Notizie

Ai confini dell’umano

di Redazione GRS


Sempre più tragiche le condizioni dei bambini siriani. Il servizio di Fabio Piccolino.

A quasi dieci anni dall’inizio del conflitto in Siria sono i bambini a pagare il prezzo più alto. A denunciarlo è l’Unicef, che rivela come siano oltre quattro milioni e mezzo i minori che hanno bisogno di assistenza umanitaria.

La povertà sempre più diffusa, la mancanza di carburante e i crescenti prezzi del cibo stanno costringendo i più piccoli a lasciare la scuola per lavorare, mentre il diffondersi dell’epidemia di Covid-19 sta rendendo alle famiglie sempre più difficile sopravvivere e garantire un’istruzione e protezione di base ai propri figli. I bambini fuori dal sistema scolastico sono quasi due milioni e mezzo, anche a causa del fatto che una struttura su tre non può più essere utilizzata perché distrutta, danneggiata o utilizzata per fini militari.

Generazioni a confronto

di Redazione GRS


Si terrà online domani, 28 gennaio, alle 18 l’evento promosso da We World – l’organizzazione italiana che opera in tutto il mondo per i diritti delle donne – e che metterà a confronto due generazioni di afroitaliani sulla loro presenza nelle diverse battaglie sociali che hanno animato negli anni il nostro paese. L’iniziativa rientra nel progetto europeo CiakmigrAction.

Fantastica routine

di Redazione GRS


È il titolo della campagna lanciata da Unhcr per sensibilizzare sulla condizione in cui vivono i rifugiati nel mondo e raccogliere fondi per ricostruire 4.000 scuole nel Sahel. Tornare sui banchi per riprendere quella normalità a cui 700 mila bambini africani hanno dovuto rinunciare a causa di guerra e violenze.

Proposte concrete

di Redazione GRS


Ieri l’incontro tra Governo e Forum Terzo Settore sul Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ascoltiamo il servizio di Anna Monterubbianesi.

“Un confronto positivo” – così la portavoce Claudia Fiaschi – che auspica che siano accolte le proposte del Forum e che si lavori per un modello di sviluppo inclusivo che metta al centro la partecipazione delle persone anche attraverso il sostegno e il consolidamento dell’impresa sociale e dell’associazionismo, già duramente colpiti dalla crisi.

“Il Terzo settore può dare una grande spinta in questa direzione”. Sempre che la crisi politica in atto non faccia disperdere queste aperture. Infine la richiesta di attenzione alle modalità e ai tempi di erogazione delle risorse.

Poveri senza Covid

di Redazione GRS


Secondo il report “DisuguItalia” di Oxfam allo scoppio dell’emergenza sanitaria il grado di resilienza economica delle famiglie italiane era estremamente diversificato, con poco più del 40% degli italiani in condizioni di povertà finanziaria, ovvero senza risparmi accumulati sufficienti per vivere, in assenza di reddito o altre entrate, sopra la soglia di povertà relativa per oltre tre mesi.

Scena unita

di Redazione GRS


A favore dei lavoratori della musica e dello spettacolo già 646 mila euro erogati con il fondo privato ideato e promosso da artisti ed enti. Oltre 2.000 le domande pervenute, e per febbraio sono già previsti altri 550 mila euro di erogazioni. Il secondo bando, attivo fino al 24 febbraio, è dedicato alle imprese individuali e finalizzato all’assegnazione di contributi per 300.000 euro.

Prima la vita

di Redazione GRS


Caritas internazionale si schiera contro il nazionalismo dei brevetti. Il servizio di Paolo Andruccioli.

“L’accesso al vaccino è un problema morale e globale che non può essere affrontato con soluzioni nazionalistiche”. Lo scrive sull’Osservatore Romano Aloysius John, Segretario generale di Caritas Internationalis. “I leader si trovano di fronte a due opzioni: possono guardare soltanto entro i propri confini e dare priorità agli interessi finanziari delle aziende farmaceutiche, oppure rinunciare al ‘nazionalismo dei vaccini’ e cercare soluzioni innovative a beneficio dei più vulnerabili al mondo”. Secondo la Caritas “questo è il momento di dare priorità alla vita rispetto ai brevetti”.

