Notizie

Il giorno del rapporto

di Redazione GRS


È stato presentato questa mattina con un convegno online il nuovo dossier statistico immigrazione 2020, curato dal Centro studi e ricerche Idos in partenariato con il Centro studi Confronti. Come ogni anno, solo nel giorno della presentazione, il documento potrà essere scaricato gratuitamente dal sito.

RugbyAmo

di Redazione GRS


A Jesi, in provincia di Ancona, un progetto per includere ragazzi con disabilità e sostenere le loro famiglie. Cinque i giovani che da qualche settimana hanno iniziato a fare attività al campo, prendendo confidenza col pallone e integrandosi con gli altri. I partecipanti sono seguiti da tecnici ed educatori professionali, in un contesto che li vede protagonisti del gioco insieme a tutti gli altri.

Fondazione Enrico Mattei, Rugby Jesi ’70 e Cooss Marche unite in collaborazione per “RugbyAmo”, nel segno dell’inclusione e del «sorriso negli occhi di famiglie che possono finalmente scoprire che i loro non sono ragazzi di cristallo». Così Aroldo Curzi Mattei, presidente della Fondazione Mattei, nel presentare il progetto. Da qualche settimana un drappello di ragazzi con disabilità assistiti da Cooss Marche ha infatti avuto la possibilità di cominciare a fare attività e avvicinarsi al gioco del rugby presso l’impianto, e seguiti dai tecnici, della società jesina presieduta da Luca Faccenda. «Un – spiega il responsabile sviluppo club del Rugby Jesi ‘70 Francesco Possedoni – nato attraverso la figura di Mariano Fagioli, nostro allenatore e, per professione, educatore presso Cooss Marche.

Lo spunto ci ha portato a creare l’opportunità, per questi ragazzi, di frequentare la nostra struttura e accostarsi ad uno sport come il rugby, inclusivo per definizione, con i suoi valori e il suo spirito volto alcoinvolgimento di tutti, senza eccezione. Fondazione Mattei ha subito e sostenuto il progetto, con il proposito di avvicinare mano a mano ulteriori soggetti. Sono cinque al momento i partecipanti, tutti maggiorenni. L’obiettivo, a partire da questa sperimentazione, è di incrementare il novero dei partecipanti. Fino ad arrivare a inserirsi anche nel circuito dei tornei dedicati a questo tipo di iniziative». «I ragazzi qui al campo hanno iniziato a fare attività di psico motricità, prendere confidenza con il pallone, conoscere una realtà per loro nuova, integrarsi con tutti gli altri- illustra Fagioli– un inserimento che vivono con grande entusiasmo».

Impegno disatteso

di Redazione GRS


Quello che era stato preso per la rapida e diffusa ricostruzione delle aree terremotate del Centro Italia colpite dal sisma del 2016. I dati del Rapporto Fillea e Legambiente nel servizio di Anna Monterubbianesi.

Andamento lento, macerie, ritardi e vuoti. Cantieri aperti, allarme sicurezza, scarsa qualità del lavoro ed infiltrazioni criminali: questi gli aspetti salienti che emergono dal terzo Rapporto dell’Osservatorio Sisma di Fillea e Legambiente. “A quattro anni dal terremoto i numeri del bilancio della ricostruzione sono più che sconfortanti, con ricadute pesanti sullo stato d’animo e sul futuro delle comunità colpite”.

Così il presidente di Legambiente Stefano Ciafani. Un grande buco nell’acqua di cui è necessario prendere atto per riprogrammare al meglio la politica e i piani per lo sviluppo dei comuni del centro Italia colpiti dal sisma.

Lo sport non ci sta

di Redazione GRS


L’ultimo Dpcm colpisce le attività dilettantistiche e sociali. Uisp lancia un nuovo appello: “Lo sport per tutti non è marginale. Abbiamo due doveri: tutelare la salute e un settore che è in ginocchio”. Anche UsAcli ribadisce l’incongruenza delle decisioni rispetto ai vari comparti, mentre l’Aics sottolinea che lo sport “non può essere considerato un’attività non essenziale”, si rischia il collasso.

Nel suo comunicato stampa, l’Uisp ricorda poi l’impegno dimostrato in questi mesi: “Dall’inizio della pandemia la Uisp è sempre stata sul crinale tra responsabilità verso il bene primario della salute di tutti e il dovere di rappresentanza. Oggi ci sentiamo di dire ‘No, non ci stiamo’ alle incongruenze che emergono rispetto ai diversi comparti che interessano le nuove misure del Dpcm. Non può essere sempre lo sport a pagare le conseguenze pesanti delle scelte. Lo sport, quello di base soprattutto, ha una valenza trasversale nelle politiche pubbliche a partire da quelle per la salute, ma è altrettanto economia sociale, opportunità di lavoro, con pari dignità rispetto alle altre realtà produttive del Paese.

