Nel nostro Paese saranno recepite le ultime raccomandazioni dell’Onu. Il servizio di Paolo Andruccioli.
Le nazioni Unite hanno reso noto la decisione dell’Italia di accettare 292 delle 306 raccomandazioni avanzate dall’Organizzazione internazionale. Tra queste c’è la creazione di una istituzione nazionale indipendente per i diritti umani. Nonché 16 delle 17 raccomandazioni sui diritti umani delle persone LGBTI. Viene prevista una legge contro l’omotransfobia, il divieto di interventi chirurgici cosmetici su bambini intersex e la protezione dei rifugiati LGBTI. Rifiutata invece la proposta dell’Islanda di intervenire sul tema della omogenitorialità. “È sconfortante – dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale dell’Arcigay – registrare ancora oggi una così evidente resistenza da parte della politica italiana”.
In Abruzzo aperte le iscrizioni al workshop per imparare a comporre colonne sonore. Il corso promosso dall’Associazione Scuola Popolare di Musica Onlus di Sulmona, insieme a Sulmona cinema, approfondirà lavori audiovisivi di generi ed epoche diverse sotto il profilo musicale, tecnico e della corrispondenza con l’immagine filmica.
Gli esport si organizzano. È nata, a Bruxelles, la European Esports Federation: 23 organizzazioni unite per rappresentare i giocatori e le organizzazioni del gioco elettronico nel più generale ambito della politica, dello sport, della società e del panorama mediatico europeo. Oltre che per “costruire una piattaforma per i suoi membri e il movimento per promuovere gli esport come attività sana, sostenibile, inclusiva”
Anche l’Italia ne fa parte attraverso Gec (Giochi elettronici competitivi), che ha aderito all’Eef con l’obiettivo primario di promuovere un’identità continentale per gli sport elettronici. La Eef non nasce come un organo di governo ma più come una sorta di partner moderatore che vuole far convergere federazioni nazionali, portatori di interesse e naturalmente i principali attori, gli ambasciatori dello sport giocato in modalità elettronica. A guidare la federazione, eletto sempre a Bruxelles, dai vari membri (non tutti associabili all’area Ue in realtà, vista la presenza di Israele, Bielorussia, Georgia, ecc) il 31enne tedesco Hans Jagnow, già a capo della federazione tedesca, nota come Esbd, a cui farà da vicepresidente lo slovacco Karol Cagáň. Come riconosce lo stesso Jagnow, tra i temi che la Eef si troverà ad affrontare ci sarà anche quello della gender equality nel campo dei giochi elettronici. Un obiettivo che potrebbe rientrare, a più grandi linee, nella volontà di strutturare e rafforzare il movimento di base degli esport oltre che di armonizzare le varie opportunità che questo settore offre in Europa. E poi, come per ogni federazione sportiva che si rispetti, spazio anche al teema culturale, con la promozione del fair play, della diversity, la lotta contro l’hate speech e ad altri comportamenti che possono danneggiare tutto l’ecosistema.
Anche l’Italia attraverso la Gec farà la sua parte: come sottolineato dal ceo Giorgio Pica “vogliamo assumere un ruolo sempre più internazionale, per promuovere le attività italiane all’estero, favorire l’accesso al mercato italiano degli operatori stranieri, sviluppare una linea comune di crescita insieme agli altri paesi dell’Unione Europea”.
Il nuovo rapporto di Amnesty International racconta la criminalizzazione di chi difende i diritti umani all’interno dell’Unione Europea. Il servizio di Fabio Piccolino.
Si chiama “Punire la compassione” il nuovo Rapporto di Amnesty international che punta i riflettori sulla criminalizzazione delle organizzazioni che si occupano di assistenza e solidarietà. Un dossier che denuncia un uso politico della giustizia che vuole colpire e intimidire le organizzazioni e i singoli cittadini che hanno difeso i diritti umani e che si sono adoperati per aiutare rifugiati, richiedenti asilo e migranti. Secondo Amnesty, “Poiché gli Stati europei non vengono incontro ai bisogni fondamentali dei rifugiati e dei migranti, spesso sono le persone comuni a fornire sostegno e servizi essenziali: punendo chi cerca di colmare questo vuoto, i governi europei stanno mettendo ancora più a rischio queste persone”.
