Notizie

Prima la coesione

di Redazione GRS


La politica di armonizzazione deve rimanere “una priorità e deve considerare i bisogni e le esperienze delle regioni e delle città”. Questo scrive in una nota il Comitato delle regioni, organo consultivo dell’Unione europea: “Qualsiasi ulteriore ritardo nell’assicurare un adeguato piano di risanamento dell’Ue, che sia basato su un coraggioso bilancio europeo, minerà la nostra capacità di proteggere la salute e i diritti sociali dei cittadini”.

Annunci tricolori

di Redazione GRS


Le scuole francesi ripartiranno dal prossimo 11 maggio: è quanto affermato dal premier transalpino Edouard Philippe davanti al Parlamento riunito ieri pomeriggio. Il servizio di Fabio Piccolino.

Come previsto già dalle scorse settimane, la Francia si rimette in moto dopo le chiusure straordinarie per contenere il contagio da Coronavirus. Dall’11 maggio infatti potranno riaprire i negozi, ad eccezione di bar e ristoranti, e si tornerà a scuola. Il ritorno in classe sarà graduale, sulla base dell’età,  e non sarà obbligatorio; i primi a rientrare saranno i bambini degli asili nido, delle scuole materne e delle elementari. Tra le misure di sicurezza previste l’obbligo della mascherina per gli insegnanti e gli educatori e massimo 15 bambini per classe.
Una scelta contraria al parere del Consiglio Scientifico e criticata dai sindacati ma che il governo ritiene essenziale per la ripartenza dell’economia.

#PedaliUnitidItalia

di Redazione GRS


È la campagna della Fiab per invitare le persone a trascorrere le vacanze sulle due ruote e nel Belpaese. Con la bici possiamo  fare moto all’aria aperta e visitare luoghi lontani dai circuiti tradizionali. Questa estate, inoltre, sarà eccezionalmente difficile per il settore turistico, che non potrà contare nemmeno sull’afflusso di  turisti stranieri: si stima, infatti, un calo del 50% delle presenze.

Fiab-Federazione amici della bicicletta onlus si impegna da 30 anni per rendere l’Italia un Paese Ciclabile, più a misura di persone tramite l’uso della bicicletta: per restare in forma, per vivere le città al meglio o viaggiare in maniera sostenibile. In questo periodo di stop, ci siamo interrogati su quale contributo potessimo dare per aiutare chi si trova in difficoltà a causa degli interventi anti-coronavirus, consapevoli che la bicicletta è spesso la soluzione a svariati problemi.

Se ci uniremo in un’azione collettiva potremo aiutare molto quel settore facendo appena potremo una vacanza in bicicletta in Italia. C’è un patrimonio di bellezza in Italia che aspetta solo di essere scoperto, e la bicicletta può essere il modo migliore: sostenibile, salubre e autentico. Per alcuni sarà un’esperienza nuova, per altri una nuova chiave di lettura… noi speriamo possa essere semplicemente un gesto di Unità Nazionale!

Clicca qui per aderire alla campagna Pedaliunitiditalia

Prossimamente

di Redazione GRS


Al via su Facebook la maratona di Funder35, community di 300 imprese culturali non profit composte da giovani. Una “non stop” di interventi artistici, tra musica, teatro, video, reading letterari, performance creative per bambini, per raccontare come queste realtà stanno affrontando la crisi mentre preparano i nuovi spazi pubblici e le relazioni sociali. Il progetto Funder35 è promosso da 19 Fondazioni con il patrocinio di Acri.

Li avete dimenticati

di Redazione GRS


“Non esiste fase 2 senza pensare ai bisogni dei bambini e degli adolescenti”. Ma è un tema che finora non è entrato nell’agenda del governo. Bisogna cambiare rotta al più presto. Questo il messaggio lanciato da Eleonora Vanni, presidente nazionale di Legacoopsociali. Ascoltiamola ai nostri microfoni. (sonoro)

Chi sì e chi no

di Redazione GRS


Il Parlamento turco ha approvato un nuovo regolamento penale che consentirà a circa 90 mila detenuti di uscire dal carcere prima dei tempi previsti dalle condanne, per limitare il pericolo di contagio da Covid-19. L’iniziativa però non riguarderà gli oppositori politici, i giornalisti e gli attivisti incarcerati negli ultimi quattro anni per aver criticato l’operato del governo.

Lo svuota-carceri in salsa turca ha il sapore di una violazione di diritti umani e libertà civili. Infatti, se il provvedimento dà respiro alle carceri della Turchia – dove prima delle legge erano recluse quasi 300mila persone in strutture con una capienza nettamente inferiore – la riforma ha ricevuto numerose critiche ed è stata varata il 14 aprile, dopo una dura battaglia parlamentare.