Gli investimenti che il nostro mondo ha fatto per garantire la sicurezza e la salute dei praticanti e dei cittadini non possono non essere presi in considerazione. Lo sport di base è davvero in ginocchio, non ce lo possiamo più permettere”. La richiesta è che non tardino ad arrivare i necessari supporti a chi più subirà le conseguenze di queste decisioni: “Chiediamo fin da subito interventi consistenti sul piano delle risorse da allocare, che possano ristorare tutto il comparto sportivo, che riconoscano gli indennizzi a tutti quei lavoratori dello sport che, al pari di tutti gli altri, sostengono le proprie famiglie, i propri figli. Non accettiamo e non accetteremo di essere considerati marginali. Lo sport è parte del progetto di vita di ogni persona, deve avere pari condizioni come per tutte le altre categorie”, conclude Uisp.

Anche il presidente dell’Unione Sportiva Acli, Damiano Lembo, ha commentato il nuovo stop a palestre e centri sportivi di base, in base all’ultimo Dpcm. “A distanza di una settimana dall’ultimo Dpcm in cui si chiedeva allo sport di base di adeguare le proprie strutture e attività alle misure di sicurezza, dispiace appurare come le premesse di quel provvedimento non siano state rispettate. Le nostre ASD e SSD erano già adeguate fin dalla riapertura seguita al primo lockdown. E i controlli effettuati dalle competenti autorità hanno potuto solamente confermarlo. Per farlo avevano speso soldi, fondi e agevolazioni che l’US Acli ha messo a disposizione per la loro sopravvivenza. Risorse che ormai sono finite”.

“Lo sport non è solo gioco, passione, passatempo, come in molti ancora superficialmente pensano – prosegue Lembo – Lo Sport è anche e soprattutto benessere, salute ed economia sociale, quella stessa economia che ora è messa in ginocchio e rischia di non esserci più. Fermare una realtà che viveva di benessere, salvaguardia della salute per stile di vita e non per imposizione, significa dargli il colpo di grazia finale. In palestra non si può andare, ma sugli autobus e metropolitane senza distanze di sicurezza si può. Sinceramente non ne comprendiamo il senso”. “Avete chiesto voi alle realtà sportive di applicare rigidi protocolli, ora cosa racconteremo alle nostre realtà sportive? Auspichiamo – conclude il presidente dell’Us Acli – anzi a questo punto pretendiamo, lo stesso rispetto delle altre categorie. E risorse indispensabili per la sopravvivenza di un comparto che rischia di scomparire per sempre”.

“Lo sport è essenziale, per salute ed economia: non può essere considerato un’attività non essenziale, chiuderlo è errato. Così rischiamo solo il collasso”. Lo dice in una nota Bruno Molea, presidente dell’Associazione italiana cultura sport. “Lo dimostriamo con i fatti da sempre: sport è educazione per i più piccoli, socialità, prevenzione medica, risparmio della spesa sanitaria, benessere. Ma è anche economia, posti di lavoro, produttività- rimarca il presidente Molea- Siamo insomma sia un’agenzia educativa al pari della scuola, sia un’attività produttiva al pari di tante altre, quindi davvero non si capisce il perché di questo nuovo fermo. Semmai sarebbe stato opportuno intensificare i controlli, quelli sì: i nostri protocolli, come quelli di tanti altri soggetti sportivi sono rigidi e non lasciano nulla al caso. Lo dimostra il fatto che ai campionati nazionali Aics degli ultimi mesi, nonostante l’alta affluenza, non si sia registrato un solo caso di contagio. Si lasci modo alle attività sportive, inserite in contesti e protocolli codificati, di proseguire nelle proprie attività e si sostenga dal punto di vista economico il mondo dello sport di base che, con un altro lockdown, rischia di non riaprire mai più”.

Così proprio non va

di Redazione GRS


Il nuovo Dpcm preoccupa anche molte associazioni culturali. “Una grave miopia – sottolinea Arci ­– quella di non tenere in considerazione il ruolo che i circoli ricreativi svolgono per il Paese. I luoghi di socialità e diffusione della cultura debbano rimanere aperti – chiede Arci – tutti nel rispetto dei protocolli, per dare spazi sicuri di vita”.

