso impegno che ha visto la città di Glasgow conquistare per la seconda volta il titolo nel 2023 grazie ad un modello di welfare basato sull’attività fisica di anziani e disabili come medicina”.

Ecco la lista dei comuni e delle community dello sport per il 2022-23: L’Aquila, Macerata, Sesto San Giovanni, Treviso, Costa degli Etruschi, Castiglione del Lago, Recco, Sabaudia, Busto Arsizio, Catanzaro, Fondi, Padova, Rende, Schio, Spinea, Castano Primo, Cardano al Campo, Codogno, Crescentino, Marcon, Monte di Procida, Motta di Livenza, Ventimiglia, Maremma Toscana, Terre della Lana.

Via dall’Ucraina: Croce Rossa e Protezione Civile evacuano 80 persone fragili

di Redazione GRS


 

 

Via dall’orrore. Prosegue l’impegno delle organizzazioni italiane per l’accoglienza delle persone in fuga dall’Ucraina. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.

Croce Rossa Italiana e Protezione Civile hanno completato la prima missione di evacuazione di civili ucraini.
Si tratta di 80 persone fragili indicate dalla CRI ucraina tra cui bambini, anziani e persone con disabilità in fuga dall’emergenza, provenienti da ogni parte del Paese, che sono partiti dalla città di Leopoli e arrivati questa mattina a Roma grazie ai 36 mezzi messi a disposizione per la missione umanitaria.

“Queste persone ora troveranno adeguata protezione e sistemazione nel nostro Paese” ha dichiarato il Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca. Uno scenario complesso che “richiede una risposta sinergica” come ha ricordato il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio.

Accoglienza ucraini, Anci: “Pronti a fare la nostra parte”

di Redazione GRS


Comuni solidali. L’impegno di Anci per l’accoglienza dei rifugiati ucraini e dei minori non accompagnati. “Siamo pronti a fare la nostra parte – spiegano – ma sono necessarie regole certe e uniformi su tutto il territorio nazionale, risorse adeguate e una semplificazione delle procedure di accoglienza”.