Il nuovo regolamento penale ha avuto il via libera dal parlamento di Ankara poco dopo la morte per Covid di 3 detenuti su un totale di 17 contagiati, registrata il giorno prima. Una controversa riforma, votata d’emergenza con l’approvazione di 279 parlamentari e il voto contrario di 51 onorevoli, proposto dal partito di governo AKP del presidente Erdoğan.

Ne beneficeranno i detenuti che hanno già scontato almeno metà della pena, mentre chi verrà condannato per reati commessi entro il 30 marzo non finirà in carcere, ma sarà costretto alla libertà vigilata. Non tutti i carcerati possono però avvalersi degli sconti di pena: la riforma esclude infatti i prigionieri in attesa di giudizio e quelli condannati per reati relativi a traffico di droga, omicidi premeditati, abusi sessuali e violenza su donne e bambini.

Ma soprattutto, restano esclusi dal provvedimento i detenuti considerati terroristi. Accusa dal carattere ambiguo in Turchia, volta a reprimere le voci di opposizione al regime di Erdoğan. Così nello spettro del reato di pericolo pubblico rientrano tutti quei giornalisti, intellettuali e politici che negli ultimi anni hanno manifestato pubblicamente il proprio dissenso. Si tratta di diverse centinaia di persone incarcerate con l’accusa di vicinanza ad organizzazioni terroristiche.

Secondo le formazioni politiche contrarie, come anche molte associazioni di avvocati, queste persone sono in realtà in prigione a causa di opinioni politiche critiche nei confronti di Erdoğan e non per i reati di terrorismo per cui sono stati condannati. Sarà questa una delle motivazioni che il socialdemocratico Partito Repubblicano del Popolo (CHP), principale partito di opposizione, porterà nei prossimi giorni davanti alla Corte Costituzionale nel presentare ricorso contro la riforma.

di Pierluigi Lantieri

Chiuso per virus

di Redazione GRS


Per la Fipe, federazione che rappresenta bar e ristoranti, il settore è sull’orlo del collasso: “I nostri dipendenti stanno ancora aspettando la cassa integrazione, il decreto liquidità stenta a decollare e ora apprendiamo che potremo riaprire solo dal primo di giugno. Significano altri 9 miliardi di euro di danni che portano la stima delle perdite dall’inizio della crisi a 34 miliardi. Si sta condannando tutto il comparto della ristorazione e dell’intrattenimento alla chiusura. Moriranno oltre 50.000 imprese e 350.000 persone perderanno il loro posto di lavoro”.

“Parole O_Stili”

di Redazione GRS


“Si è ciò che si comunica” , sarà il fil rouge della quarta edizione dell’evento annuale che si terrà in diretta streaming i prossimi 8 e 9 maggio. Attraverso la lente dell’emergenza sanitaria si parlerà dei pro e dei contro della tecnologia, di fake news e sarà presentato il “manifesto della comunicazione non ostile e inclusiva”.

Case della paura

di Redazione GRS


Di fronte alla strage di migliaia di anziani nelle Residenze sanitarie assistite (metà dei decessi totali causati dal Covid 19), i Giovani per la Pace – movimento di studenti medi e universitari della Comunità di Sant’Egidio – si mobilitano in tutta Italia con la campagna “Salviamo i nostri anziani”. L’iniziativa ha preso il via con un video-appello, che si sta diffondendo rapidamente sui social e attraverso l’hashtag #SalviamoINostriAnziani.

Ci siamo anche noi

di Redazione GRS


Sei enti di promozione sportiva emiliani scrivono al governatore Bonaccini: “Si discute di ripartenza di Serie A o Giro  d’Italia – affermano – ma dobbiamo iniziare a considerare le ragioni dei ragazzi, delle persone con disabilità, dei dilettanti e degli appassionati che fanno sport per la propria salute e per il bene della comunità”. Le organizzazioni chiedono di ridefinire il ruolo dell’associazionismo sportivo.

Una road map per lo sport: è la richiesta nella lettera congiunta che Coni, Centro italiano paralimpico e principali enti di promozione sportiva della Regione Emilia-Romagna (Aics, CSI, Endas, PGS, UsAcli e Uisp), hanno indirizzato a Stefano Bonaccini, governatore regionale che, anche per il secondo mandato, ha tenuto per sé la delega allo Sport: “Partiamo dall’assunto, purtroppo spiacevole, per cui nel nostro Paese non trova ancora pienamente diritto di cittadinanza la visione dello sport come fattore non solo di integrazione sociale, ma anche come fattore di creazione di salute e sani stili di vita – si legge nella lettera, che continua –: un pensiero confermato dalla gogna popolare e mediatica cui, in questi mesi, sono stati sottoposti gli sportivi di tutti i livelli, additati come irresponsabili mossi dalla volontà di attentare alla salute pubblica”.

