Internazionale
È l’appello di Papa Francesco per una pace duratura in Siria. Il servizio di Fabio Piccolino
«La guerra è una pazzia alla quale non ci possiamo rassegnare, mai»: sono le parole pronunciate da Papa Francesco durante l’Angelus di ieri a Bari, dove il pontefice si trovava per l’incontro dei vescovi “Mediterraneo frontiera di pace” promosso dalla Cei. Francesco ha rivolto un appello per la pace in Siria, una presa di posizione indirizzata agli attori coinvolti e alla comunità internazionale: «Mentre siamo riuniti qui a pregare e a riflettere sulla pace e sulle sorti dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo – ha detto – sulla altra sponda di questo mare, in particolare nel nord ovest della Siria si consuma una immane tragedia. Taccia il frastuono delle armi e si ascolti il pianto dei piccoli e degli indifesi; perché si mettano da parte calcoli e interessi per salvaguardare le vite dei civili e dei tanti bambini innocenti che ne pagano le conseguenze»
Economia
Tutte le associazioni dei consumatori denunciano le speculazioni sui prezzi di prodotti necessari alla prevenzione del contagio da coronavirus. Secondo Federconsumatori, i prezzi sono lievitati a dismisura: si può arrivare a pagare anche 11 euro un prodotto da 80 ml che normalmente ne costa 3,50. Anche le mascherine, sempre più difficili da reperire, arrivano a costare 99 euro (normalmente al massimo costerebbero 25). Il Codacons annuncia ricorsi in tribunale.
Società
In tutte le Regioni le istituzioni, su indicazioni del Ministero della Salute, forniscono vademecum di comportamento contro la diffusione del coronavirus. È massima l’allerta anche per gli operatori delle ambulanze. In Toscana sono stati il presidente regionale di Anpas, Dimitri Bettini, il direttore regionale della Croce Rossa, Pasquale Morano, e il presidente delle Misericordie Toscane, Alberto Corsinovi, a informare direttamente i volontari impegnati nel sistema di emergenza
Diritti
Nei giorni scorsi è stato pubblicato il quinto rapporto di Antigone, associazione per i diritti e le garanzie nelle carceri, sul sistema della giustizia minorile in Italia. Susanna Marietti, coordinatrice nazionale e curatrice del volume, spiega la scelta del titolo: “abbiamo preso spunto dalla canzone di Fabrizio De Andre, Un Medico, nella quale il protagonista sognava da bambino di guarire i ciliegi. Allo stesso modo noi nutriamo la speranza che il sistema giudiziario minorile del Paese possa proteggere i ragazzi reclusi al suo interno. Significa lasciare loro aperte tutte le opportunità al di fuori delle mura che li circondano. Dare ai giovanissimi detenuti la speranza che oltre il carcere, c’è la vita”.
Questo è lo spirito che, anche quest’anno, ha accompagnato l’associazione Antigone nella stesura del suo quinto rapporto sugli Istituti Penali per i Minorenni. Presentato nella mattinata di giovedì 20 febbraio all’interno della Comunità Borgo Amigò, circolo sociale della periferia Ovest di Roma, il documento ha posto in evidenza la decrescita dei reati commessi da minori alla quale corrisponde una diminuzione delle detenzioni. Un fattore fondamentale per valutare con segno positivo lo stato di salute del sistema giudiziario minorile. Ancor più se si considera il dato in controtendenza rispetto alla fascia d’età adulta, la quale registra invece un aumento della popolazione detenuta.
Tra minori e giovani adulti sono 375 i detenuti negli Istituti del Paese (registrazione del 15 gennaio 2020). Una cifra poco più bassa rispetto la media che si aggira intorno ai 400/500. Da Caltanissetta a Treviso, sono diciassette gli IPM nazionali con caratteristiche e dimensioni anche molto diverse tra loro. Quello con più presenze è il Nisida di Napoli che ospita quarantacinque detenuti, mentre a Caltanissetta ne sono presenti soltanto tre.
