Youth For Love. L’iniziativa di Action Aid per prevenire e combattere la violenza di genere nelle scuole in quattro paesi europei.
Ai nostri microfoni Maria Sole Piccioli, responsabile del progetto.

Youth For Love. L’iniziativa di Action Aid per prevenire e combattere la violenza di genere nelle scuole in quattro paesi europei.
Ai nostri microfoni Maria Sole Piccioli, responsabile del progetto.
Silver economy, la Federazione anziani e pensionati delle Acli esprime il suo apprezzamento per l’istituzione di un Intergruppo parlamentare sulla longevità: “moltissimi ultra 65enni si rendono quotidianamente protagonisti di fatti ed azioni in diversi ambiti, per rendere più accettabile e sostenibile la coesione sociale, come nella cura dei nipoti”.
Niente su di noi, senza di noi. A un anno di distanza dallo scoppio della pandemia la Fish traccia un bilancio delle politiche adottate per le persone con disabilità attraverso una lettera-denuncia. Il servizio è di Fabio Piccolino.
“I risultati ottenuti negli anni sul terreno dell’inclusione lavorativa, sociale e scolastica, si stanno via via smantellando, restituendoci un Paese che è diventato meno accessibile, sempre meno accogliente e sempre più egoista”: sono le parole della lettera denuncia della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap riguardo alle politiche nazionali adottate per contenere l’epidemia di Coronavirus.
Secondo l’organizzazione, le persone con disabilità sono rimaste bloccate in casa o nelle strutture protette a causa della mancanza di aiuti e sostegni adeguati previsti dalle norme.
Puglia 3.0, Approvato il programma regionale a sostegno del Terzo Settore. La misura stanzia 9 milioni di euro a favore del non profit. Per il portavoce del Forum pugliese, Davide Giove, si tratta di un “un grande lavoro di condivisione per mettere in sicurezza la comunità e continuare ad innovare attraverso il sociale”.
“Versi Liberi”: proseguirà fino ad aprile il laboratorio di poesia presso la Casa Circondariale di Velletri. Il percorso si concluderà con la pubblicazione di un’antologia contenente i componimenti poetici dei detenuti e una partita di calcio in programma a giugno tra la Nazionale italiana poeti e la neonata Rappresentativa di calcio poeti Istituto Velletri.
Uno spazio per i giovani. A Torre Annunziata riparte il centro per i ragazzi a rischio: tornano sport, laboratori e momenti formativi per aiutare quaranta giovani, ancora più in difficoltà a causa dell’emergenza Covid. In questa nuova fase verrà favorita una strategia educativa da vivere all’aperto tra volley, calcio, esperienze artistiche e di comunità.
Sono ripartite venerdì, dopo lo stop del 29 gennaio dovuto all’emergenza Covid-19, le attività del Centro diurno per minori “Casa Valdocco” – salesiani Torre Annunziata. Sono stati rimodulati le attività e gli interventi educativi rivolti ai tantissimi ragazzi seguiti dagli operatori del Centro. Ragazzi che in questi mesi sono rimasti chiusi nelle loro case, dove spesso, in una sola stanza si tentava di seguire la DAD condividendo lo stesso telefonino tra più fratelli e impossibilitati ad un confronto con i coetanei e gli educatori.
I minori sono inviati dai servizi sociali dell’ambito N.30 (Comuni di Torre Annunziata, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase), su segnalazione delle scuole e dal Servizio Sociale del Centro di Giustizia Minorile per percorsi di giustizia riparativa. L’aspetto innovativo della nuova fase di questo servizio è la realizzazione di una comunità educante in cui è favorita l’esperienza dell’educativa outdoor oltre a quella di indoor. Una prospettiva di uscita dallo spazio fisico del Centro Diurno in favore di una strategia educativa all’aperto in cui far confluire le esperienze sociali, culturali, sportive e di volontariato della rete territoriale. La progettualità orienta concretamente a contenuti educativi, favorendo una fruizione anche di spazi aperti attraverso la sperimentazione di attività in favore della collettività. I ragazzi, ad esempio, sono coinvolti in progetti di volontariato, come pure in interventi di riqualificazione urbana.
Tra le attività anche laboratori di legalità, scrittura creativa e riciclo artistico. I circa 40 ragazzi partecipano a corsi e laboratori di pizzeria, box, pasticceria, caffetteria, vela, volley, calcio, danza, rugby, art attack, grazie a progettualità, servizi integrati e partenariati della “Piccoli Passi Grandi Sogni aps” appartenente alla rete “salesianixilsociale”.
“Perché solo noi chiusi?”: Gli Enti di Promozione Sportiva contestano la scelta del governo di vietare le proprie attività nelle zone rosse d’Italia. Secondo le organizzazioni, che chiedono un incontro con il Ministro Speranza, si tratta di una “disparità di trattamento che sta causando la morte per asfissia di migliaia di associazioni e società sportive dilettantistiche”.
Ecco il comunicato integrale:
“Perché solo noi chiusi? Ora ci spieghi Ministro Speranza. Protocolli rigidi come quelli delle Federazioni Sportive nazionali ma ancora costretti a osservare in panchina ingiusta razzia”.
