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Teatro, “Rigenerazione”: si alza il sipario nelle carceri italiane

di Redazione GRS


Su il sipario. Si chiama “Rigenerazione” l’evento online promosso da Acri per coinvolgere i detenuti in progetti di qualificazione professionale nell’ambito della cultura. Il servizio è di Clara Capponi.

In occasione della Giornata Mondiale del Teatro, il 26 marzo, l’associazione che riunisce le fondazioni e casse di risparmio organizza l’evento “Rigenerazione. Nuovi sperimentazioni teatrali dentro e fuori il carcere”. L’iniziativa rientra nel progetto promosso da Acri e sostenuto da 10 Fondazioni associate, che da 3 anni coinvolge circa 250 detenuti, di 12 carceri italiane, in percorsi di formazione professionale nei mestieri del teatro.

All’evento, che si terrà in diretta streaming dalle ore 10,30 alle ore 12,30, con la conduzione di Andrea Delogu, interverranno fra gli altri presidente di Acri, Francesco Profumo ed il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.

Per informazioni ed iscrizioni all’evento: https://www.acri.it/peraspera21/

Riciclo solidale: nelle Marche la seconda vita dei materiali sportivi

di Redazione GRS


Arriva nelle Marche il progetto di recupero di vecchi materiali sportivi. Con Esosport al via la raccolta di scarpe e palline da tennis, camere d’aria e copertoni, per dare nuova vita agli attrezzi che, dopo l’adeguato trattamento, diventeranno nuovi parchi giochi e piste di atletica da donare ai Comuni colpiti dal terremoto.

Sottrarre rifiuti alle discariche, dare vita a nuove materie prime seconde, fare corretta informazione, sensibilizzazione sul tema dell’economia circolare e sviluppare nuove tecnologie. Questi sono i principali obiettivi del progetto Esosport che arriva nelle Marche grazie alla collaborazione tra Regione Marche, federazioni sportive marchigiane di atletica, ciclismo e tennis, e Legambiente Marche.

Il progetto, finanziato dalla Regione Marche, prevede il recupero di copertoni di biciclette, camere d’aria, scarpe e palline da tennis che verranno adeguatamente trattati per dare vita ad una nuova materia prima seconda, granulo sfuso che viene riagglomerato in piastrelle, che sarà donato gratuitamente alle amministrazioni pubbliche delle aree colpite dal terremoto per la realizzazione di nuove iniziative sul territorio, parchi giochi e piste d’atletica. Nello specifico il progetto prevedere la possibilità di individuare la realizzazione de “Il Giardino di Betty”, un parco giochi per bambini dedicato a Elisabetta Salvioni Meletiou, che ha affiancato il marito nell’ideazione e nella gestione del progetto Esosport fino al 2 luglio 2011, giorno della sua prematura scomparsa; oppure “La pista di Pietro”, che prevede la realizzazione di una pista di atletica di 60 mt in ricordo del grande Pietro Mennea, con il coinvolgimento diretto della moglie Manuela Olivieri.

La raccolta dei materiali avverrà grazie al posizionamento di contenitori all’interno dei circoli sportivi in cui potranno essere depositati i materiali a fine vita; accanto ai contenitori saranno presenti materiali informativi per specificare nel dettaglio il progetto e le sue finalità. Il progetto sperimentale prevede il servizio di raccolta fino a settembre 2021 al termine del quale verrà messo a disposizione il granulo per la messa in opera di giardini e/o piste di Atletica leggera.

Grazie all’apposita Esosport bag si potranno inserire le vecchie scarpe negli Esobox “esosport run”, contenitori in cartone riciclato presenti nei punti concordati con le federazioni. Attualmente lo smaltimento delle calzature esauste avviene nel secco indifferenziato, andando ad aumentare il volume di rifiuto in discarica con conseguenti danni per l’ambiente; il trattamento dei rifiuti invece, permette di recuperare da subito materia prima seconda riciclabile per altri scopi.
Grazie al servizio Esosport bike è possibile avviare privatamente al recupero questi rifiuti, con una possibile riduzione sulla tassa dei rifiuti in base alla quantità di rifiuti riciclati. Ad oggi non esiste un unico modo di realizzare la raccolta di camere d’aria e copertoni di biciclette; molti comuni non accettano il conferimento di questi materiali nelle proprie piattaforme ecologiche, ed ESO, attraverso la sua flotta di mezzi ed autisti (ESOdrivers) in tutta Italia ha organizzato il servizio di raccolta di questa tipologia di rifiuti, ‘dimenticata’ dalle normative e che oggi va a terminare in discarica.

