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Reddito e pensione di cittadinanza: meno domande, ma più beneficiari

di Redazione GRS


 

 

La pandemia sociale. Lo scorso anno sono diminuite le domande per reddito e pensione di cittadinanza ma aumentano i beneficiari. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

Nel 2021 hanno presentato domanda 1, 16 milioni di famiglie, la media di 97mila al mese. Questi numeri ci dicono che aumentano i percettori del Reddito di cittadinanza e delle Pensioni di cittadinanza ma diminuiscono (nonostante la pandemia) le domande presentate per ottenere il beneficio, forse anche per l’intervento del Reddito d’emergenza.

È questo il quadro che emerge dai dati pubblicati con il Report di gennaio 2022 dall’Inps. Dai dati relativi alle domande, inoltre, emerge un incremento dei Caf come intermediari per la presentazione delle richieste dei cittadini.

Nei tuoi panni: venti racconti sul tema dell’empatia

di Redazione GRS


Nei tuoi panni: è il volume che raccoglie venti racconti brevi dedicati al tema dell’empatia, vincitori di un concorso nazionale promosso dall’agenzia letteraria calabrese “Grafèin”. L’acquisto del libro, pubblicato da Apollo Edizioni, sosterrà la campagna di distribuzione di vaccini anti Covid-19 promossa da Medici con l’Africa Cuamm.

Milano, sette incidenti al giorno tra bici e monopattini

di Redazione GRS


Strade pericolose. Sette incidenti al giorno tra bici e monopattini: a Milano raddoppiati gli incidenti gravi. Per promuovere una mobilità dolce è sicura è stato approvato il Biciplan Cambio: un investimento di 250 milioni per quattro «anelli» ciclabili, 16 percorsi «a raggio» e quattro «greenway», linee super veloci che attraversano la Città da nord a sud e da est a ovest.

Gli incidenti in bici in due anni sono aumentati del 31 per cento e sono anche diventati più gravi: i contusi che il 118 registra come codice rosso sono cresciuti del 133 per cento, proporzionalmente molto di più di quelli gialli (più 43 per cento) e verdi (più 26 per cento). «Le persone che si muovono in bicicletta sono aumentate esponenzialmente negli ultimi e una cosa è certa — fa notare Luca Studer, docente al Politecnico —. Se giustamente si vuole incentivare la mobilità sostenibile, quella cioè legata agli utenti “vulnerabili”, bisogna anche creare le condizioni di sicurezza». A Milano le piste ciclabili, per un totale di 175 chilometri a fine 2021, sono giudicate dai ciclisti insufficienti rispetto alle necessità. Ma i passi avanti ci sono. Quest’anno si aggiungeranno 75 chilometri tra bike lane (le corsie disegnate solo con una linea sull’asfalto) e preferenziali protette. Tra i progetti futuri, una pista ciclabile che unisce l’Idroscalo e il nuovo itinerario di via Primaticcio. «Stiamo recuperando spazio sulle carreggiate e siamo pronti a stipulare convenzioni con i parcheggi per massimizzare il loro tasso di occupazione. L’idea è potenziare anche i percorsi ciclabili periferici e connettere le ciclovie in un sistema ben integrato ma dobbiamo tenere la misura, abituare piano piano le persone ad usare meno le auto», spiega l’assessore alla Mobilità Arianna Censi.

La proposta: sponsor per le ciclabili
I costi per realizzare nuove piste ciclabili e manutenere le esistenti sono enormi. Perché non coinvolgere sponsor privati, marchi che fanno del «green» un vessillo e potrebbero concretamente aiutare? «Sui percorsi protetti ogni aggiunta di investimento sarebbe preziosa. Eventuali sponsor sarebbero ben accetti, soprattutto per la manutenzione», lancia l’appello Censi. A livello metropolitano è stato approvato poi il Biciplan Cambio, a suo modo rivoluzionario. Con un investimento atteso di 250 milioni prevede quattro «anelli» ciclabili, 16 percorsi «a raggio» e quattro «greenway», linee super veloci che attraversano Città metropolitana da nord a sud e da est a ovest: 750 chilometri di infrastruttura in più integrata con le ciclabili comunali, la promessa. Il progetto ha affinità con il Plan Vélo di Parigi che secondo un recente studio di Federica Daniele, Mariona Segu, David Bounie e Youssouf Camara, ha avuto un impatto economico positivo sui quartieri interessati. Spiega Federica Daniele, economista alla Banca d’Italia: «Gli esercizi commerciali e i ristoranti delle zone dove sono state create piste ciclabili — nel caso parigino vere e proprie “autostrade” separate da cordoli rispetto alle corsie delle auto — hanno visto i ricavi aumentare in media di 20 mila euro l’anno». L’impatto positivo, secondo i ricercatori, «è stato maggiore sui negozi e ristoranti di piccole dimensioni o recente apertura, quelli cioè che faticano a guadagnare notorietà e che grazie all’aumento degli spostamenti in bicicletta hanno potuto godere di maggiore visibilità agli occhi dei potenziali clienti».

