Arriva la serie sul calcio ambientata a fine ‘800 che esplora le origini dello sport più popolare e amato al mondo attraverso le storie di chi lo ha reso tale. I grandi cambiamenti, con la trasformazione del calcio in un business che da passatempo per gentiluomini diventa spettacolo per un pubblico di massa, incrociano il racconto delle rivoluzioni sociali a cavallo tra due secoli.
Il papà di Downton Abbey Julian Fellowes firma la nuova serie Netflix sul calcio, The English Game, ambientata a fine ‘800. Specialista in costume drama, infatti, Fellowes si è cimentato anche con questa serie in un racconto d’epoca, ambientato nell’800: nell’Inghilterra di fine secolo, due giocatori dall’estrazione sociale molto diversa diventano amici stringendo un legame che sarà decisivo per la trasformazione del calcio in uno sport per il grande pubblico. I grandi cambiamenti nel mondo dello sport – con la trasformazione del calcio in un business che ha bisogno di trasformarsi da passatempo per gentiluomini a spettacolo per un pubblico di massa – incrociano così il racconto delle rivoluzioni sociali a cavallo tra due secoli, tra una nobiltà sempre più decadente e una classe operaia in fermento.
Per rispondere agli effetti dell’epidemia da coronavirus, le centrali delle coop sociali e i sindacati della Regione Lazio hanno firmato un protocollo d’intesa per l’attivazione del Fondo di Integrazione Salariale in conseguenza delle misure urgenti a sostegno dei lavoratori interessati dai provvedimenti di chiusura delle scuole e dei servizi per l’infanzia.
Si allarga a nuovi testimonial la campagna social lanciata dal governo per invitare i cittadini a rispettare le regole per contenere l’epidemia da Covid-19. Un messaggio generalizzato, ma rivolto in particolare ai più giovani. Tra chi ci ha messo la faccia c’è anche Jovanotti. Ascoltiamolo. (sonoro)
Le vendite di armi verso il Medio Oriente sono cresciute in modo esponenziale negli ultimi cinque anni. Sono i dati del nuovo Rapporto del Sipri, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace, che spiega come il business delle esportazioni sia dominato da Stati Uniti, Russia, Francia, Germania e Cina. Un settore sempre in salute, nonostante la crisi economica internazionale.
Nel nostro Paese saranno recepite le ultime raccomandazioni dell’Onu. Il servizio di Paolo Andruccioli.
Le nazioni Unite hanno reso noto la decisione dell’Italia di accettare 292 delle 306 raccomandazioni avanzate dall’Organizzazione internazionale. Tra queste c’è la creazione di una istituzione nazionale indipendente per i diritti umani. Nonché 16 delle 17 raccomandazioni sui diritti umani delle persone LGBTI. Viene prevista una legge contro l’omotransfobia, il divieto di interventi chirurgici cosmetici su bambini intersex e la protezione dei rifugiati LGBTI. Rifiutata invece la proposta dell’Islanda di intervenire sul tema della omogenitorialità. “È sconfortante – dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale dell’Arcigay – registrare ancora oggi una così evidente resistenza da parte della politica italiana”.
In Abruzzo aperte le iscrizioni al workshop per imparare a comporre colonne sonore. Il corso promosso dall’Associazione Scuola Popolare di Musica Onlus di Sulmona, insieme a Sulmona cinema, approfondirà lavori audiovisivi di generi ed epoche diverse sotto il profilo musicale, tecnico e della corrispondenza con l’immagine filmica.
Gli esport si organizzano. È nata, a Bruxelles, la European Esports Federation: 23 organizzazioni unite per rappresentare i giocatori e le organizzazioni del gioco elettronico nel più generale ambito della politica, dello sport, della società e del panorama mediatico europeo. Oltre che per “costruire una piattaforma per i suoi membri e il movimento per promuovere gli esport come attività sana, sostenibile, inclusiva”
Anche l’Italia ne fa parte attraverso Gec (Giochi elettronici competitivi), che ha aderito all’Eef con l’obiettivo primario di promuovere un’identità continentale per gli sport elettronici. La Eef non nasce come un organo di governo ma più come una sorta di partner moderatore che vuole far convergere federazioni nazionali, portatori di interesse e naturalmente i principali attori, gli ambasciatori dello sport giocato in modalità elettronica. A guidare la federazione, eletto sempre a Bruxelles, dai vari membri (non tutti associabili all’area Ue in realtà, vista la presenza di Israele, Bielorussia, Georgia, ecc) il 31enne tedesco Hans Jagnow, già a capo della federazione tedesca, nota come Esbd, a cui farà da vicepresidente lo slovacco Karol Cagáň. Come riconosce lo stesso Jagnow, tra i temi che la Eef si troverà ad affrontare ci sarà anche quello della gender equality nel campo dei giochi elettronici. Un obiettivo che potrebbe rientrare, a più grandi linee, nella volontà di strutturare e rafforzare il movimento di base degli esport oltre che di armonizzare le varie opportunità che questo settore offre in Europa. E poi, come per ogni federazione sportiva che si rispetti, spazio anche al teema culturale, con la promozione del fair play, della diversity, la lotta contro l’hate speech e ad altri comportamenti che possono danneggiare tutto l’ecosistema.
Anche l’Italia attraverso la Gec farà la sua parte: come sottolineato dal ceo Giorgio Pica “vogliamo assumere un ruolo sempre più internazionale, per promuovere le attività italiane all’estero, favorire l’accesso al mercato italiano degli operatori stranieri, sviluppare una linea comune di crescita insieme agli altri paesi dell’Unione Europea”.
Il nuovo rapporto di Amnesty International racconta la criminalizzazione di chi difende i diritti umani all’interno dell’Unione Europea. Il servizio di Fabio Piccolino.
Si chiama “Punire la compassione” il nuovo Rapporto di Amnesty international che punta i riflettori sulla criminalizzazione delle organizzazioni che si occupano di assistenza e solidarietà. Un dossier che denuncia un uso politico della giustizia che vuole colpire e intimidire le organizzazioni e i singoli cittadini che hanno difeso i diritti umani e che si sono adoperati per aiutare rifugiati, richiedenti asilo e migranti. Secondo Amnesty, “Poiché gli Stati europei non vengono incontro ai bisogni fondamentali dei rifugiati e dei migranti, spesso sono le persone comuni a fornire sostegno e servizi essenziali: punendo chi cerca di colmare questo vuoto, i governi europei stanno mettendo ancora più a rischio queste persone”.
Il Consiglio comunale meneghino ha approvato il bilancio preventivo per il 2020 e il triennio 2020/2021 e 2022. Il documento istituisce un fondo di emergenza da 3 milioni di euro per il coronavirus e impegna la giunta ad attivarsi per garantire “il diritto al salario delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative impegnate sugli appalti nell’ambito dei servizi educativi scolastici e culturali del Comune”.
In dirittura d’arrivo la proposta di legge che introduce la libertà di sosta sulle normali strisce blu per le persone con disabilità. Ascoltiamo Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanza attiva. (sonoro)
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