Il minore numero di ragazzi carcerati corrisponde ad un calo degli atti criminosi. Fra il 2014 e il 2018 le segnalazioni da parte delle forze di polizia all’autorità giudiziaria riguardanti i reati commessi da minori sono diminuite dell’8,3%, passando da oltre 33.300 nel 2014 a 30.600 nel 2018. Fra i delitti calano gli omicidi volontari (-46,6%) e colposi (-45,4%), i sequestri di persona (-17,2%), i furti (-14,03%), le rapine (-3,9%) e l’associazione per delinquere (-82,5%). Viceversa preoccupa la crescita, rispetto al 2014, dei minori monitorati per associazione di tipo
mafiosa (+93,8%: erano quarantanove nel 2014, sono diventati novantacinque nel 2018). Proprio il precoce coinvolgimento di bambini e adolescenti nel malaffare rappresenta un ulteriore campanello d’allarme di un profondo radicamento di quest’ultimo nella società italiana. Un segnale di un continuo ricambio generazionale tra gli anziani capimafia e i giovani delinquenti, futuro della cosca malavitosa. Sradicare questo ciclo illegale, lo ha dimostrato la storia italiana, richiede coraggio e ingenti provvedimenti di natura socioeconomica. In questo senso, negli anni il ruolo delle Comunità di accoglienza ha ottenuto sempre più rilevanza. Al loro interno i ragazzi sostengono attività di volontariato e lavori socialmente utili, proseguono e completano gli studi. Circa la metà di ragazze e ragazzi esce dagli IPM (senza aver scontato l’intera pena) per raggiungere la comunità. E d’altronde, se al 15 gennaio 2020 i ragazzi negli IPM erano 375, nello stesso giorno i ragazzi in comunità erano 1.104. Un numero che s’inserisce nel più ampio sistema nazionale delle comunità di accoglienza, che ospita nel suo complesso circa ventimila ragazzi, dei quali dunque quelli provenienti dall’area penale costituiscono una piccola minoranza. La loro presenza è però quasi raddoppiata negli ultimi dieci anni. Il motivo che definisce le Comunità di accoglienza un asse portante del sistema della giustizia italiana.
L’associazione Antigone lavora proprio verso questa direzione: allontanare ragazze e ragazzi dalle prigioni, avvicinarli alla società civile. Dare a loro una riabilitazione nel terreno del sociale, anziché umiliarli nel campo del penale. Solo in questo modo si potrà tornare a far sbocciare i ciliegi. Come scriveva Fabrizio De Andrè: “Un sogno, fu un sogno ma non durò poco; Per questo giurai che avrei fatto il dottore; E non per un dio ma nemmeno per gioco; Perché i ciliegi tornassero in fiore”.
di Pierluigi Lantieri
Cultura
Una riforma costruita insieme con le Regioni e la rappresentanza del terzo settore per parlare con un’unica voce. Così Alessandro Lombardi dirigente del ministero del Lavoro e politiche Sociali ha riassunto il percorso culturale della nuova legislazione, in occasione dell’incontro “Al centro del volontariato” che si è svolto a Roma la scorsa settimana.
Sport
Oggi al palazzetto dello sport “Papa” di Succivo, una giornata di pallavolo e festa organizzata dal consorzio “Progetto Giovani”, composto da società sportive della provincia di Caserta. L’evento sarà l’occasione per sostenere la ong “Save the Children” che si impegna ogni giorno per garantire un futuro ai bambini in condizioni di povertà.
Internazionale
900 mila persone sono state costrette a lasciare la propria casa nella provincia di Idlib in Siria per sfuggire dall’offensiva dell’esercito di Bashar al Assad appoggiato dalla Russia. Una situazione aggravata dalla chiusura del confine con la Turchia, che ha reso la vita dei profughi ancora più precaria e priva di risorse. Secondo le Nazioni Unite si tratta della peggiore crisi umanitaria del nuovo secolo.
Diritti
Parte oggi da Catania il tour per l’Italia dell’Uici, Unione italiana ciechi e ipovedenti. Saranno in tutto 17 le tappe delle celebrazioni del centenario, la cui partenza coincide (non a caso) con la Giornata nazionale del Braille, il metodo che dall’Ottocento ha consentito ai non vedenti di leggere e scrivere autonomamente e di poter così conquistare la loro emancipazione culturale e sociale
Economia
Per il quarto anno consecutivo la spesa dei comuni per i servizi sociali è in crescita, raggiungendo i livelli registrati negli anni precedenti la crisi del 2011-2013. Ma la spesa sociale del Sud rimane molto inferiore rispetto al resto dell’Italia. Ascoltiamo Giancarlo Rafele, Legacoopsociali Calabria
Società
Sensibilizzare i più giovani ad una sana e corretta alimentazione, alla lotta allo spreco del cibo e alla conoscenza degli alimenti sono gli obiettivi del progetto che Croce Rossa e Lidl Italia hanno lanciato nelle scuole, nelle piazze e nei punti vendita dei supermercati, per promuovere stili di vita sani e raggiungere quante più persone di tutte le età.