Secondo Coni, Cip e gli Eps, “ora più che mai è necessario vedere lo sport come strumento di prevenzione, addirittura di cura di alcune patologie, che non cessano di esistere, nonostante la presenza del Covid-19”. Il riferimento esplicito è al diabete, all’ipertensione, all’obesità. “Il pericolo è quello di trascurarle e trascurarsi, portando a un peggioramento dello stato di salute generale della popolazione”. Senza trascurare gli aspetti psicologici e sociali: quella dei firmatari della lettera è una “forte una richiesta di normalità, in un dibattito dove la voce dello sport manca.

Si discute di ripartenza di Serie A, Giro d’Italia, Formula Uno. Tutto legittimo: ma dobbiamo anche iniziare a considerare le ragioni dei bambini, dei ragazzi, dei disabili, degli amatori, dei dilettanti, dei professionisti e degli appassionati che fanno sport per la propria salute e per il bene della comunità. Pensiamo in particolare ai più giovani, a cui sono state
sottratte in un colpo le relazioni scolastiche, le opportunità sportive, culturali, sociali, e pensiamo che questi ragazzi non hanno voci corali o rappresentanze associative in grado di far pesare le loro ragioni sui tavoli nazionali di trattativa”, dicono i promotori della missiva, che disegnano una road map in 7 punti per la ripresa.

Al primo punto la richiesta di circolari “che aiutino a togliere dall’ambiguità le persone che provino a mantenersi in salute, pur volendo rispettare in toto le disposizioni vigenti”. Ancora, l’invito a evitare discriminazioni fra discipline sportive. Al punto 3 si legge: “In merito a quella che potrà essere chiamata ‘fase 3’, l’auspicio è che al più presto sia ripristinata la normalità per tutte le attività sportive: uso di impianti e spogliatoi, libertà di gioco e contatto fisico. A nostro avviso, in caso di nuove risalite dei contagi da Covid-19, bisognerà concepire provvedimenti mirati, eventualmente su base geografica o per tipologia di attività o di utenza, ma che rivestano il carattere dell’eccezione, senza criteri universalistici di nuovo lockdown generalizzato”.

Al punto 4, la questione – critica – su centri estivi e gestione familiare: “In attesa della ripresa della scuola occorre trovare la formula tecnica, organizzativa, normativa e di sicurezza igienico sanitaria adeguata a proporre soluzioni idonee. Il terzo settore tutto – con particolare riferimento al mondo sportivo – è in grado di contribuire a eventuali tavoli di progettazione, nonché di gestione di nuove forme di servizio alle famiglie presso scuole, aziende, parchi, centri sportivi”.

Segue il problema delle idoneità medico sportive agonistiche: “In questi mesi di stop la maggioranza delle certificazioni sarà scaduta e l’assenza della idoneità, unita alla lunga lista di attesa per ottenere una visita, renderà impossibile per molti atleti, giovani ma non solo, riprendere l’attività. Chiediamo di studiare fin da ora provvedimenti normativi e organizzativi che permettano di anticipare ed evitare il problema”. Al punto 6 la richiesta di avere regole chiare e tempi precisi su vacanze sportive ed eventi: “Chiediamo di tenere in considerazione anche le ragioni di questa parte specifica dello sport, che impatta su turismo e settore alberghiero”.

In chiusura, un appello a evitare il frazionamento delle risorse e l’invito a realizzare un tavolo di lavoro con tutti i soggetti che finanziano lo sport di base e sociale in Italia, “massimizzando le risorse disponibili, con meno sovrapposizioni sulle medesime azioni. L’occasione sarebbe del tutto propizia anche per ridefinire il ruolo dell’associazionismo sportivo mettendo mano e concludendo a breve l’iter parlamentare di riforma del sistema sportivo. Sarebbe poi interessante sul piano finanziario costituire con leva Ics e fondi a garanzia dello stato, plafond di finanza a tasso zero per esigenze di liquidità corrente e gestionale (non finalizzata a costruire nuovi progetti o nuovi impianti). Vediamo, infine, come necessaria una grande chiarezza e semplicità delle nuove norme nazionali, per evitare eccessi di burocrazia, distorsioni applicative sovraccarico di responsabilità indebite nella complessa fase di ripartenza del post emergenza”.