Gli Enti di Promozione Sportiva rimarcano ancora una volta la discriminazione che stanno subendo attraverso il divieto di poter organizzare le proprie attività nelle zone rosse d’Italia. Una disparità di trattamento che giorno dopo giorno sta causando lentamente la morte per asfissia di migliaia di ASD e società sportive dilettantistiche la cui unica attività possibile è rimasta quella di contare quanti tesserati perdono in favore di altri organismi sportivi.
È sotto gli occhi di tutti il fatto che il Governo, attraverso scelte basate su pesi e misure differenti, abbia consentito soltanto alle Federazioni la possibilità di organizzare eventi “di interesse nazionale” nelle cosiddette zone rosse e non solo certo quelli delle categorie di vertice assoluto.
E allora, ancora una volta, ci domandiamo come sia possibile che il rischio di contagiosità al Covid-19 sia considerato alto solo nei nostri eventi sportivi (“di preminente interesse nazionale”), ma non in quelli organizzati dalle Federazioni nazionali? Chiediamo di avere la stessa possibilità di riapertura che GIUSTAMENTE è stata concessa alle FSN, per un movimento, quello della promozione sportiva di base, da sempre impegnato su azioni quotidiane di prevenzione e promozione della salute. Viceversa, la diretta conseguenza di questa politica dello sport di base a una sola marcia, è che si sta innescando una sorta di “razzia” a scapito degli Enti di Promozione sportiva.
È quanto abbiamo anche sottolineato alla Sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali nel corso del primo incontro con gli EPS svoltosi la settimana scorsa. Comprendiamo che si è appena insediata e che non ha vissuto in prima persona tutte le vicende dei DPCM legati agli Enti di Promozione Sportiva, ma proprio per questo e proprio perché da tale incontro non sono scaturite molte speranze di modifica delle prescrizioni del Governo e di prossime riaperture, chiediamo ora di poter incontrare al più presto il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che evidentemente è stato indicato come il principale responsabile di tali decisioni, vedendo palestre e impianti sportivi ancora come pericolosi luoghi di contagio così come le stesse competizioni.
Al Ministro vorremmo invece spiegare, dati alla mano, che se sul territorio ci sono luoghi sicuri e protetti, quei luoghi sono proprio le palestre e gli impianti sportivi che il Governo ha scelto di riaprire solo in parte, lasciandone chiusi migliaia in tutta Italia senza, a questo punto, alcuna fondata motivazione.
Ripetiamo, il virus non guarda in faccia nessuno, ma noi siamo qui a ribadire che abbiamo le stesse identiche credenziali delle Federazioni ed è arrivato il momento di farci rientrare in campo senza più alcuna disparità.
Tutto questo sta causando, oltre a pesanti danni sociali, ingentissimi danni economici, acuiti anche dal fatto, situazione che cogliamo l’occasione per denunciare nuovamente, che non siano ancora stati previsti, neppure dall’ultimo Decreto, adeguati sostegni per le associazioni e le società sportive di base per la loro mancata attività istituzionale.
Abbiamo atteso troppo in panchina, ora meritiamo anche noi la giusta attenzione.
Antonino Viti – ACSI
Bruno Molea – AICS
Luca Stevanato – ASC
Claudio Barbaro – ASI
Luigi Fortuna – CSAIN
Francesco Proietti – CSEN
Vittorio Bosio – CSI
Luigi Musacchia – CSN Libertas
Antonio Dima – CUSI
Paolo Serapiglia – ENDAS
Gian Francesco Lupattelli – MSP
Marco Perissa – OPES
Ciro Bisogno – PGS
Tiziano Pesce – UISP
Damiano Lembo – US Acli
La DAD un anno dopo. La percezione dell’opinione pubblica sulla scuola nei dati dell’indagine realizzata da Demopolis per Con i Bambini. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.
Ad un anno dall’esordio della didattica a distanza, solo 3 italiani su 10 la valutano positivamente. Tra i genitori di figli in età scolare, il dato cresce al 34%, e raggiunge il 48% fra gli insegnanti. Problema principale per tutti è che in DAD non è ancora garantito un accesso adeguato agli studenti.
Tra le altre criticità, la distrazione e la complessa situazione emotiva dei ragazzi. Bene per il 70% degli italiani le scuole aperte in estate come spazi educativi, e per attività extra come teatro, musica, sport, lingue. Dato importante, per il 71% dei rispondenti la responsabilità della crescita dei minori è di tutta la comunità.
Basta veleni. Si chiude oggi la Settimana europea per le alternative ai pesticidi: oltre 30 associazioni e comitati, coordinati dal Wwf, hanno scritto ai decisori politici italiani per chiedere il rispetto degli impegni presi per proteggere gli impollinatori, l’agricoltura, l’ambiente e la salute dei cittadini.
E ti vengo a cercare: il progetto promosso da Casa della Carità di Milano per accogliere le persone con vulnerabilità fisica e psichica particolarmente emarginate che di solito non ricevono assistenza. L’iniziativa propone una nuova visione della cura territoriale che metta al centro salute e benessere per tutti.