Aprire urgentemente un canale legale e sicuro tra Libia e Italia e cambiare la politica migratoria del nostro paese affinché sia da esempio per il resto d’Europa: sono le richieste di diverse ong in una lettera aperta indirizzata alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.
Ai nostri microfoni Sarita Fratini del collettivo Josi & Loni Project.
Fiab e Università di Verona lanciano il corso per diventare Esperto promotore di mobilità ciclistica, per approfondire temi e competenze utili ad agire consapevolmente in un settore che negli ultimi mesi ha registrato un forte impulso verso l’innovazione grazie ad una attenzione crescente da parte di cittadini e istituzioni.
L’ottava edizione del corso sarà strutturata con lezioni online (42 ore complessive in tre fine settimana tra aprile e giugno) e quattro uscite in bicicletta a Mestre, Peschiera del Garda, Bolzano e Valsugana. La scadenza delle iscrizioni è fissata per il 28 febbraio. Il coordinatore del corso è l’ingegnere Marco Passigato, esperto in pianificazione, progettazione e promozione mobilità ciclistica e membro del Centro Studi Gallimbeni di FIAB; il direttore è il professore Federico Schena, Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento. Il corso dell’Università di Verona, organizzato con FIAB, è l’unico Corso Universitario post laurea dedicato in maniera specifica alla promozione della mobilità ciclistica.
Il Corso ha come docenti professori universitari, esperti FIAB e professionisti del settore; è rivolto a diplomati e laureati di qualsiasi livello e disciplina che desiderano acquisire una competenza specialistica e che puntano a fare della promozione della mobilità ciclistica una cifra fondamentale della propria professione. In quasi dieci anni FIAB e l’Università di Verona ha formato oltre 120 Esperti provenienti da tutta Italia e attivi in settori profit e non profit. Nel 2019 si è costituita anche l’Associazione Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica – EPMC che stimola la formazione continua post diploma coordinata con la programmazione del Corso.
Nei primi dieci giorni del suo mandato da presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha intenzione di firmare molti ordini esecutivi per segnare una forte discontinuità con l’amministrazione di Donald Trump. Tra gli obiettivi, un immediato rientro del Paese negli accordi sul clima di Parigi e l’eliminazione del “travel ban” per l’ingresso dei cittadini stranieri.
La proposta di Uneba, voce delle Rsa non profit: assieme agli anziani vacciniamo anche un familiare. Ascoltiamo il servizio di Anna Monterubbianesi.
Il vaccino contro il Covid 19 è fondamentale per le persone fragili accolte nelle Rsa e nelle strutture per persone con disabilità. Ma vaccinare insieme a loro anche un familiare sarebbe una scelta che potrebbe davvero fare la differenza contro la solitudine. Riallacciare le relazioni- dichiara il presidente di Uneba Franco Massi – sarebbe un vero “vaccino contro la solitudine” per l’anziano, oltre che una importante fonte di benessere psicofisico.
L’emergenza sanitaria ha portato un aumento del fabbisogno di assistenza da parte delle famiglie, soprattutto per i bambini (con le scuole chiuse) e gli anziani soli. “Nel 2020 si è registrato un aumento delle assunzioni, anche grazie al bonus baby sitter. Tuttavia, il lavoro nero rimane ancora forte nel settore domestico”, commenta Lorenzo Gasparrini, segretario generale di Domina (Associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico).
Il calcio femminile sbarca in Sud Sudan come strumento per veicolare modelli culturali paritari. La South Sudan Football Association crede che progresso e armonia sociale possano rafforzarsi incoraggiando le donne a giocare a calcio: per questo ha inaugurato la ‘Stars Unite’, ossia la Strategia nazionale 2021-2024 per aumentare fino al 70 per cento la partecipazione di bambine e ragazze.
