Notizie

Obbligo di quote rosa negli impianti sportivi: la proposta al Comune di Roma

di Redazione GRS


Palla al centro. Al Comune di Roma è stata depositata una proposta rivolta ai gestori degli impianti sportivi comunali: verranno assegnati solo ai concessionari che rispettino le quote rosa all’interno dei propri consigli direttivi. La parità di genere obbligatoria servirebbe a promuovere la partecipazione delle donne, nella pratica ma anche nella gestione dello sport.

Novità in vista per i gestori degli impianti sportivi comunali. E’ stata infatti depositata una proposta che mira a modificare i requisiti per ottenere le concessioni. I gestori, se passa l’atto depositato dal presidente della commissione sport Nando Bonessio, dovranno garantire il rispetto delle cosiddette quote rosa all’interno dei propri consigli direttivi. Un impegno che, ha spiegato l’autore della proposta, riguarda “qualunque società sportiva abbia già in gestione e che voglia chiedere la concessione di un impianto sportivo del comune”.

La promozione delle pari opportunità
La modifica al regolamento attualmente in vigore, prevede che i concessionari garantiscano “nello statuto” il rispetto della “parità di genere”. “Se questa proposta di delibera sarà approvata – ha spiegato Bonessio, capogruppo in comune di Europa Verde – Roma capitale si adeguerà a quanto disposto dal Governo che, con la Riforma dello Sport ( D.Lgs. n. 198/2021) ha previsto di promuovere la pari opportunità delle donne nelle prestazioni di lavoro sportivo, tanto nel settore professionistico, quanto in quello dilettantistico”.

Un obiettivo non rinviabile
“Per Roma si tratta di un obiettivo non più rinviabile” ha sottolineato Bonessio per una città che, in collaborazione con l’associazionismo sportivo, “mira alla reale diffusione della partecipazione delle donne, non solo all’interno di tutte le discipline sportive ma anche nella gestione dirigenziale delle stesse attività”. L’iter amministrativo per arrivare all’attuazione di questa proposta, “non a caso depositata l’8 marzo ”ha sottolineato Bonessio, è lungo. Trattandosi di un regolamento comunale deve prima passare nei municipi, poi in commissione sport ed infine in Aula Giulio Cesare per la definitiva approvazione.

Ucraina, l’abbraccio dello sport italiano ad atlete e atleti in fuga

di Redazione GRS


L’abbraccio dello sport. Ad Ostia è arrivata la nazionale ucraina di nuoto sincronizzato, grazie ad un pullman messo a disposizione della Federazione italiana nuoto: dieci atlete e due tecnici sono ora al sicuro. Sono 49, invece, le persone arrivate a Parma con il bus dei rugbisti delle Zebre, che ha messo in salvo i familiari dei giocatori della squadra di rugby di Kiev RC Polytechnic.

Grazie alla Federazione italiana nuoto, che ha messo a disposizione i mezzi necessari per lasciare il Paese in guerra, la nazionale ucraina di nuoto sincronizzato è approdata in Italia, al centro federale natatorio di Ostia. Tra le atlete ci sono: la campionessa del mondo e d’Europa Veronika Hryshko, la campionessa d’Europa Olesia Derevianchenko e le medagliate agli europei giovanili Anhelina Ovchynnikova, Anastasiia Soldatenkova. Con loro viaggiano i tecnici Oleisia Zaitseva e Kseniia Tytarenko e le gemelle Maryna e Vladyslava Aleksiiva, bronzo olimpico, campionesse del mondo e d’Europa, che si sono aggregate da Chernivtsi.

Intanto sono stati riattivati i contatti con un altro gruppo di atlete partito da Kharkiv di cui si erano perse le tracce: si sta dirigendo al confine di Beregsurány. E’ composto da Marta Fiedina (bronzo olimpico nel duo e mondiale nel programma tecnico e libero), Sofiia Matsiievska (17 anni) e il tecnico Yevheniia Lykhman che dovrebbero ricongiungersi a Mukachevo con l’allenatrice Valeriia Mezhenina e con Sofiia Spasybo (15 anni) in fuga coi genitori.

Sono arrivati ieri sera a Parma a bordo del bus della squadra di rugby parmigiana delle Zebre, impegnata nel campionato internazionale dell’United Rugby Championship (la ex Celtic League), i familiari dei giocatori della squadra di rugby di Kiev RC Polytechnic. Tanti bambini, donne e anziani, in tutto 49 persone, che il club italiano ha aiutato a lasciare l’Ucraina per proteggerne l’incolumità.

Il pullman è partito da Parma sabato scorso raggiungendo la località di Barabás al confine tra l’Ungheria e l’Ucraina dove, espletate verifiche burocratiche e sanitarie, ha potuto caricare a bordo i profughi.

