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Battaglia vinta

di Redazione GRS


La Corta Costituzionale ha dichiarato irragionevole, e incostituzionale, la norma del Decreto sicurezza che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo, escludendo ancora di più persone già in difficoltà. Dopo aver esaminato le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai tribunali di Ancona, Milano e Salerno sulla norma in questione introdotta con il primo decreto “Sicurezza”, oggi arriva l’atteso verdetto da parte dei Supremi giudici. La disposizione, fa sapere la Consulta, non è stata ritenuta in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di “necessità e urgenza” previsti dai decreti-legge. Tuttavia, la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Carta, oltre che per la disparità di trattamento, anche perché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto.

Per il Presidente dell’Associazione Avvocato di strada Antonio Mumolo “È il coronamento di una battaglia portata avanti nei Tribunali di tante città italiane. Non consentire ai richiedenti asilo di prendere la residenza anagrafica – sottolinea Mumolo – non serviva a nulla se non ad escludere ancora di più persone che vivono già in fortissima difficoltà e che senza residenza non possono cercare lavoro, aprire un conto in banca, ottenere un documento di identità. Dopo aver inutilmente segnalato l’incostituzionalità della norma abbiamo portato la nostra battaglia in Tribunale ottenendo sempre delle vittorie. La decisione della Corte Costituzionale, – conclude Mumolo – mette la parola fine su una brutta pagina durata fin troppo. Siamo felici per questa vittoria e per questa conferma: lo stato di diritto non si può stravolgere in nome di un populismo e un razzismo malcelati”.

Il verdetto della Consulta sopraggiunge in un momento in cui il Governo è già al lavoro per l’attivazione dell’iter di modifica dei decreti sicurezza. In particolare, nella bozza del nuovo testo normativo, predisposta dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, l’articolo censurato dalla Consulta non è contemplato. L’esecutivo, infatti, ha già previsto che il nuovo testo sull’immigrazione riattiverà l’iscrizione all’anagrafe per i richiedenti asilo che, nell’ultimo biennio, risultano essere stati privati di taluni diritti costituzionalmente assicurati. Si sono registrate, negli ultimi mesi, numerose pronunce, rese da Tribunale e giudici territoriali, dove sono stati accolti i ricorsi, interposti da immigrati, in tal modo ordinando ai Comuni di procedere alla loro iscrizione nelle liste anagrafiche.

di Pierluigi Lantieri

Il ritorno del boia

di Redazione GRS


Dopo cinque mesi di sospensione a causa del Coronavirus, il Texas ha ripreso le esecuzioni nonostante lo Stato registri ancora una media di diecimila contagi al giorno. L’ultima vittima, Billy Wardlow, aveva commesso il crimine 27 anni fa, quando aveva appena 18 anni. Nel 2005 la Corte Suprema aveva ritenuto incostituzionale la pena capitale per i minorenni al momento del crimine ma questo non è servito a salvare la vita al condannato.

Giovani promesse

di Redazione GRS


Si è conclusa l’edizione 2020 del master Sociocom in comunicazione sociale dell’Università Tor Vergata, coordinato dal professore Andrea Volterrani. Per il modulo sull’economia sociale gli studenti hanno realizzato articoli e avviato esperienze non profit su tutto il territorio nazionale. Una di queste è disponibile sul nostro sito.


Rio Terà dei pensieri: l’orto biologico

In un periodo di forte recessione economica, è incoraggiante sapere dell’esistenza di realtà territoriali che svolgono attività di notevole importanza sociale e che, nel loro piccolo, cercano di contribuire alla crescita economica del nostro paese.

La realtà territoriale di cui voglio parlare oggi si chiama Rio Tera’ Dei Pensieri, società veneta nata a Marghera nel maggio 2015; essa è costituita da circa 30 soggetti, in parte soci volontari, in parte soci lavoratori (operatori, detenuti, insegnanti dei corsi professionali).

Ogni attività è gestita da un operatore della cooperativa, con funzioni di coordinamento; a questo si aggiungono altre figure (chimici e agronomi, volontari). La cooperativa nasce sulla spinta del volontariato e propone, inizialmente, un percorso preparatorio per chi vuole partecipare; ecco le tappe previste: colloquio con un operatore responsabile del coordinamento dei volontari e con il presidente della cooperativa; partecipazione di qualche ora alle attività del laboratorio esterno; partecipazione di qualche ora ai laboratori del carcere maschile e di quello femminile.

Terminato l’iter, ciascuno può decidere il percorso che preferisce (lavoro nei laboratori, promozione dei prodotti nei mercatini, …).

Le attività svolte

Laboratorio di PVC riciclato. Nasce nel 2009 e accoglie detenuti che intraprendono un percorso di formazione professionale che li aiuti, una volta scontata la pena, alla ricerca di un’occupazione. All’interno del laboratorio vengono realizzate borse e accessori con materiale di scarto recuperato dai banner pubblicitari dismessi e riciclati, al fine di creare manufatti eco-sostenibili (la realizzazione delle borse si avvale della collaborazione con l’artista Mark Bradford, rappresentante degli Stati Uniti alla Biennale di Venezia del 2016).

Laboratorio di cosmetica. Nasce nel 2001 all’interno del carcere femminile della Giudecca e si avvale della supervisione di un chimico come responsabile della sicurezza del prodotto. Il laboratorio realizza shampoo, deodoranti, creme e saponi.

