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Essere-liberi

di Redazione GRS


È il progetto che vuole facilitare il reinserimento familiare e sociale dei lavoratori infortunati, secondo un modello che mette al centro bici e camminate, yoga ed escursionismo, kayak e soft rafting. Vivere a stretto contatto con l’ambiente naturale, infatti, genera maggiore autostima.

 

Uno degli obiettivi prioritari di Inail è facilitare il reinserimento familiare e sociale attraverso interventi volti a favorire le opportunità di socializzazione dei lavoratori infortunati perseguendo un modello sempre più di “presa in carico”. Da qui nasce il progetto “Essere – Liberi” della direzione Inail di Livorno-Grosseto, che poggia sul nuovo “Regolamento per l’erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione”.
Bici, camminate, yoga, escursionismo, canoa: sono moltissime le attività cosiddette “outdoor” che si possono svolgere all’aria aperta godendo delle bellezze della natura, uno stile di vita che affascina sempre di più persone e che, oggi grazie a nuovi supporti, è una opportunità anche per le persone disabili. Attraverso un apprendimento sensoriale-esperienziale, si è evidenziato che l’outdoor migliora il lavoro tra i pari, facilita lo sviluppo di leadership e di abilità di problem-solving, ha effetti positivi sulle capacità motorie. Oltre a portare dei reali e tangibili benefici al corpo, queste attività costituiscono un ottimo rimedio contro lo stress, l’attività fisica svolta in un ambiente ricco di ossigeno ed aria pura aiuta ad allentare le tensioni negative della mente e permette al corpo di rigenerarsi.
È coinvolta nel progetto l’Associazione Terramare, affiliata Uisp, che svolge attività sportiva e di utilità sociale: punta a combinare lo sport e la promozione sociale, cercando di educare le persone all’attività motorie e all’esplorazione del territorio, in completa armonia con l’ambiente circostante.

Siamo tutti terroristi

di Redazione GRS


I migranti oltre gli stereotipi. Sugli scaffali per l’editore Castelvecchi, il viaggio-inchiesta del giornalista Jacopo Storni descrive un’Italia multiculturale tra stranieri di successo e borghi multietnici. Ai nostri microfoni l’autore. (sonoro)

Piazza rovente

di Redazione GRS


In Nicaragua continua la violenta repressione governativa contro le manifestazioni pacifiche che da aprile chiedono un migliore sistema di welfare e di lotta alla povertà. L’Aoi, associazione ong italiane, ricorda le centinaia di persone morte, ferite o scomparse a seguito degli scontri, e chiede la fine delle violenze e un impegno internazionale per lo sviluppo sociale e democratico nel Paese.

(Foto: Ansa)

IoConto

di Redazione GRS


È la rete di Cesvi contro i maltrattamenti dei minori in Italia. Attiva a Bergamo, Napoli e nella Bassa Sabina, ha l’obiettivo di rafforzare le risorse a disposizione di bambini e famiglie e impattare positivamente su ambiente e comunità circostante. La ong ha realizzato anche un Decalogo per aiutare i genitori quando un comportamento è maltrattante.

L’impresa sociale è il nostro orizzonte

di Redazione GRS


Queste le prime parole del neo presidente di Federsolidarietà, Stefano Granata. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

 

“L’Italia invecchia e invecchierà sempre di più. La domanda di servizi cresce inarrestabile e continuerà a farlo negli anni a venire, la spesa per l’autosufficienza è aumentata del 21% in 10 anni, non basta. È evidente che occorre ottimizzare l’organizzazione dei servizi a parità di spesa. Pronti al dialogo con il governo . Stop alle badanti a nero: un esercito da 1 milione di persone”. È la richiesta che lancia al governo Stefano Granata, subentra a Giuseppe Guerini ed è il neo presidente di Confcooperative Federsolidarietà che associa 6.245 cooperative sociali che danno lavoro a 229.000 persone, fatturano 7,2 miliardi di euro ed erogano servizi di welfare a 5 milioni di persone tra minori, anziani, disabili e inserimento lavorativo.

Lieto fine

di Redazione GRS


Si era decisa a lasciare il paese, dopo che l’ultima violenza del marito le aveva procurato un aborto. Arrivata in Italia, aveva chiesto la protezione internazionale, che le era stata rifiutata. Ora il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso, presentato grazie a Progetto Diritti.

Verità e giustizia per Sacko

di Admin2 GRS


A chiederle l’Arci dopo la morte del bracciante maliano preso a fucilate a Vibo Valentia. Per l’associazione “umanità e civiltà non devono mai essere considerati un optional valido solo in alcuni casi, ma vanno garantiti ad ogni essere umano.

Tratta Mondiale

di Redazione GRS


Allarme delle ong sul traffico della prostituzione, che coinvolge migliaia di donne nigeriane, e raggiungerà anche la Coppa di calcio in Russia. Mosca ha eliminato l’obbligo di visto di ingresso nel paese per gli stranieri, i tifosi potranno superare le frontiere con i soli biglietti di partecipazione alla manifestazione.

 

A denunciarlo, attivisti e difensori dei diritti umani di entrambi Paesi. Una semplificazione che costituirà “un vero e proprio regalo per i trafficanti”, ha detto Julia Siluyanova, membro di Alternativa, un’associazione anti-tratta russa. Un fenomeno peraltro non nuovo: anche durante la Confederations Cup dello scorso anno almeno 30 donne di nazionalità nigeriana sono state portate in Russia, come ha spiegato ancora Siluyanova. Anche le ong nigeriane anti-tratta hanno denunciato il fenomeno, a partire dalle informazioni diffuse dall’intelligence locale, secondo cui varie organizzazioni criminali avrebbero già iniziato a muoversi per trovare le ragazze – spesso anche adolescenti – e trovare il modo di portarle all’estero, dove saranno poi costrette a prostituirsi.

In nome del padre verso Sud

di Redazione GRS


In Calabria un laboratorio di scrittura per i papà detenuti. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

Si chiama “In nome del padre verso sud” il laboratorio di scrittura autobiografica promosso dall’associazione LiberaMente di Cosenza destinato a papà detenuti e papà volontari.
I partecipanti sono stati chiamati a ritrovare memorie e a condividerle, a scambiarsi esperienze, facendo emergere i comuni sentimenti della paternità tra genitori carcerati e non.
L’iniziativa, sostenuta dalla Fondazione Cattolica di Verona, è arrivata a Cosenza dopo un viaggio iniziato nel 2015 nel carcere di Verona e proseguito a Milano San Vittore, Parma, Modena, Milano Opera e Catanzaro. Grazie ai progetti di lettura e scrittura portati avanti dall’associazione nel carcere di Cosenza, sono aumentate le iscrizioni dei detenuti a scuola e università.

(Foto: Internazionale)