Nel Sud Sudan dopo anni di guerra civile, dove le donne sono state al centro del processo di pace e per le quali è stata fissata una quota del 35% al fine di garantire loro la partecipazione al governo, si sta realizzando l’idea di favorire il football femminile come veicolo di cambiamento culturale. Il progresso e l’armonia sociale possono rafforzarsi incoraggiando le donne a giocare a calcio. Ne e’ convinta la South Sudan Football Association (Ssfa), che questo mese ha inaugurato la ‘Stars Unite’, ossia la Strategia nazionale 2021-2024 per aumentare fino al 70 per cento la partecipazione di bambine e ragazze, che al momento sono poche migliaia nel Paese e non hanno un campionato nazionale.
Intanto il capitano della nazionale femminile, Amy Lasu, che ha iniziato a giocare in Kenya prima di tornare a giocare nel suo paese, dice che è una sfida perché per molto tempo il calcio è stato considerato uno sport maschile. Era considerato un tabù per le ragazze giocare.
La federazione ha spiegato che vuole mostrare al mondo che il Sud Sudan sta crescendo nel calcio femminile, cambiando la mentalità di alcune persone che ancora non credono che le donne possano non solo giocare a calcio ma essere responsabili del proprio destino.
In Sud Sudan, come in altri Paesi africani, il calcio per le donne rappresenta ancora un tabu’. La cultura è di stampo patriarcale, vige la tradizione dei matrimoni precoci, non a tutte le bambine è consentito studiare. La convinzione e’ che il calcio – sport molto popolare – possa fare la differenza e veicolare messaggi positivi e costruttivi.
Crescono le adesioni alla campagna internazionale di Amnesty International a favore della scarcerazione dello studente egiziano. Il servizio di Paolo Andruccioli.
Anche la città di Palermo aderisce all’iniziativa in favore della liberazione dello studente egiziano iscritto all’Università di Bologna e detenuto Al Cairo dal febbraio dello scorso anno. L’obiettivo è il lancio di un poster per una campagna di sensibilizzazione a livello mondiale.
“Abbiamo sempre collaborato e sostenuto le tante iniziative di tutti attori della difesa dei diritti umani – ha spiegato ieri il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando – e anche a questa campagna abbiamo voluto dare il nostro pieno sostegno”.
Tra fotografia, disegno e grafica, il Mann di Napoli ospita la mostra organizzata in collaborazione con Amnesty International Italia. Nel Giardino delle Fontane, gli stendardi realizzati dagli allievi dell’Istituto “Nicolini-Di Giacomo” in un percorso condotto dall’artista visiva Ilaria Turba. Sulle pagine Facebook ed Instagram del museo è già possibile guardare le opere.
“Il piano nazionale di resilienza e di ripresa diventa il terreno fertile dentro cui valorizzare il protagonismo del mutualismo e l’intraprendenza delle comunità: il futuro è un atto del presente”. Lo scrivono in una lettera appello pubblicata sul Corriere della sera i presidenti di Federsolidarietà e Legacoopsociali, Stefano Granata e Eleonora Vanni, e il direttore di Aiccon Paolo Venturi.
Un report delle Nazioni Unite analizza gli effetti della pandemia sullo spostamento delle popolazioni. Il servizio di Fabio Piccolino.
Nell’ultimo anno le migrazioni nel mondo si sono ridotte di quasi il 30% a causa dell’epidemia di Coronavirus. Sono i dati dell’ultimo rapporto dell’Onu, secondo il quale sono 281 milioni le persone che vivono fuori dal proprio paese di origine.
In testa alle nazioni ospitanti ci sono gli Stati Uniti, che nel 2020 hanno registrato 51 milioni di migranti internazionali, seguiti da Germania, Arabia Saudita, Russia e Regno Unito. Il paese con il più alto numero di persone che hanno deciso di vivere fuori dai propri confini è invece l’India, dove gli emigranti sono circa 18 milioni. In Europa c’è la quota maggiore di migrazione interna: chi decide di lasciare il proprio paese, rimane nel continente nel 70% dei casi.
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