Cura senza lavoro

di Redazione GRS


Un duro colpo arriva dall’ordinanza regionale di riconversione dell’ospedale San Matteo degli Infermi in ospedale covid per la Residenza sanitaria protetta di Spoleto. Il servizio territoriale “San Paolo”, pur non rientrando fra i servizi sanitari, si trova attualmente inserito presso il presidio ospedaliero e a seguito dell’ordinanza, anche l’RSA sta per essere smantellata e i suoi ospiti inviati a casa o in altre strutture, al di fuori del loro territorio d’origine: a rischio 50 soci-lavoratori della coop sociale Il Cerchio.

Il governo si impegna

di Redazione GRS


Dopo le critiche delle associazioni sulla mancanza di misure specifiche in favore degli studenti con disabilità, ora sembra si stia aprendo qualche spiraglio sulla possibilità di insegnamento domiciliare per tutti i ragazzi e le ragazze che sarebbero esclusi anche dalla didattica a distanza. Ma di cosa si tratta? Ce lo spiega Vincenzo Falabella, presidente di Fish, la federazione per il superamento dell’handicap.

Un giorno nuovo

di Redazione GRS


“Apruebo”. 78,20 per cento a favore, 21,80 contrario: il Cile volta pagina, gli elettori hanno votato a larghissima maggioranza a favore di una nuova Costituzione in sostituzione di quella ereditata dall’era di Pinochet. Alla domanda “Quiere usted una Nueva Constitución?”, «Vuole una nuova Costituzione?», più dei tre quarti degli elettori hanno risposto “approvo”.

Il Cile ha chiuso uno dei capitoli più cupi e tragici della sua recente storia, abbattendo l’architrave su cui si reggeva la dittatura militare di Augusto Pinochet. Un passo deciso verso la democrazia che solo nel 1990 riuscì a tornare nel Paese dopo un referendum, nel 1988, che decise di chiudere con il tragico capitolo del golpe, della sanguinosa repressione, del regime terroristico che per 17 anni governò con il pugno di ferro.

Per comprendere la portata dell’evento bisogna tornare indietro di un anno circa. La richiesta di una nuova costituzione risale all’ottobre del 2019, quando scesero in piazza decine di migliaia di cileni, motivati a chiedere più welfare e meno oligopoli. Qualche mese fa poi, nonostante le restrizioni imposte per la pandemia da coronavirus, manifestazioni di massa hanno scosso il Cile. Una protesta scoppiata a causa di un aumento del prezzo dei trasporti pubblici, fino a diventare una contestazione generale del “modello cileno”, delle sue profonde disuguaglianze sociali e infine dell’ordine costituzionale.

Ora, la sera del 25 ottobre le immagini della gioia popolare nel centro di Santiago del Cile sono state tanto impressionanti quanto incoraggianti. Non appena sono state diffuse le prime proiezioni, migliaia di cileni si sono riversati nelle strade del centro di Santiago, e di molte altre città cilene (Iquique, La Serena, Valparaíso, Santiago, Talca, Concepción e Punta Arenas) per celebrare la vittoria. Nella Plaza Baquedano della capitale, ribattezzata da un anno Plaza Dignidad, i manifestanti hanno esposto un enorme striscione in cui si leggeva “Plaza Dignidad, non dimentichiamo il 1973”, anno del cruento colpo di stato che pose fine al governo di Unidad Popular del presidente Salvador Allende.

L’Assemblea che avrà il compito di redigere la nuova Costituzione del Cile sarà formata da uomini e donne estranei al mondo della politica e delle istituzioni. I suoi membri saranno scelti in occasione delle elezioni amministrative dell’11 aprile e i lavori inizieranno a maggio. Le proposte dovranno essere approvate a maggioranza di due terzi e ci saranno seggi destinati alle popolazioni indigene. Il lavoro di scrittura sarò poi sottoposto a un referendum popolare nel secondo semestre del 2022. In caso di approvazione la nuova Costituzione entrerà in vigore immediatamente, sostituendo automaticamente la precedente.

di Pierluigi Lantieri

Insieme contro le disuguaglianze

di Redazione GRS


Siglato il Protocollo di intesa tra il Ministero dell’istruzione e il Forum nazionale del terzo settore. Un accordo che darà vita ad interventi di contrasto alla povertà educativa dei giovani, attraverso progetti nelle aree maggiormente svantaggiate da un punto di vista economico e sociale. Una particolare attenzione è posta all’inclusione degli alunni con disabilità.