Sono tutti in buona salute e al loro arrivo alla Cittadella del Rugby di Parma sono stati accolti ieri sera da una delegazione di dirigenti delle Zebre e trasferiti a Corniglio, comune dell’Appennino parmense dove saranno ospitati nelle strutture della Cooperativa 100 Laghi. Attivata dalle Zebre una raccolta fondi su GoFundMe per le famiglie appena arrivate.

 

Tavolo Asilo: protezione anche agli ucraini emigrati prima della guerra

di Redazione GRS


Nessuno escluso. Le organizzazioni del Tavolo Asilo e immigrazione hanno chiesto a Draghi e ai ministri Lamorgese e Orlando il riconoscimento della protezione temporanea anche alle persone che sono fuggite dall’Ucraina prima del 24 febbraio 2022 o che in tale data già si trovavano nel territorio dell’Unione e che, a causa del conflitto armato, non possono ritornare in Ucraina.

Rincari, vita cara e diseguale: appello al Governo di Federconsumatori

di Redazione GRS


 

 

 

Morde il carovita. Federconsumatori chiede di colmare il divario tra le famiglie più abbienti e quelle con minori disponibilità economiche. Il servizio è di Pierluigi Lantieri.

I prezzi aumentano per tutti, ma non per tutti allo stesso modo. Basta un dato, quello sui consumi dei nuclei familiari nel 2021, per capire chi pagherà lo scotto più caro: un prosperoso +6,2% dei più ricchi a confronto con uno scarno +1,7% dei più poveri. Una disparità che il carovita rischia di ingigantire. La crescita di ogni merce potrebbe portare a un rincaro complessivo nel 2022 pari a quota +2.354,98 Euro: è la cifra stimata da Federconsumatori, che ha rivisto al rialzo la previsione iniziale. La richiesta al Governo è, pertanto, di “sostenere le famiglie che si trovano in una situazione di maggiore difficoltà”.

di Pierluigi Lantieri

Mosca, Jacopo Tissi lascia il Bolshoi: “Non lasciamo che l’odio si diffonda”

di Redazione GRS


Contro l’odio. Jacopo Tissi, nominato primo ballerino del Bolshoi a dicembre, ha lasciato il teatro di Mosca. “Sono scioccato da questa situazione – ha detto – e mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera a Mosca. Non possiamo lasciare che l’odio si diffonda”.

Le parole di Tissi arrivano all’indomani di quelle del direttore del Bolshoi, Tugan Sokhiev, che ha annunciato le proprie dimissioni sia dall’incarico nel teatro di Mosca che dalla carica di direttore musicale dell’Orchestre National du Capitole de Toulouse. “Dopo aver affrontato una scelta impossibile tra i miei musicisti preferiti russi e francesi – ha detto Sokhiev – ho deciso di dimettermi da direttore del Teatro Bolshoi di Mosca e da direttore musicale dell’Orchestre National du Capitole de Tolosa”.

“È difficile trovare le parole in questi giorni – scrive Tissi – tutti i momenti che ho vissuto fino ad ora e i tanti pensieri che mi girano per la testa. Sono scioccato da questa situazione che ci ha colpito da un giorno all’altro e, onestamente, per il momento, mi ritrovo impossibilitato a continuare la mia carriera a Mosca”. “Non riesco a descrivere quanto sia stato triste per me lasciare i miei insegnanti, i miei colleghi e amici; persone speciali che mi hanno fatto crescere come artista e come persona a cui sono e sarò sempre grato. Come essere umano provo empatia verso tutte le persone e le loro famiglie che stanno soffrendo. Nessuna guerra può essere giustificata. Mai. e io sarò sempre contro ogni tipo di violenza. Non possiamo lasciare che l’odio si diffonda, anzi, il nostro mondo dovrebbe essere pieno di armonia, pace, comprensione e rispetto. Spero davvero e prego che tutte le guerre e sofferenze cessino al più presto”.

L’otto marzo del Terzo settore: voce alle donne di tutto il mondo

di Redazione GRS


 

 

 

8 marzo: la voce del Terzo settore non dimentica le donne di tutto il mondo. Il servizio di Anna Monterubbianesi.

E’ uno sguardo internazionale quello che lanciano oggi le associazioni in occasione della giornata dedicata alle donne. “Sia un 8 marzo dei diritti” così il coordinamento donne Acli che aggiunge “non possiamo distogliere lo sguardo da quanto sta accadendo nel resto del mondo, con un pensiero particolare alle donne afghane, ma anche a quelle ucraine e alle sofferenze dei popoli che subiscono la tragedia della guerra.

Si sofferma sul ruolo delle donne portatrici di pace il messaggio del Forum del Terzo Settore, nonostante la percentuale delle donne impiegate come negoziatrici per la risoluzione dei conflitti armati si attesti ad un misero 13%. Non manca una riflessione sul prezzo pagato dalle donne sul fronte del lavoro. Legacoopsociali ricorda: dai fondi del Pnrr venga l’opportunità per colmare il divario di genere, attivare in tutto il Paese servizi per la prima infanzia e per un’equa conciliazione dei tempi vita-lavoro.