In Italia i giovani vivono una pesante crisi generazionale che si esprime nel tasso di laureati molto al di sotto della media EU, nell’alto numero di ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano, nelle cifre rilevanti dell’abbandono scolastico, e – per chi ha la fortuna di lavorare – nei bassi salari. Se ne parlerà domani al Festival dello sviluppo sostenibile durante un evento organizzato dal Forum Disuguaglianze Diversità.
Con oltre tre milioni di persone bisognose di assistenza alimentare, il Burkina Faso è ufficialmente una emergenza umanitaria. Gli effetti del lockdown sull’economia locale hanno influito pesantemente su un Paese già segnato dall’insicurezza e dagli scontri tra gruppi armati e forze governative. Secondo Intersos, occorre intervenire tempestivamente per garantire alla popolazione l’accesso all’acqua e al cibo.
Protagonista una giovane nigeriana costretta a prostituirsi in Italia. E’ stata salvata grazie ad una cooperativa di Milano e a una rete europea. Il servizio di Paolo Andruccioli.
La sua è un’avventura tragica, che per fortuna ha un finale positivo, grazie all’impegno di 5 enti che costituiscono la rete del progetto Win, Trafficked Women Integration, finanziato dal Fondo dell’unione Europea finalizzato a favorire l’integrazione socio-economica di donne vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale. Hope era partita all’età di 15 anni, da un piccolo villaggio della Nigeria.
Aveva dovuto sottoscrivere un debito di 30.000 euro a copertura delle spese del viaggio. Giunta a destinazione è stata consegnata nelle mani della “Madam” di turno, la sua sfruttatrice che l’ha costretta a prostituirsi, 7 giorni su 7, su una statale dell’hinterland milanese per risarcire il debito. Dopo due anni di questa vita, Hope è riuscita alla fine a scappare ed è stata accolta dalla Cooperativa Lule, che l’ha salvata grazie anche a Win.
Rifilastrocche in cielo e in terra è l’album tributo a Gianni Rodari, realizzato da vari artisti appartenenti alla scena musicale italiana come Dente, Alessandro Grazian, I Camillas e molti altri. Uscito il 18 settembre tutti i ricavati delle vendite andranno all’impresa sociale con i bambini che destinerà i fondi ad interventi indirizzati a chi sta più in difficoltà.
Il Cip celebra il sessantesimo anniversario dei Giochi paralimpici di Roma. In programma una settimana di festeggiamenti per ricordare gli eventi e i protagonisti di una manifestazione che rappresenta una tappa fondamentale della storia del movimento paralimpico internazionale. Sul sito istituzionale e i canali social del Comitato verranno messi a disposizione anche testimonianze e documenti d’epoca.
Il movimento paralimpico si prepara a celebrare i 60 anni dei Giochi paralimpici di Roma del 1960, la prima Paralimpiade della storia. Le Paralimpiadi di Roma si svolsero dal 18 al 25 settembre 1960, una settimana dopo la chiusura delle Olimpiadi. Nella Capitale si diedero appuntamento 400 atleti provenienti da 21 Nazioni. Fu il professore e medico dell’Inail Antonio Maglio, insieme al dottor Ludwig Guttmann, a promuovere quello straordinario evento sportivo, anticipando così di 28 anni il gemellaggio spazio-temporale tra Giochi olimpici e paralimpici.
La settimana di festeggiamenti si chiuderà, il giorno 25 settembre, con un convegno dal titolo “Paralimpiadi, 60 anni di Roma 60” promosso da Cip, Inail e SuperAbile Inail che si terrà a Roma presso l’Auditorium Inail, in piazzale Pastore. Sono stati invitati a partecipare rappresentanti istituzionali, testimoni, atlete e atleti. Durante la settimana il Comitato Italiano Paralimpico proporrà attraverso il proprio sito istituzionale e i canali social testimonianze e documenti d’epoca.
“Il Comitato Italiano Paralimpico ha deciso di dare vita a una settimana di celebrazioni per raccontare come l’Italia sia riuscita a dare un impulso significativo alla promozione dello sport senza barriere e a una cultura dell’inclusione e dei diritti. Si tratta di un appuntamento a cui attribuiamo un grande valore, storico e sociale. In questo modo vogliamo conservare e rendere vivo un prezioso patrimonio di storie e valori che rappresenta la base del movimento paralimpico internazionale”, dichiara Luca Pancalli, presidente del Comitato Italiano Paralimpico.