Il Consiglio comunale meneghino ha approvato il bilancio preventivo per il 2020 e il triennio 2020/2021 e 2022. Il documento istituisce un fondo di emergenza da 3 milioni di euro per il coronavirus e impegna la giunta ad attivarsi per garantire “il diritto al salario delle lavoratrici e dei lavoratori delle cooperative impegnate sugli appalti nell’ambito dei servizi educativi scolastici e culturali del Comune”.
In dirittura d’arrivo la proposta di legge che introduce la libertà di sosta sulle normali strisce blu per le persone con disabilità. Ascoltiamo Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanza attiva. (sonoro)
È rivolta in vari istituti contro il blocco delle visite dei parenti e degli avvocati. Il commento di Patrizio Gonnella, presidente di Antigone: “Bisogna assicurare ai detenuti – in assenza di colloqui visivi – il diritto a comunicare anche giornalmente, telefonando ai propri cari, anche tramite l’utilizzo di skype, nonché la possibilità di uscire in detenzione domiciliare. Vanno assunti tutti i provvedimenti necessari a ridurre la tensione”.
Si terrà dal 4 al 9 maggio la terza edizione di “Cinevasioni”, festival del cinema nei penitenziari. L’obiettivo è portare il linguaggio e la cultura cinematografica all’interno della realtà carceraria. È online il bando per partecipare: iscrizione dei film in concorso entro il 4 aprile.
Il playground di Montedonzelli, campetto di basket del quartiere Arenella, a Napoli, dopo tre anni di abbandono e degrado è stato riqualificato grazie ai ragazzi della zona e a 150 volontari che, tra una partita e l’altra, hanno pulito e verniciato gli spazi. Anche tante realtà sportive locali hanno finanziato l’operazione e il terreno di gioco è stato dedicato a Kobe Bryant.
Dall’alto riempie la scritta KOBE il rettangolo di gioco del playground, nei due colori giallo e viola, quelli della squadra di basket Los Angeles Lakers, in cui ha militato fino all’ultimo Kobe Bryant, il cestista americano morto in un incidente il 26 gennaio 2020. Tutto intorno, i murales di Jorit e Luca Carnevale rappresentano la star del basket in tutto il suo splendore.
Il playground Kobe Memorial Park, di recente rimesso a nuovo a Napoli, è un esempio di cooperazione tra sport e sociale, messa in atto per omaggiare un grande sportivo e ridare alla città un luogo di aggregazione, di forte connotazione sociale.
Sui muri laterali, Jorit ha firmato il murales del “black mamba” del basket, immortalato nel suo “gioco”, con lo sguardo che punta al campo come un’incitazione a “non mollare” perché “qui ci sono io”, mentre Luca Carnevale ha realizzato un’immagine di Bryant versione supereroe.
L’obiettivo di questo progetto è stato non solo realizzare un campo da basket nuovo, ma celebrare la passione sportiva, l’unione sociale, l’integrazione e l’amicizia, nel nome di un grande campione internazionale. In occasione del match Italia – Russia disputatosi a Napoli il 20 febbraio, primo impegno per le qualificazioni agli Europei del 2021, gli Azzurri hanno fatto visita al Kobe Memorial Park: un omaggio doveroso del mondo del basket, considerando il legame che univa Kobe al nostro Paese, dove aveva giocato per diversi anni prima di entrare negli LA Lakers. Un pomeriggio di festa, con l’inno di Mameli e tantissimi ragazzi che hanno avuto l’occasione di fare qualche tiro insieme ai campioni nazionali.
“Le nostre attività verranno mantenute dove sarà possibile nel rispetto delle norme di precauzione di salute pubblica. La distanza di sicurezza impatta su molte delle attività sociali, purtroppo saranno pochi in grado di garantirle, quindi in molti chiuderanno. Sono le parole di Francesca Chiavacci, presidente dell’Arci che sottolinea come il lavoro dell’associazione “non andrà in quarantena”: “Continueremo a fare aggregazione sociale e inclusione – ha assicurato – chiediamo però al Governo che anche il Terzo Settore venga inserito tra le attività da sostenere”.
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