Notizie

Lo dice Francesco

di Redazione GRS


Coronavirus, gli italiani con il Papa: “Serve una nuova economia, ma non accadrà”. All’uscita dalla crisi il 70% degli italiani vedrebbe con favore un modello economico più etico, ma c’è scetticismo sulla sua concreta realizzabilità. I risultati di un sondaggio condotto per l’Osservatorio Coronavirus di SWG-Area Studi Legacoop.

Effetti collaterali

di Redazione GRS


La pandemia globale mette a rischio la salute di milioni di persone, ma anche un altro diritto umano fondamentale. Ci spiega quale, Fabio Piccolino.

“L’epidemia di Covid-19 sottolinea e amplifica le molte crisi che minacciano il diritto a un’informazione libera, indipendente, varia e affidabile”: è il monito di Reporter Senza Frontiere in occasione della Giornata per la libertà di stampa che si è celebrata ieri in tutto il mondo.
Nel corso della ricorrenza, il Consiglio d’Europa ha evidenziato il pericolo di “indebite restrizioni” da parte di alcuni governi che, approfittando dell’emergenza sanitaria, hanno limitato la libertà dei cronisti. Nelle scorse settimane alcune organizzazioni europee avevano lanciato la petizione “No quarantine for democracy” affinché tutte le misure di emergenza adottate dai governi fossero rispettose della democrazia, della trasparenza e dello stato di diritto.

A piccoli passi

di Redazione GRS


I servizi per le persone con disabilità dovranno essere riattivati in base ai Piani territoriali adottati dalle Regioni. Per questo le associazioni lombarde che ne tutelano i diritti hanno chiesto un tavolo di confronto per favorire la ripartenza dei servizi indispensabili per loro e per le loro famiglie. Dalla Regione, spiega Valeria Negrini, portavoce del Forum Terzo Settore Lombardo, sono arrivati “primi segnali positivi”.

In sella

di Redazione GRS


Arriva Bike-in, il drive in con le biciclette, per ricominciare a fruire del cinema ma anche di teatro, musica e spettacoli. Una boccata di ossigeno per il settore della cultura ma nel rispetto dell’ambiente e della sostenibilità. La proposta è di tre aziende che sono già pronte ad allestire le piazzole in vista dell’estate.

Il progetto a cura di Fresh Agency, Live Club e Shining Production, tre realtà con un curriculum ultra ventennale nel mondo dello spettacolo, non si limita soltanto a riproporre il drive in. A differenza del fenomeno importato dagli Stati Uniti nel secondo dopoguerra, il Bike-in si propone come mezzo di stampo ecologista per uscire dalla battaglia contro il Coronavirus.

Vista la crisi economica che sta colpendo cinema, teatri, concerti costretti alla chiusura causa pandemia, l’idea sarebbe quella di trasferire proiezioni e spettacoli all’aperto. Non sarebbe una novità, se non fosse che per raggiungere la destinazione ed assistere all’evento si dovrà utilizzare la propria bicicletta.

Un’ipotesi che, da un lato garantirebbe la ripresa delle attività per migliaia di lavoratori e dall’altro darebbe spazio al distanziamento fisico degli spettatori senza rinunciare alla socialità e al rispetto per l’ambiente. Proprio su quest’ultimo punto, l’ecosostenibilità dell’iniziativa, si demarcherebbe la linea di confine con il suo antenato drive-in: esclusa la possibilità di ingorghi, abbattuti i costi legati all’inquinamento, incentivato l’utilizzo di un mezzo green per la propria mobilità urbana.

Dunque il format appare propedeutico allo sviluppo di un nuovo modo di concepire gli spostamenti che implichi l’utilizzo di piste ciclabili e aree pedonali. Senza contare che la formula proposta si presta ad essere replicata in più aree e in vari momenti della giornata, favorendo così il pieno utilizzo dello spazio pubblico all’aperto. E per garantire una maggiore sicurezza, il progetto prevede che siano sempre presenti punti di accesso e di uscita controllati e servizi igienici selezionati per rispettare le norme vigenti in materia di distanziamento, igiene e sanificazione.

Le tre aziende promotrici del Bike-In sono già pronte ad allestire il set dell’attrazione in modo tale da rispettare i protocolli di sicurezza, senza però rinunciare a un’estate di eventi e spettacoli all’aria aperta.

di Pierluigi Lantieri

Solo per parlare

di Redazione GRS


Il doppio delle richieste rispetto alla normalità pre-Covid. Le persone chiedono beni di prima necessità, aiuti economici, pasti, ma spesso ci si rivolge ai centri di solidarietà solo per avere un po’ di ascolto e rompere la solitudine. Sono i risultati di una rilevazione nazionale condotta dalla Caritas Italiana nel periodo compreso fra il 9 e il 24 aprile scorsi. In un video la testimonianza di Luca Murdocca, coordinatore del servizio aiuto alla persona di Roma. (sonoro)

Giochi sostenibili

di Redazione GRS


Italia Nostra e Mountain Wilderness Italia, in vista delle decisioni che stanno per essere prese in questi giorni, denunciano le problematiche legate alle Olimpiadi invernali 2026, che si svolgeranno tra la Lombardia e Cortina. In particolare, temono un’estesa serie di interventi infrastrutturali e di collegamenti a fune che, se realizzati, sottometterebbero Alpi centrali e Dolomiti alla dittatura dello sci di pista in versione industriale e mercantilistica.

