Un incubo senza fine. La Corte d’assise del Cairo ha rinnovato di altri 45 giorni la detenzione di Patrick Zaki. Ai nostri microfoni Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

Un incubo senza fine. La Corte d’assise del Cairo ha rinnovato di altri 45 giorni la detenzione di Patrick Zaki. Ai nostri microfoni Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.
Vaccini per tutti. In occasione della Giornata mondiale della salute sulla pagina Facebook Right2Cure “click day” con artisti d’eccezione per “liberare” i brevetti da BigPharma con un milione di firme. Da Claudio Bisio a Brunori Sas e Moni Ovadia più di 30 personalità dello spettacolo si alterneranno oggi dalle 18 per sensibilizzare sulla campagna europea diritto alla cura.
Decisione inaccettabile. Una parte dei fondi del Recovery Plan saranno destinati all’industria militare. Il servizio è di Fabio Piccolino.
La Rete Italiana per la Pace e il Disarmo ha accolto con preoccupazione la possibilità che una parte dei fondi del Recovery Plan venga destinata al rinnovo del settore militare, stando a quanto riportato dalle Relazioni definite e votate in questi giorni dalle Commissioni competenti di Camera e Senato.
Secondo l’organizzazione, questa decisione contraddice le finalità del Piano europeo per la ripresa, accantonando le proposte delle organizzazioni della società civile e del mondo del lavoro e considerando il settore bellico, già ampiamente finanziato, come fattore di ripresa per il Paese.
Un nuovo approccio: assegnata la delega al ministero che si occupa delle politiche giovanili. Dopo anni di vuoto un segnale di attenzione per il mondo delle dipendenze e verso le giovani generazioni – secondo la Federazione Italiana Comunità Terapeutiche – che auspica un lavoro collaborativo a partire dalla centralità della persona, dalla prevenzione, dal reinserimento sociale e lavorativo.
Nuova collaborazione tra pubblico e privato, pieno coinvolgimento parti sociali; bene prevalenza investimenti su sussidi, ma attenzione a settori colpiti dalla pandemia e al Sud. Sono alcune delle richieste avanzate dall’Alleanza delle cooperative al governo.
L’UNHCR ha diffuso un video di grande impatto sociale per esortare la comunità internazionale a sostenere le squadre olimpiche e paralimpiche di rifugiati. La campagna ruota intorno al video che descrive con intensità le straordinarie storie dei rifugiati che sognano di partecipare ai Giochi.
Presentato oggi, 6 aprile, in occasione della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace delle Nazioni Unite, il video racconta la storia di una donna costretta a fuggire a piedi per sottrarsi a conflitti e persecuzioni, iniziando un viaggio via terra e via mare che la porterà in salvo. Una volta raggiunto un luogo sicuro, riprende in mano la sua vita e inizia a correre verso un nuovo obiettivo: una medaglia. Il video è stato creato in collaborazione con due atleti rifugiati titolari di borse di studio del Comitato Internazionale Olimpico (CIO), e ben sottolinea il potere dello sport nell’aiutare una persona a rifarsi una vita e nel portare speranza e cambiamento a coloro che sono costretti a fuggire.
Attualmente ci sono oltre 60 atleti rifugiati che si stanno allenando nella speranza di partecipare ai Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020. L’UNHCR sta lavorando a stretto contatto con il CIO e il Comitato Paralimpico Internazionale (CPI) per sostenere queste persone che, nonostante le difficoltà dovute alla loro situazione di rifugiati e alla pandemia di Covid 19, continuano ad allenarsi per realizzare il proprio sogno.
In qualità di agenzia leader a livello internazionale per la protezione delle persone costrette a fuggire, l’UNHCR sa che lo sport è più di una semplice attività ricreativa: ha il potere di ridare speranza, guarire e aiutare i rifugiati a riprendere in mano il proprio futuro. Ad oggi sono oltre 80 milioni le persone costrette a fuggire in tutto il mondo: l’UNHCR collabora con i governi, il mondo dello sport, la società civile e i rifugiati ovunque si trovino per costruire una società migliore in cui tutti loro, incluse le persone con disabilità, possano praticare sport, a tutti i livelli.
“The Journey” è stato realizzato per l’UNHCR, in collaborazione con il CIO e il CPI, dalla premiata agenzia Don’t Panic e diretto da Pantera grazie al sostegno di Anonymous Content.
Caos liste, troppe le differenze tra le regioni nella somministrazione dei vaccini. L’indagine di CittadinanzAttiva nel servizio di Anna Monterubbianesi.
C’è grande carenza di informazioni sulle “liste di riserva” per le dosi avanzate di vaccino anti-covid. Ogni regione adotta criteri e modalità di prenotazione proprie e l’assenza di una regolamentazione omogenea genera confusione e poca trasparenza.
Così Cittadinanzattiva Onlus, dopo aver raccolto diverse segnalazioni, chiede “criteri nazionali per la somministrazione delle dosi avanzate a fine giornata, per evitare sprechi e accelerare la campagna vaccinale”. I cittadini possono inviare segnalazioni alla mail coronavirus@cittadinanzattiva.it.
L’Unione Italiana per la Lotta alla Distrofia Muscolare ha lanciato “DM Digital”, l’app nata con l’obiettivo di promuovere e sostenere la ricerca e l’informazione sulle malattie neuromuscolari. Il nuovo strumento è completamente accessibile anche per le persone con disabilità più gravi.
Risorse sbilanciate: un Paese su otto nel mondo spende più in debito che in servizi scolastici, sanitari e di protezione sociale. Una situazione che rischia di peggiorare con la pandemia.
Sono i dati del nuovo Rapporto di Unicef che raccomanda azioni globali per proteggere i diritti delle persone e dei bambini.
Aprite le porte: dall’Italia si alza un appello per porre fine all’embargo contro Cuba. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
Un anno fa 53 medici cubani arrivarono nel nostro Paese per fornire un aiuto alla Lombardia nel pieno della prima drammatica ondata di Covid-19. Un atto solidale che non è passato inosservato al mondo delle imprese italiane tanto che Lorenzo Zurino, presidente dell’Italian Export Forum, il think thank italiano dedicato all’export dei prodotti e dei servizi made in Italy nel mondo, chiede che si superino gli ostacoli politici e si ponga fine al blocco economico contro l’isola: “davvero non comprendo, in nome delle aziende italiane che vivono di export e di mercati globali, questo atteggiamento arcaico, dannoso e totalmente fuori luogo”, dichiara in una nota Zurino.