Covid, dimezzata la “migrazione sanitaria” tra le regioni italiane

di Redazione GRS


L’epidemia di Covid-19 ha modificato le abitudini e le necessità sanitarie degli italiani. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Il Covid ha dimezzato la “migrazione sanitaria”, cioè il trasferimento da una regione all’altra per curarsi. Sono i dati rilevati da Casamica onlus sulle proprie strutture di accoglienza, che forniscono un quadro sulla situazione generale. Secondo uno studio Censis, gli italiani che ogni anno si mettono in viaggio per raggiungere strutture ospedaliere in città diverse dalla propria sono quasi un milione e mezzo.

Per Casamica, il calo degli spostamenti lascia presagire scenari futuri preoccupanti, poiché al superamento della pandemia è probabile che alle nuove persone bisognose di aiuto si sommeranno quelle che hanno rimandato le cure o le visite di controllo nei mesi precedenti.

Furbetti del vaccino: la condanna di Fts Puglia

di Redazione GRS


Il Forum del Terzo Settore della Puglia apprende con sgomento la notizia sulle cinque diverse procure hanno aperto inchieste su presunti abusi nella somministrazione dei vaccini anti Covid a vantaggio di volontari non appartenenti alle categorie prioritarie.

Più poveri, più solidali: i numeri di Sant’Egidio

di Redazione GRS


Un anno solidale. Con il lockdown più povertà ma anche più solidarietà. La Comunità Sant’Egidio offre i numeri degli interventi a sostegno della popolazione più fragile: 300 mila pacchi alimentari distribuiti in Italia, 3 volte in più rispetto all’anno precedente.

“I fiori di Kabul”: la rivoluzione in bicicletta delle donne afghane

di Redazione GRS


I fiori di Kabul. E’ il titolo del libro che racconta la forza delle donne afghane, capaci di superare i tabù in sella a una bici. La storia della prima squadra femminile afghana di ciclismo ci parla di emancipazione e di una piccola, silenziosa rivoluzione. Protagoniste sono Maryam e le ragazze con cui si allena quattro volte a settimana.

In sella a una bici si può fare la rivoluzione: e quando in bici c’è una donna, che pedala in Afghanistan, rivoluzione fa rima con emancipazione. E’ la storia che viene raccontata nel romanzo “I fiori di Kabul”, scritto da Gabriele Clima ed edito da Einaudi ragazzi. Un romanzo, appunto, sulla forza delle donne che sfidano i tabù a cavallo di una bicicletta. Protagonista è Maryam, una giovane di Kabul: un giorno a casa sua bussa una donna straniera: chiede ospitalità per una notte, sta attraversando l’Afghanistan in bicicletta. Alle donne, in Afghanistan, è vietato andare in bicicletta; è vietato protestare, fare sport in pubblico, andare in giro senza un uomo. Sarà proprio quest’incontro a suggerire a Maryam che questo non è giusto e che le cose si possono cambiare.

Così, quando sarà abbastanza grande per prendere le sue decisioni, sceglierà proprio una bicicletta come strumento di emancipazione: non per un semplice viaggio, ma per una piccola rivoluzione silenziosa, attraverso uno dei Paesi con la più alta discriminazione di genere del mondo. Se Maryam è un nome di invenzione, è invece una realtà viva e battagliera ad avere ispirato il suo personaggio: quella della prima squadra femminile afghana di ciclismo, un gruppo di ragazze che quattro volte a settimana mettono il casco sopra il velo e si allenano per sei ore. Ma non sono i risultati sportivi in sé ad aver procurato loro una candidatura al Nobel per la pace, nel 2016. I chilometri macinati sulle bici sono il loro modo di abbattere i pregiudizi. Perché le vere difficoltà da sfidare ogni giorno non sono le buche e le salite, ma il disprezzo e le minacce di chi in Afghanistan considera scandaloso che una donna stia in sella a una bici. Anche la straniera misteriosa del libro in realtà ha un nome e un cognome: si chiama Shannon Galpin ed è un’attivista americana che si batte da anni per i diritti delle donne in Afghanistan, anche tramite lo sport.

Esattamente un anno fa, all’inizio del 2020, aveva destato grande orgoglio nazionale la notizia che la Federazione Ciclistica Italiana avrebbe accolto queste ragazze formidabili per alcuni mesi di allenamento, dopo che le bici della squadra erano state preda di atti di vandalismo. Purtroppo il Covid non ha permesso il loro arrivo nel nostro Paese. Ma l’appuntamento è solo rinviato.