Notizie

Nuovi orizzonti

di Redazione GRS


Cambiare l’economia mondiale per sconfiggere la povertà: è il monito lanciato da Oxfam in occasione della Terza Conferenza internazionale sui finanziamenti per lo sviluppo, in corso ad Addis Abeba. Secondo l’organizzazione umanitaria infatti, le grandi aziende a livello globale sottraggono risorse fondamentali per lo sviluppo dei paesi indigenti.

Si può fare

di Redazione GRS


L’Onu ha appena raggiunto un importante obiettivo legato alla lotta all’Aids: 15 milioni di assistiti nei Paesi in via di Sviluppo. La risposta globale all’Hiv ha evitato 30 milioni di nuove infezioni e quasi 8 milioni di decessi dal 2000, quando sono stati fissati gli obiettivi dei millennio.

Un mare di vantaggi

di Redazione GRS


Il sistema di accoglienza dei migranti fa bene all’economia ma nessuno lo dice. Il servizio di Giuseppe Manzo. “Non solo speculazione, accogliere i migranti fa bene all’economia italiana. Assistere le persone che ogni giorno arrivano sulle nostre coste, ospitare nelle strutture i richiedenti asilo e i titolari di protezione internazionale, anche nel rispetto della legge, muove introiti che favoriscono innanzitutto gli enti territoriali e aumentano le entrate a livello locale: circa un miliardo di euro l’anno. Soldi che servono per pagare gli stipendi, i contributi e i contratti degli operatori che lavorano nei centri, e che sono soprattutto giovani italiani. A dirlo è Daniela Di Capua, direttrice dello Sprar, servizio centrale per i rifugiati. Altre voci di spesa sono alloggi, strutture di proprietà dei Comuni, fornitori di generi alimentari, farmacie e cartolerie.”

Giovani cooperatori: “partecipazione per uscire dalla crisi”

di Giovanna Carnevale


DSCN1155[1]Partecipazione come elemento-chiave per perseguire l’innovazione e, attraverso la partecipazione stessa, “elevare l’impresa oltre le singole persone, applicando realmente la proprietà collettiva”.
Il modello partecipativo rappresenta nel mondo della cooperazione un punto di partenza imprescindibile per ideare un percorso di rinnovamento; quest’ultimo, a sua volta, permette l’affermazione all’interno del mercato con strumenti e principi diversi da quelli del capitalismo classico. L’obiettivo? “Colmare lo spazio vuoto tra il mondo produttivo e quello etico-responsabile” e non arrendersi allo smantellamento delle garanzie sociali.

A declinare in questi termini l’esigenza di innovazione della cooperazione sono i giovani che la scorsa settimana hanno preso parte alla seconda edizione di Woodcoop, un appuntamento annuale organizzato da Generazione Legacoop. Woodcoop 2015 ha coinvolto a Firenze cooperatori under 40 interessati a promuovere il modello e la cultura della cooperazione, oltre che ad approfondire tematiche legate al mondo del lavoro, alla produzione e alla legalità.

“La partecipazione è nel dna della cooperazione, anche se questo principio non sempre viene agito”, ha detto Stefano Frasi, responsabile dell’innovazione della cooperativa Koinè. Eppure, molto più che in altri tipi di impresa, le cooperative hanno l’obbligo di applicare in modo rigoroso il principio partecipativo, in modo tale da realizzare “l’autogestione dell’impresa da parte dei soci e l’auto-organizzazione dei lavoratori”.
Non è pensabile, ha continuato Frasi, lasciare l’applicazione del principio partecipativo alle singole soggettività; al contrario, bisogna estenderne la portata a tutti i livelli per garantire il carattere collettivo dell’impresa.

Si parte, allora, dall’elezione del consiglio d’amministrazione (che deve rappresentare non tanto il territorio in cui opera la cooperativa, ma soprattutto le varie tipologie di servizi che fornisce) alla partecipazione dei soci nelle decisioni di politica retributiva e nella stesura dei piani di investimenti.

Non solo: a ogni singolo componente della cooperativa deve essere garantita informazione (preventiva) e formazione, in un processo che si stratifica nel tempo e che non si esaurice, al contrario, in un singolo momento.
Se si pensa a un’azienda come composta da una testa (la direzione) e un corpo (i soci), dice Frasi, quello che bisogna perseguire “è un modello che renda la testa non autosufficiente dal corpo, e ponga tutti allo stesso livello di partecipazione”.

La realizzazione di un simile modello di impresa (che si distingue cioè dalle aziende “tradizionali” per la sua governance partecipativa) rappresenta il passaggio “da un’ottica individuale a una condivisa e collettiva”, come ha sottolineato Annalisa Casino, presidente della coop Eticae. Il principio di collaborazione, unito a quello di assunzione condivisa di responsabilità, può essere ben racchiuso nel termine “stewardship”, che nella sua applicazione all’interno della gestione delle cooperative conduce a un equilibrio dei poteri e all’affidamento alla leadership di una gestione etica dell’impresa.