Fra pochi giorni il Senato dovrà convertire in legge del decreto legge del 11 marzo 2020, n° 16 approvato il 15 aprile di quest’anno dalla Camera dei Deputati e riguardante anche la necessità di aumentare di 243 milioni di euro gli oneri relativi all’organizzazione delle Olimpiadi invernali che si svolgeranno a Cortina e nella Lombardia nel 2026. Italia Nostra e Mountain Wilderness Italia sono rimaste negativamente colpite dallo sbrigativo e non certo esaltante dibattito svoltosi alla Camera e dalle richieste di chi, seduto in Parlamento, vuole avere mano libera per portare a termine, senza i controlli delle Soprintendenze, l’assalto a quel poco che rimane dell’ambiente naturale del Paese.

I campionati mondiali del 2021 hanno già prodotto gravi manomissioni per rimodellare i profili delle piste, inaugurare nuovi impianti a fune con le loro mastodontiche stazioni di partenza e di arrivo e modificare la viabilità. Oltre all’urbanizzazione (fogne, elettricità, banda larga) della piana settentrionale di Cortina, dove è prevista l’edificazione di un villaggio olimpico in grado di ospitare più di dodicimila atleti e accompagnatori .

Ma la maggiore preoccupazione nasce dalla constatazione che grazie all’occasione olimpica si stanno sdoganando un’estesa serie di interventi infrastrutturali e di collegamenti a fune che, se realizzati, finirebbero per sottomettere definitivamente le Alpi centrali e le Dolomiti alla dittatura dello sci di pista in versione industriale e mercantilistica. Citiamo solo i ventilati caroselli che collegherebbero le piste di Cortina con quelle – lontanissime – di Agordo, di Arabba, perfino del Comelico e dell’Alto Adige, nel più assoluto disprezzo dei valori che hanno spinto l’UNESCO a dichiarare le Dolomiti Monumento del Mondo. Il progressivo riscaldamento del pianeta dovrebbe suggerire a qualunque operatore economico minimamente responsabile atteggiamenti e progetti radicalmente diversi.

Come si è già accennato, il DDL ora in esame al Senato mette più di una volta l’evento olimpico in relazione alle necessità di riscatto economico delle popolazioni del Cadore. Preoccupazione non priva di giustificazioni, di cui però la politica sembrava non accorgersi quando sottraeva irresponsabilmente risorse agli ospedali locali, alla mobilità interna, alle scuole, agli asili nido.  Del resto anche ora si sente parlare solo di grandi opere, ignorando i reali bisogni quotidiani della gente. Scendendo nel concreto ci permettiamo di suggerire agli onorevoli Senatori di inserire nel disegno di legge un articolo che renda esplicito che, “ai sensi della normativa nazionale e comunitaria, è sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica l’intero programma di opere attività e disposizioni che verranno predisposte o finalizzate per l’attuazione dei Giochi Olimpici (anche indirettamente, utilizzandone anche solo parzialmente poteri, procedure e/o finanziamenti).”

Un secondo emendamento dovrebbe richiedere la cancellazione della nomina di commissari per sveltire la realizzazione delle opere. Manovra questa pericolosa perché dà potere di by passare le procedure autorizzative in materia di ambiente e paesaggio. Da qui al 2026 c’è tutto il tempo per fare le cose per bene e acquisire le autorizzazioni, senza operare in emergenza.

Una strada nuova

di Redazione GRS


“Prepariamoci, insieme, a rinascere e a far crescere con noi un’economia e una società diverse”: per il Primo Maggio ascoltiamo il messaggio di Mauro Lusetti, presidente Legacoop. (sonoro)

Piatto unico

di Redazione GRS


“Il solo pasto che milioni di bambini nel mondo ricevono durante il giorno è quello della scuola. Bisogna agire immediatamente per evitare che la pandemia sanitaria diventi una catastrofe alimentare e per garantire che nessuno rimanga indietro”. È l’appello di Unicef e di Programma alimentare mondiale riguardo a una delle conseguenze della chiusura delle scuole a causa dell’epidemia da Covid-19.

Per gli ultimi

di Redazione GRS


Ordine degli Assistenti sociali e Alleanza contro la Povertà chiedono al premier Giuseppe Conte un piano di interventi concreti che tuteli i più poveri e più fragili. Tra le misure necessarie: anticipare le risorse per il Fondo nazionale Politiche Sociali, la Non Autosufficienza e il Contrasto alla Povertà, e rinforzare le strutture del servizio sociale territoriale.

L’impegno dell’Europa

di Redazione GRS


La Commissione per la Parità e l’Uguaglianza risponde alla lettera del Forum Europeo delle persone disabili. Ascoltiamo il servizio di Paolo Andruccioli.

“Siamo determinati a tener conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità e delle persone vulnerabili, con l’impegno di rispettare e attuare la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità». Lo ha scritto Helena Dalli, la Commissaria europea che si occupa delle politiche contro ogni discriminazione,  in risposta alla sollecitazione della lettera aperta del  Forum Europeo sulla Disabilità. «La Commissione Europea – precisa Dalli  – si riunisce due volte alla settimana con i Ministri della Sanità dell’Unione Europea per condividere informazioni e trovare soluzioni comuni per ridurre lo stress sui sistemi sanitari e sociali. La commissaria ci tiene però a precisare che spetterà poi agli Stati Membri organizzarsi al fine di garantire e rispettare tale obbligo.