Il gioco è una cosa seria

di Redazione GRS


In programma oggi alle 18 un incontro on line dedicato a “Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco”, rivista internazionale, che da 26 anni raccoglie e pubblica studi sulla ludicità dall’antichità alla prima età contemporanea. La pubblicazione è stata una delle prime in Europa, e oggi l’unica, a occuparsi di storia del gioco.

In programma un incontro sulla storia e sulle caratteristiche di “Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco”, la rivista pubblicata dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche dal 1995, in coedizione con Viella, e giunta al suo ventiseiesimo numero, una delle prime in Europa, e oggi l’unica, a occuparsi di storia del gioco. Ne parleranno Alessandro Arcangeli, Università di Verona, Gherardo Ortalli, Fondazione Benetton, Alessandra Rizzi, Università Ca’ Foscari Venezia, e Bernd Roeck, Università di Zurigo, tutti membri del Comitato scientifico della rivista, con Marco Dotti, giornalista, docente di “professioni dell’editoria” all’Università di Pavia, autore di numerose pubblicazioni dedicate, tra l’altro, alla ludopatia.

“Ludica. Annali di storia e civiltà del gioco” è una rivista internazionale, crocevia di studi sulla ludicità dall’antichità alla prima età contemporanea, diretta da Gherardo Ortalli. Costituisce un contributo chiave, e pressoché unico nella sua specificità, alla riflessione su caratteri e valori assunti dalle “cose del gioco” nel corso dei secoli, raccogliendo interventi di carattere vario per natura, contenuti, ma soprattutto per le molteplici ottiche d’osservazione, all’intersezione tra campi diversi della ricerca (storia, archeologia, storia dell’arte, antropologia…), con attenzione particolare ai contesti storici e sociali, nonché, ad esempio, all’iconografia del gioco. Nei suoi 26 volumi la rivista ha potuto contare sulla collaborazione di diverse centinaia di studiosi provenienti da ogni area geografica e linguistica e da svariati ambiti di studio.

“Che il gioco sia anche una cosa seria, sebbene possa parere strano, è un indiscutibile dato di fatto”, scrive Gherardo Ortalli, principale responsabile scientifico di questo campo di attività della Fondazione. “Si pensi a quanti si impegnano nel gioco senza risparmio di fatiche, costi e obblighi, con un fervore e una diligenza che magari non mettono nelle incombenze più impegnative del vivere quotidiano. E si pensi alla dolce leggerezza del gioco infantile. Ma l’esserne seriamente coinvolti non toglie al giocare il fondamentale aspetto ludico. L’evasione dalla routine, l’immergersi nel mondo del fantastico, l’adattarsi a regole lontane dagli obblighi della normalità è una piccola conquista, una risorsa a cui non conviene rinunciare”.

E non va dimenticato il denaro, come “strumento di gioco, da quello più innocente che può risolversi in un biglietto della Lotteria di Capodanno o nel puntare su un bicchiere di vino, fino a quello drammaticamente pesante che diventa una vera patologia. Il gioco tra realtà e fantasia, tra libera distensione e drammatico coinvolgimento è, in sostanza, una componente fondamentale del vivere sociale, in ogni tempo e dovunque”.

Imprese a chi lavora

di Redazione GRS


Le tre centrali cooperative Agci, Confcooperative e Legacoop hanno sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, per promuovere la diffusione e il consolidamento dei workers buy out cooperativi.

Prevede la nascita di un tavolo di confronto nazionale permanente per monitorare l’andamento delle situazioni aziendali che potenzialmente potrebbero essere inserite in un percorso che promuove la formula dell’impresa recuperata dai lavoratori organizzati in cooperativa come possibile soluzione dei negoziati aperti presso i “tavoli di crisi”.

Senza giustizia

di Redazione GRS


Sono passati cinque anni dalla scomparsa in Egitto del ricercatore italiano Giulio Regeni. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Era il 25 gennaio del 2016 quando Giulio Regeni venne rapito in Egitto: il suo corpo senza vita e con evidenti segni di torture venne ritrovato nove giorni dopo. Una vicenda rimasta in parte oscura e per la quale non si è ancora fatta giustizia. Nelle scorse settimane è stata presentata una risoluzione al Parlamento Europeo per chiedere al governo egiziano di collaborare con le indagini in corso in Italia, mentre la procura di Roma ha messo sotto accusa quattro membri dei servizi segreti egiziani.

Dal Cairo però continuano a non arrivare risposte per ricostruire alla verità, mentre da quasi un anno Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, è in carcere con l’accusa di propaganda sovversiva.