Laboratorio di serigrafia. Nasce nel 1995 all’interno del carcere maschile Santa Maria Maggiore; i detenuti sono coordinati da un operatore della Cooperativa e producono stampe su tessuto per personalizzare capi di abbigliamento, accessori e gadget. Le materie prime utilizzate provengono dal commercio equo e solidale, i colori sono privi di solventi, per rispettare l’ambiente.

Orto biologico. Nasce nel 1994 come messa a coltura dell’antico orto del convento delle Convertite, oggi Casa di Reclusione per Donne della Giudecca. Le detenute lavorano il terreno con il metodo dell’agricoltura biologica; i prodotti (ortaggi, frutta e fiori) vengono poi venduti, ogni settimana, all’interno del carcere.

di Fabio Gagliardini

Effetti speciali

di Redazione GRS


Un luogo di sport può diventare uno spazio aggregativo attraverso il colore e l’ispirazione artistica. Il servizio di Elena Fiorani.

Street art e tempo libero. Riqualificazione urbana e sport. Due ambiti, quelli del gioco collettivo e dell’arte visuale, che spesso si intersecano con eccellenti risultati, dimostrando che la necessità di disporre di spazi urbani destinati alla cultura, allo scambio e all’interazione nelle nostre città può anche dare vita a forme di espressione artistica. Come è stato per lo street artist marchigiano Giulio Vesprini che, armato di pennello e rullo, ha deciso di mettersi a disposizione della comunità di una frazione di Sant’Elpidio a Mare realizzando uno spettacolare playground multicolore.

È nato così un campo da basket e calcio rivisitato grazie a giochi cromatici e fantasie che si incastrano, rendendo la superficie un luogo in cui sentirsi liberi e parte attiva dello spazio circostante. Un intervento simile era stato realizzato nei mesi scorsi a Matera dall’artista Quapos.

Vogliamo la verità

di Redazione GRS


Familiari e amici dei detenuti morti in 49 carceri italiane durante le rivolte scoppiate dal 7 al 10 marzo scorsi non si danno pace. Vi furono cinque decessi a Modena e altri quattro mentre i prigionieri venivano trasferiti in altri penitenziari. Tre hanno perso la vita nell’istituto di Terni e uno in quello di Bologna. Sul sito dirittiglobali.it è possibile firmare un appello, in cui viene proposta la creazione di un Comitato che lavori alla raccolta di informazioni per fare chiarezza.

Tracce di aiuto

di Redazione GRS


Realizzata a Pavia con il coordinamento del Csv Lombardia Sud è disponibile online la mappa sui volontari informali e laboratori sociali che mostra dove e come partecipare a corsi, eventi, giornate di pulizia dei parchi e molto altro. Parte del progetto è “Fare #BeneComune” che in un anno ha sostenuto oltre 7mila persone.

Mezzo milione

di Redazione GRS


Sono i casi ufficiali di coronavirus registrati in Africa. Un numero sottostimato a causa dell’assenza di strutture per i test diagnostici, che rendono in gran parte sconosciuta la portata dell’epidemia. La situazione più grave è quella del Sudafrica, dove si registrano circa diecimila nuovi contagi al giorno.

Valore sociale

di Redazione GRS


Comitati di quartiere, migranti e universitari sono i protagonisti dei migliori progetti di impegno civico selezionati dalla Fondazione Italia Sociale per “Civic action”. Tra i selezionati: la Biblioteca degli oggetti di Bologna, l’esperienza del Rugby Milano, il comitato di quartiere di Ballarò a Palermo, l’iniziativa dei cittadini stranieri di Napoli Migrantour e gli studenti universitari della Luiss a Roma.

Quelle sedie vuote

di Redazione GRS


Si chiama “Stai sul pezzo” la nuova campagna di comunicazione lanciata dal comune di Trento, azienda sanitaria locale e Csv. Il servizio è di Clara Capponi.

In Trentino un adolescente su quattro si avvicina alle droghe, due su tre consumano abitualmente alcol. Ogni anno cento nuove sostanze stupefacenti diventano disponibili. Parte dalla dimensione del fenomeno la prima campagna lanciata sul territorio dedicata al rapporto dei giovani con le dipendenze. Sui cartelloni e sui pendolini predisposti sugli autobus, è rappresentata una serie di immagini fotografiche che rimandano al concetto di “assenza”: in casa, attorno al tavolo da pranzo un posto è rimasto vuoto. A scuola, un banco vuoto mostra l’assenza dello studente. Nello sport, “manca” una giocatrice che ha saltato l’allenamento.

Questo per indicare i segnali che i giovani con dipendenza tendono a mostrare: “Non abbiamo voluto indugiare nella pornografia del dolore mostrando le conseguenze dell’abuso di sostanze – dicono i promotori – ma indicare agli adulti quei comportamenti “sottili” che possono far nascere un allarme”.

Detenuti al lavoro

di Redazione GRS


A Scampia è nata la bottega “Fuori le mura”, uno spazio stabile di esposizione e vendita dei prodotti realizzati grazie alle diverse attività che si svolgono nelle carceri della Campania.  Gli obiettivi dell’iniziativa – basata su un progetto della cooperativa ELLE BI e sostenuto con i fondi dell’otto per Mille della Chiesa Valdese – sono la valorizzazione del lavoro dei detenuti e l’impegno costante nella promozione delle realtà produttive del territorio con l’obiettivo di apportare benefici all’intero tessuto sociale.