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LA MAFIA NON VA IN FERIE


Continua l’ondata di attacchi ai terreni confiscati alla mafia che negli ultimi mesi sta attraversando il Sud. In Calabria, la cooperativa sociale Giovani in Vita ha subìto un atto intimidatorio sui terreni confiscati alla ‘ndrangheta: lo scorso 11 agosto sono stati rubati un trattore e altri piccoli attrezzi agricoli dal capannone di Anoia, in provincia di Reggio Calabria. Il presidente Rocco Rositano: “noi continueremo a lavorare perché è nel nostro dna, lo facciamo soprattutto per noi, per guardarci la mattina allo specchio senza vergognarci”.

Donne cooperative


Occupazione, accessibilità, conciliazione tempi lavoro-famiglia. L’Alleanza internazionale delle cooperative e l’Organizzazione internazionale del lavoro hanno pubblicato un rapporto che esamina il contributo delle cooperative sulla parità di genere. Nel rapporto pubblicato in occasione della Giornata internazionale di luglio il 75% è convinto che le cooperative abbiano accresciuto il grado di partecipazione delle donne durante gli ultimi 20 anni.

Caporalato nazionale


Secondo il rapporto “Terra ingiusta” dell’associazione Medici per i diritti umani, nel 2013 sono stati più di 320 mila gli immigrati, provenienti da 169 diverse nazioni, impegnati regolarmente nelle campagne italiane. Hanno svolto circa 26 milioni di giornate di lavoro pari al 23,2 per cento delle giornate dichiarate complessivamente, tra italiani e stranieri, in quell’anno. Da nord a sud della penisola, sono nove le regioni sfruttamento in agricoltura, senza considerare cioè altri settore lavorativi come edilizia, ristorazione

Ancora troppo lenta


La ripresa per l’economia italiana, secondo l’Istat, cresce a ritmo moderato, in parte influenzata dal rallentamento del commercio internazionale. L’istituto nella nota mensile sottolinea che a rallentare gli influssi positivi contribuisce soprattutto la contrazione del mercato del lavoro: l’aumento dei posti vacanti non si concretizza in crescita dell’occupazione.

Raccolto di polemiche


È arrivato il sì della Camera alla legge sull’agricoltura sociale, fenomeno in crescita negli ultimi anni con mille cooperative impegnate. La legge prevede che i prodotti dell’agricoltura sociale abbiano un punteggio in più nei bandi per le mense scolastiche e degli ospedali, e che imprese e cooperative siano preferite nell’assegnazione dei terreni confiscati alla criminalità organizzata. Arriva, però, il giudizio negativo di Federsolidarietà: “È una legge che difende e valorizza solo le aziende agricole”.

Blitz d’estate


Centinaia di migliaia di euro di costi in più, derivanti dall’impossibilità di detrarre l’Iva sugli acquisti e sugli investimenti. È allarme tra le coop sociali dopo che il Governo ha annunciato l’intenzione di abolire l’Iva al 4% per le prestazioni socio-sanitarie ed educative. Secondo Legacoopsociali Romagna “la conseguenza di tutto questo sarebbe di portare il settore al dissesto”.

Dieta forzata


L’invecchiamento dell’Italia produrrà una leggera riduzione nel consumo di cibo pro capite. L’età differente impone infatti meno pasta, latte, di zucchero e altri nutrimenti. E l’effetto complessivo porterà quindi ad una riduzione della spesa mensile pro capite per l’alimentazione di due euro, da 128 a 126 euro. È quanto emerge da uno studio del professor Gian Carlo Blangiardo dell’Università Bicocca di Milano.

Reddito salato


E’ stato bocciato dall’Alleanza contro la povertà il piano del ministro del lavoro Poletti, che introdurrebbe nella prossima legge di stabilità il reddito di inclusione attiva. Secondo le associazioni e i sindacati che chiedono una strategia nazionale per contrastare l’indigenza, la proposta del ministro sarebbe troppo generica e priva di reali misure a sostegno della popolazione in povertà assoluta.

Si può fare


A Prato si conclude positivamente il progetto Polis. Dopo la formazione, l’orientamento e una serie di stage, sono venticinque le persone con svantaggio psichico o socio-economico che sono riuscite a trovare un lavoro.

Sottosviluppo permanente


È questo il rischio che corre il Mezzogiorno secondo l’ultimo rapporto dello Svimez relativo al 2014. Numeri agghiaccianti. Nelle regioni del sud, un cittadino su tre è povero, al settentrione uno su dieci. Gli occupati sono tornati ai livelli del 1977. Dal 2000 la crescita viaggia a ritmi dimezzati rispetto alla Grecia.