L’esempio di Parigi
I vantaggi non sono però stati equamente distribuiti: avvantaggiati in modo più che proporzionale sono stati i quartieri centrali (ricchi di attività e «poveri» di abitanti) rispetto a quelli più periferici: «Il Plan Vélo prevedeva connessioni radiali che hanno reso semplice (oltre che piacevole) arrivare in centro in bici, anche per fare compere o mangiare». Il Cambio milanese, a differenza del Plan Velò, avrà una struttura più equilibrata, combinando al network radiale anche quello circolare: «Cambio collegherà tra di loro anche le periferie e questo contrasterà eventuali spinte centripete verso i quartieri più centrali», assicurano gli studiosi. L’effetto economico netto delle politiche di Mobilità, nel caso di Milano, potrebbe essere allora positivo senza riserve e si aggiungerà a quello (senz’altro positivo) in termini ambientali e di benessere. «Ma — provocano gli studiosi — tutto questo non è ancora sufficiente».

Mutilazioni genitali femminili: colpite oltre 200 milioni di donne

di Redazione GRS


 

 

Inaccettabile violenza. Le mutilazioni genitali femminili continuano ad essere una piaga che colpisce oltre 200 milioni di donne nel mondo. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Almeno 200 milioni di ragazze e donne nel mondo hanno subito mutilazioni genitali. Lo dice l’Unicef che spiega come a causa della pandemia altre 2 milioni di ragazze potrebbero essere a rischio entro il 2030.

La probabilità di subire questa pratica aumenta quando le ragazze non possono accedere a servizi vitali, scuole e reti di comunità: per questo l’organizzazione chiede di “garantire l’accesso delle donne all’istruzione, all’assistenza sanitaria e all’occupazione” così da “permettere loro di contribuire a un equo sviluppo sociale ed economico”.

Legge cittadinanza: Arci chiede modifica urgente

di Redazione GRS


Una riforma di civiltà. A chiederla è l’Arci. A 30 anni di distanza dalla legge sulla cittadinanza del 1992, è quanto mai urgente e necessario modificarla. Una legge, basata solo sullo ius sanguinis, che oggi penalizza oltre 1,5 milioni di potenziali italiani.

Caterpillar chiude a Jesi: la denuncia di Acli Marche

di Redazione GRS


Un cattivo esempio. La multinazionale americana Caterpillar ha deciso di chiudere lo stabilimento di Jesi con la motivazione che, a causa dell’alto costo del lavoro in Italia, ottiene più profitti spostando la produzione in Paesi con il costo del lavoro più basso. Acli Marche denuncia questa decisione e rivendica nuove regole a vantaggio dell’economia reale su quella finanziaria.

Sport sociale, preparare la ripartenza

di Redazione GRS


Preparare la ripartenza. I 4 enti di promozione sportiva Acsi, AiCS, Csen e Libertas insieme per programmare il futuro della pratica dilettantistica, grazie a due progetti finanziati da Sport e Salute: il piano di formazione “E’ Ora” e il progetto di ricerca “Riunisci” sulla valutazione del potere inclusivo dello sport sociale in collaborazione con l’Università di Tor Vergata.

Stando ai dati Istat pre-Covid, In Italia nel 2019 poco più di un individuo su 5 era a rischio di povertà e di esclusione sociale. Contro il rischio marginalità, un’azione importante la faceva lo sport di base, quale leva di socialità, educazione, ed inclusione, oggi però fortemente piegato dalla pandemia. A pochi mesi dall’inizio dell’allerta Covid, era emersa chiara da parte delle organizzazioni sportive di base l’esigenza dello sviluppo di competenze chiave utili a una ripartenza in sicurezza ed efficace.

Dal bisogno di sostenere lo sport di base, strumento cardine contro l’esclusione sociale, nascono quindi i due progetti “E’ Ora” e “Riunisci”, entrambi finanziati da Sport e Salute Spa e presentati da 4 dei maggiori enti di promozione sportiva del Paese: ACSI (Associazione centri sportivi italiani), AiCS (Associazione italiana cultura sport), CSEN (Centro sportivo educativo nazionale), e il Centro Sportivo Nazionale LIBERTAS, che da soli rappresentano nel Paese quasi 7 milioni di sportivi amatoriali. Il primo, “E’ Ora – Servizi di aggiornamento e assistenza all’associazionismo sportivo per la ripartenza”, è un pacchetto formativo rivolto agli operatori e ai dirigenti delle organizzazioni sportive sociali e si pone l’obiettivo generale di sviluppare conoscenze e competenze utili alla ripartenza del movimento sportivo di base.

Il secondo, “Riunisci – Ricerca Università Sport e Contributo Inclusione” è invece un progetto di ricerca condotto in collaborazione con l’Università di Tor Vergata e che si pone come obiettivo la valutazione dell’impatto sociale dello sport di base sul territorio italiano e la costruzione di politiche di indirizzo del movimento sportivo amatoriale e azioni che concorrano a promuovere inclusione, aggregazione e partecipazione attiva alla vita sociale. I progetti sono stati presentati entrambi questa mattina a Roma nel corso della conferenza stampa on line alla presenza dei dirigenti dei 4 Enti, dell’Università di Tor Vergata, e del presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli.