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Ombra Sociale, parte dal Salento il progetto per spiagge accessibili e inclusive

di Redazione GRS


Al via il progetto Ombra Sociale, per rendere le spiagge inclusive e accessibili. Ascoltiamo il servizio di Anna Monterubbianesi.

Un’iniziativa concreta che vuole garantire a tutti il diritto di vivere il mare come spazio di libertà, dignità e accoglienza. Così stabilimenti balneari, istituzioni, Terzo settore e cittadini si sono uniti in una rete solidale per offrire postazioni all’ombra, gratuite e attrezzate, a chi vive situazioni di fragilità. Partito dal Salento, il progetto punta a espandersi in tutta Italia, perché l’inclusione non sia un’eccezione, ma la regola.

 

Calcio femminile, vittoria inglese e scarsa copertura degli europei sui quotidiani

di Redazione GRS


Gli europei di calcio femminile si sono conclusi domenica con la vittoria dell’Inghilterra, ma è stato pochissimo lo spazio concesso sui principali quotidiani italiani nelle pagine sportive del lunedì. Pochi giorni fa, nell’incontro al Quirinale con la nazionale italiana, il presidente Mattarella aveva sottolineato quanto il calcio femminile fosse da sorreggere, sostenere e incoraggiare.

Cricket per l’inclusione, migranti in campo a Pesaro per il trofeo regionale

di Redazione GRS


Il Rugby park di Pesaro ha ospitato ieri la quarta edizione del Trofeo regionale di cricket con cinquanta tra giocatrici e giocatori suddivisi nelle cinque squadre del Sistema Accoglienza Integrazione del territorio marchigiano. L’iniziativa è nata proprio per dare una continuità sportiva ai migranti presenti sul territorio, diventando strumento formativo e generativo.

 

CPR in Albania, esperimento fallito: costosi e inutili secondo ActionAid

di Redazione GRS


Secondo i dati raccolti da Action Aid, i CPR costruiti in Albania sono inutili e costosi. Il servizio di Fabio Piccolino.

I Centri di permanenza per il rimpatrio costruiti dall’Italia in Albania sono il più costoso, inumano e inutile strumento nella storia delle politiche migratorie italiane. A dirlo sono i dati raccolti da Action Aid e Unibari: nel 2024 sono stati spesi 114 mila euro al giorno per detenere 20 persone, liberate poi tutte in poche ore. Inoltre, non sono migliorate le politiche di rimpatrio che ne avevano giustificato la costruzione. “L’utilizzo della detenzione come strumento della politica d’asilo – spiega Giuseppe Campesi, dell’Università di Bari – pone gravi interrogativi circa gli obiettivi di uno strumento così impattante sui diritti fondamentali delle persone”.