Il principio di stewardship, ha detto Casino, è oggi particolarmente importante in quanto “risponde alla necessità del mondo produttivo di soddisfare i bisogni etici e di consumo critico”; esso permette alle imprese che lo mettono in pratica “una collocazione diversa sul mercato, dando un valore maggiore a ciò che viene fatto dentro l’organizzazione stessa, sia dal punto di vista della produzione, sia della governance aziendale”.

Inserite in un contesto globale e strettamente attuale, le imprese a gestione partecipata contengono in sé un altissimo potenziale, come spiegato anche dal giornalista e filosofo Roberto Ciccarelli: quello di proteggersi dalle “aggressioni sia del mercato sia dello Stato, che tassa i più deboli. Le forme di cooperazione e mutualismo possono costituire una resistenza alla dismissione del welfare e dare vita a una nuova forma di convivenza sociale”.

Già in altri Paesi europei come la Francia e il Belgio, ha continuato Ciccarellli, è in atto una riscoperta di quelle piccole e medie società di mutuo soccorso che si costituirono tra la fine dell’ Ottocento e l’inizio del Novecento.
Oggi queste ritornano all’attenzione come risposta a un’emergenza sociale europea, perchè in una società di capitalismo avanzato, il ricorso a uno spirito cooperativo consente di unire produzione e resistenza: non arrendersi alla perdita delle garanzie sociali ma, al tempo stesso, non rinunciare all’imprenditorialità.

“Zambia la tua vita”

di Redazione GRS


Al via una raccolta fondi per portare il basket nello Stato africano. 1250 euro per la formazione di allenatori ed educatori, e comprare canestri, corde e birilli. La campagna, lanciata su Sport Supporter, è promossa da Whanau e Slums Dunk, la onlus dei cestisti Cerella e Marino.

Note liete

di Redazione GRS


Si chiude con cifre a tre zeri “La Filarmonica della Scala incontra la città”, il ciclo di prove aperte benefiche che l’Orchestra ha realizzato quest’anno a Milano. L’incasso, pari a 126mila euro, viene devoluto infatti a quattro associazioni: l’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Handicap… su la testa!, Associazione i Semprevivi e Progetto Itaca.

110 e lode

di Redazione GRS


Un campus universitario a basso impianto ambientale ed energicamente autonomo: è l’Ateneo dell’Ambiente di Città del Messico, primo a rendersi autosufficiente su elettricità, acqua ed alimenti per consumo interno. L’obiettivo è formare studenti in grado di promuovere iniziative equo-sostenibili.

Emergenza Estate

di Redazione GRS


In tutta Italia il programma dell’Auser dedicato agli anziani per affrontare con serenità i disagi dei mesi più caldi. Protagonista il servizio di telefonia sociale Filo d’Argento, dotato di un numero verde nazionale gratuito – 800-995988 – attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20. Enzo Costa, presidente dell’associazione. “Quest’anno abbiamo cercato di incrementare la campagna. Nel nostro sito si trova tutto quello che, comune per comune, viene messo in campo proprio per questa emergenza estiva. L’emergenza vera degli anziani si chiama socializzazione, non è solo il caldo ma proprio lo star da soli, il non avere punti in cui creare momenti di prossimità, quindi di socialità.”

Veneto criminale

di Redazione GRS


Riciclaggio, usura, traffico di rifiuti ma anche droga e armi: questi gli affari che vedono la presenza mafiosa nella regione del nord-est. Sono 88 i beni confiscati lo scorso anno e si registra un forte aumento delle operazioni finanziarie sospette.

La scuola non è aperta a tutti

di Redazione GRS


La nuova legge appena approvata tra le polemiche dal governo penalizza gli studenti con disabilità. Il servizio di Anna Monterubbianesi. “Maggiore autonomia degli Istituti, offerta formativa più ricca e flessibile per gli studenti, assunzioni per oltre 100.000 insegnanti e premi a quelli più meritevoli. Risorse per la formazione, per i laboratori e nuovi progetti di edilizia scolastica. Eppure l’iter della Riforma sulla Buona Scuola, che non è stato semplice né indolore, non è piaciuto a molti, a partire da studenti e insegnanti che sono scesi in piazza e continueranno a mobilitarsi. Non sono pochi infatti a chiedere che la scuola non perda la sua peculiarità democratica, di garante di uguaglianza e solidarietà e fondata sul principio della libertà di insegnamento. ‘Il Governo – ricordano le associazioni di tutela dei diritti sulla disabilità – sarà chiamato entro 180 giorni dall’entrata in vigore della legge a legiferare con l’obiettivo della «promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e riconoscimento delle differenti modalità di comunicazione».'”