Nel solo mese di ottobre, il numero di persone che in Giappone si sono tolte la vita è stato più alto di tutti i decessi per covid dall’inizio della pandemia. Il dato accende i riflettori sull’impatto sociale ed economico dell’epidemia nel Paese e fa riflettere sulle conseguenze della crisi sulla salute mentale della popolazione in tutto il mondo.
Presentato a Napoli il Patto Educativo di Comunità: un accordo tra scuole, istituzioni locali e realtà del terzo settore per sostenere gli alunni. Il servizio di Paolo Andruccioli.
Pianura, Chiaiano, Rione Luzzatti e San Lorenzo-Vicaria-Vasto: sono questi i quartieri delle 10 scuole di Napoli al centro del primo Patto Educativo di Comunità che è stato presentato da Save the Children e Dedalus, con la collaborazione di 17 organizzazioni civiche e del Terzo settore e le istituzioni comunali.
Complessivamente saranno coinvolti circa 5000 studenti di cui 1773 già partecipano alle attività proposte dalle realtà aderenti al patto. La rete territoriale partenopea si attiva dunque per aiutare o le bambine e i bambini e le ragazze e i ragazzi, a superare insieme le difficoltà di questo momento.
Giocattoli “sospesi” per i bambini, catering condiviso, cesti con prodotti recuperati, vetrine digitali per iniziative benefiche delle associazioni. Dalla Valle d’Aosta a Salerno i Centri di servizio per il volontariato in tutta Italia hanno realizzato diverse iniziative di fronte alla grave crisi economica e in vista delle festività in arrivo.
L’appello questa volta è partito dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, in occasione di una ricorrenza speciale. “Il 30 novembre 1786, Firenze e la Toscana abolirono la pena di morte. Un grande passo per l’umanità e un monito al mondo intero. Il 30 novembre 2020, questa pratica disumana è ancora utilizzata in numerosi Paesi. Dalla città gigliata un appello per abolirla definitivamente”.
Si tratta di fare il passo decisivo come ha sottolineato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, commentando i dati 2019.
Torna anche quest’anno il festival del volontariato promosso dal Csv di Brindisi e Lecce. Sono oltre 100 le realtà associative che hanno aderito all’iniziativa da tutto il Salento con un ricco programma online di laboratori, webinar e momenti dedicati alla cultura.
A Firenze la polisportiva Affrico si trasforma in mensa per chi ha bisogno: il maestro di tennis impacchetta la pasta al pomodoro, l’istruttore di basket fa il portantino, l’allenatore di calcio va in cucina a controllare le pietanze, come fosse master chef. Così tutti quelli che hanno perso il lavoro o hanno difficoltà a fare la spesa, possono usufruire di una cena gratis.
L’Affrico, da società sportiva, si è trasformata in una specie di Caritas. “Sarebbe bello se lo facessero tutte le società sportive” sussurra qualcuno nei corridoi tra la cucina e il bar. Tutte le sere a partire dalle 19 e fino alle 19.45, dirigenti e allenatori fanno i volontari per preparare e distribuire pasti caldi gratuiti da asporto. Nel quartiere si è sparsa la voce e i primi utenti sono già arrivati. La prima è una signora fiorentina arrivata in autobus con il 10: chiede gentilmente, quasi vergognandosi, tre pasti caldi, uno per sé, uno per il marito e uno per il figlio.
Poi torna alla fermata dell’autobus e aspetta al freddo. Poi arrivano due migranti sudamericani: “Ho perso il lavoro – dice uno di loro – e così non ho potuto rinnovare il permesso di soggiorno, anche un pasto gratis può aiutare”. Da anni l’Affrico è un punto di riferimento del quartiere, delle famiglie, dei ragazzi, degli anziani. “Sono profondamente convinto del ruolo sociale che le società sportive ricoprono – ha detto Luca Giotti, direttore generale della Poli – ruolo che non sempre a mio parere ci viene riconosciuto come dovrebbe. Noi proveremo ancora una volta a dare un contributo cercando, in questo momento così difficile e delicato, di essere vicino a chi ne ha più bisogno. Ci impegneremo per far sì che uomini e donne non perdano il valore di essere persone, consegnando loro un pasto caldo che speriamo sia di conforto e aiuto”.
Tra gli studenti che tornano da oggi a seguire le lezioni in presenza ci saranno circa 164 mila alunni con disabilità, mentre altri 97.540, quasi tutti di scuola secondaria di secondo grado, dovranno continuare a seguirle da casa. In classe anche 100 mila insegnanti di sostegno.
Una battaglia a favore del ritorno negli istituti la sta conducendo la Fish, la Federazione per il superamento dell’handicap, che ha chiesto al governo norme più stringenti nella direzione di garantire sempre, sentite le famiglie, la frequenza per gli alunni e le alunne con disabilità.
“Oggi le persone detenute positive sono 882 e sono distribuite in 86 Istituti. Un numero alto, ma di queste soltanto 65 presentano sintomi, di cui 27 trattate in ospedale”. Lo ha scritto in una nota Daniela de Robert, Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, secondo la quale la situazione non è per ora allarmante dal punto di vista medico, ma pone problemi sotto il profilo vista del sovraffollamento e del numero degli operatori. Una fragilità del sistema già ampiamente denunciata prima della pandemia.
Sono raddoppiate le proposte “irrituali” a ristoranti, bar e negozi. Ci sono imprenditori che hanno ricevuto offerte di aiuto economico, oppure di acquisto della loro azienda a valore inferiore a quello di mercato, o di cessione delle quote. La denuncia arriva da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, che sta monitorando con sondaggi periodici il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata.
Si conclude oggi a Roma la prima edizione della rassegna che vuole coniugare la mobilità sostenibile con le arti performative, il lavoro agricolo con la fatica dello sport, il gesto danzato con la vita di tutti i giorni, e raccontare i luoghi e la città, sintetizzando con arti visive e scrittura il quotidiano. Il progetto prevede reportage fotografici e radiofonici, esplorazioni a piedi e a pedali e tanto altro. Tutti gli incontri e i materiali consultabili sul sito associazioneticonzero.it e Facebook sui profili “Alla fine della città” e “Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza”.
Una rassegna del contemporaneo tra metropoli e campagna, letteratura e follia, narrazioni e mappe interattive. Una rassegna che prevede reportage fotografici e radiofonici, laboratori digitali, proposte digitali per esplorazioni/itinerari a piedi e a pedali, podcast di letture ad alta voce, dirette radiofoniche tra musica e approfondimenti, consulte cittadine e incontri online. Il progetto triennale si svolge nel XIV Municipio, porta nord ovest di accesso alla città, lungo la traiettoria che va da Valle Aurelia al borgo di Santa Maria Galeria.
In particolare, come la punta di un compasso, pone il fulcro stanziale nell’area di Casal del Marmo, tra agricoltura biologica, carcere minorile, scuola di base ed ex manicomio, e traccia le tappe itineranti nelle aree verdi: Parchi dell’Insugherata, del Pineto e di Villa Mazzanti, Monumento naturale di Galeria Antica, ciclabile Monte Mario. Tutti gli incontri e i materiali visibili sul sito associazioneticonzero.it e FB alla fine della città e FB biblioteca della bicicletta Lucos Cozza
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