Mentre l’Unione europea si prepara a varare le nuove norme sull’immigrazione che superano l’accordo di Dublino, arriva un nuovo appello per i profughi di Moria. Il servizio di Fabio Piccolino
“È arrivato il momento di porre fine alle politiche europee di migrazione che intrappolano migliaia di persone in condizioni disumane sulle isole greche”. E’ l’appello lanciato da Medici Senza Frontiere dopo l’incendio che ha colpito il campo profughi di Moria lo scorso 9 settembre.
Secondo l’organizzazione infatti, si tratta del simbolo di come l’Europa tratta le persone in fuga da guerra e persecuzione. Un cambio di rotta necessario che vede l’Unione Europea di fronte a decisioni che possono modificare la vita di migliaia di persone.
Il nuovo Patto sull’immigrazione e l’asilo verrà presentato il prossimo 23 settembre e dovrebbe segnare la fine del regolamento di Dublino, con l’introduzione di meccanismi di redistribuzione obbligatoria dei richiedenti asilo, l’aumento degli accordi di rimpatrio, una stretta collaborazione con i Paesi di origine e transito.
Ha scatenato molte polemiche la tempistica accelerata con cui il calciatore uruguayano Luis Suarez sta svolgendo la sua pratica per ottenere la cittadinanza italiana e poter essere tesserato dalla Juventus. Proteste, in particolare, sono giunte da parte dei tanti figli di stranieri nati o cresciuti in Italia, per i quali i tempi burocratici si sono allungati dopo l’entrata in vigore dei decreti Salvini.
Per l’attaccante uruguayano l’ultimo scoglio per approdare alla Juventus è l’esame di lingua italiana B1, dopodiché il percorso per diventare cittadino, e per il tesseramento in bianconero, dovrebbe essere in discesa. Per chiudere la trattativa, infatti, Suarez deve diventare comunitario, perché il club ha esaurito il numero di extracomunitari da poter tesserare. Sposato con Sofia Balbi, uruguayana anche lei, ma con doppia cittadinanza, ottenuta grazie al nonno friulano, Suarez potrà acquisire il passaporto per matrimonio. Una storia che va oltre il calciomercato. Le tempistiche (entro il 6 ottobre) per la pratica di cittadinanza, infatti, hanno scatenato diverse proteste. Specialmente da parte dei tanti figli di stranieri nati o cresciuti in Italia, per i quali, invece, i tempi burocratici si sono allungati dopo l’entrata in vigore dei decreti Salvini.
In questi giorni è stata lanciata la campagna “Il mio voto vale” per denunciare il fatto che anche alle prossime elezioni (amministrative e referendum) molti ragazzi di seconda generazione non potranno votare. “Io tecnicamente sono un’immigrata, anche se due terzi della mia vita l’ho passata qui – conclude -. E nella mia situazione ci sono tantissime altre persone. C’è un’Italia che è già qua. La comunità albanese e quella rumena fanno già parte del tessuto della società italiana. Aspettavamo una nuova legge ma ad oggi possiamo dire che non aver portare a termine la riforma 91/92 è stata l’ennesima occasione persa”.
Il ministro del lavoro, Nunzia Catalfo, che ha annunciato la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del DPCM sul 5 per mille, conferma che entro ottobre verrà convocato il Consiglio nazionale del Terzo Settore dove saranno esaminati gli schemi di alcuni provvedimenti attuativi della riforma. Il governo, spiega il ministro, considera strategico lo sviluppo dell’economia sociale.
“Sul piano etico, se c’è la possibilità di curare una malattia con un farmaco, questo dovrebbe essere disponibile per tutti, altrimenti si crea un’ingiustizia. Troppe persone, troppi bambini muoiono ancora nel mondo perché non possono avere quel farmaco che in altre regioni è disponibile, o quel vaccino”.
Lo ha detto sabato papa Bergoglio in occasione di un evento organizzato dal Banco Farmaceutico Onlus che celebra i suoi primi 20 anni. Sarebbe scandaloso, dice il papa, se il vaccino anti Covid andasse solo ai ricchi. Lo aveva già detto in una udienza d’agosto.
A Torino la coop sociale Il Margine riparte dal benessere dei soci e stanzia il Fondo Family Audit/Welfare aziendale, che prevede la disponibilità di 100 mila euro da destinare ad azioni di protezione sociale aziendale e potrà essere incrementato, su base volontaria, dai soci stessi. Questa è una risposta alla crisi dovuta all’emergenza Covid.
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