Notizie

Odio in rete: il Barometro di Amnesty misura i commenti alla riforma sulla cittadinanza

di Redazione GRS


 

 

 

Odio in rete. La quinta edizione del “Barometro dell’odio” di Amnesty International è dedicato alla riforma della legge della cittadinanza. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

Della riforma della legge sulla cittadinanza si parla poco e male nonostante sia un tema che riguarda oltre un milione di giovani, italiani in tutto tranne che per la legge. E’ questo il tema del “Barometro dell’odio”, il focus di Amnesty International che sottolinea come a prevalere siano spesso razzismo e xenofobia.

Oltre 27 mila i contenuti online presi in esame, dai quali si evince come su 10 commenti che toccano questo tema quasi 8 hanno accezione negativa e quasi il 15% è offensivo o discriminatorio. A essere particolarmente presi di mira le donne, rifugiati e migranti e chi si impegna nel mondo della solidarietà.

Torna la campagna “Carceri aperte”: i detenuti si preparano a “La Partita con papà”

di Redazione GRS


Giocare dentro. Torna la campagna “Carceri aperte”: per tutto il mese di giugno negli istituti penitenziari italiani, si disputa “La Partita con papà”, l’atteso incontro tra papà detenuti e i loro figli con la possibilità di giocare e condividere un momento ludico. L’iniziativa quest’anno coinvolge anche le donne detenute nel carcere di Rebibbia.

Nel corso dell’intero mese di giugno 2022, negli istituti penitenziari italiani, si disputa La Partita con papà, l’atteso incontro tra papà detenuti e i loro figli, all’interno della annuale campagna Carceri aperte, che può far accedere negli istituti le famiglie, dopo due anni di sospensione a causa della pandemia.
La possibilità di giocare con il proprio papà e di condividere questo momento ludico, normale per tutti gli altri bambini, risulta eccezionale per questi bambini e le loro famiglie e rimane a lungo nella loro memoria.
La Partita con papà è organizzata da Bambinisenzasbarre in collaborazione con il Ministero della Giustizia – Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

La Partita con papà e Carceri aperte si inscrivono, come ogni giugno, nella Campagna europea Non un mio crimine ma una mia condanna del network COPE (Children Of Prisoners Europe). La Campagna vuole sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini e ha l’obiettivo di portare in primo piano il tema dei pregiudizi di cui spesso sono vittime i 100 mila bambini in Italia (2,2 milioni in Europa) che hanno il papà o la mamma in carcere e sono emarginati. Questi bambini vivono in silenzio il loro segreto del papà recluso per non essere stigmatizzati ed esclusi.

Bambinisenzasbarre ha lanciato La partita con papà nel 2015. L’iniziativa è partita con l’adesione di 12 istituti, 500 bambini e 250 papà detenuti e si è tenuta tutti gli anni fino al 2019, quando sono state giocate 68 partite in altrettante carceri e città, da Belluno a Palermo, coinvolgendo gli agenti della polizia penitenziaria, gli educatori, 3150 bambini e 1700 genitori detenuti.

“#StopTheWarNow”: oggi il webinar promosso da progetto FQTS

di Redazione GRS


 

 

#StopTheWarNow. Il fermo no alla guerra e alla violenza nell’incontro del progetto di Formazione dei quadri del terzo settore – FQTS. Il servizio di Anna Monterubbianesi.

Si terrà questa sera alle 18 il webinar promosso da progetto FQTS #StopTheWarNow Ucraina: pace, aiuto umanitario ed accoglienza. Una riflessione su quanto sta avvenendo oggi nel cuore dell’Europa e su un conflitto che non può lasciare indifferenti.

Al centro dell’incontro il racconto delle iniziative che molti soggetti di terzo settore e della società civile hanno promosso. Un’occasione per dare visibilità al valore delle azioni di solidarietà internazionale e alla straordinaria accoglienza immediata messa in campo per aiutare donne, uomini, bambine e bambini in fuga dalla guerra in Ucraina. Per informazioni: www.fqts.org

Profughi ucraini, Fondazione Soleterre: 7 su 10 soffrono di ansia

di Redazione GRS


Il trauma del conflitto. Secondo una rilevazione di Fondazione Soleterre, sette profughi ucraini su dieci soffrono di ansia e otto su dieci non riescono più a immaginare un futuro. “La guerra – spiega l’organizzazione – non solo distrugge l’economia e lo sviluppo sociale, ma anche i legami familiari, con effetti catastrofici sul benessere mentale della popolazione civile”.