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ORIENTARSI NELLA SANITA’

ospedali27 agosto – E’ stato da poco pubblicato un breve opuscolo utile per orientarsi nel modo del diritto alla salute, per l’accesso alle cure e alle prestazioni socio sanitarie anche residenziali.

L’esigenza di pubblicare l’opuscolo nasce dalla constatazione che spesso i cittadini non conoscono le modalità di accesso alle cure e alle prestazioni socio sanitarie, anche di tipo residenziale. E’ il caso ad esempio di famiglie con persone anziane o non autosufficienti che, una volta dimesse dall’ospedale, non sanno come orientarsi per far sì che il diritto alle cure sia garantito al loro congiunto nelle forme previste dalla legge (ricordiamo che la cura può avvenire a casa, in ospedale, in strutture di riabilitazione e lungodegenza o in residenze sanitarie non ospedaliere o sociosanitarie come le RSA anziani).

Per fare luce su ciò che spetta di diritto ai cittadini, è stata aggiornata la Guida ai diritti e alle prestazioni sanitarie e sociosanitarie redatta da un gruppo di associazioni di volontariato della regione Marche.

Per scaricare l’opuscolo basta andare sul sito: www.grusol.it 

RITORNA LA MEDIAZIONE CIVILE

mediazione civileDa sabato 21 settembre, tra forti dosi di scetticismo e qualche speranza di decongestionamento dei Tribunali, torna la mediazione civile obbligatoria. Il decreto del Fare detta il decorso di trenta giorni (dall’entrata in vigore della legge di conversione) per il ritorno in campo di questa norma. Con il decreto legislativo 4 marzo 2010, n.28 (pubblicato nella G.U. n.53 del 5 marzo 2010) sulla mediazione in materia civile e commerciale viene così regolato il procedimento di composizione stragiudiziale delle controversie vertenti su diritti disponibili ad opera delle parti, attuando, al contempo, la direttiva dell’Unione europea n. 52 del 2008.
Il decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 (decreto “del fare”, convertito in legge 9 agosto 2013 n. 98) ha ripristinato il procedimento di mediazione quale condizione di procedibilità della domanda giudiziale nelle materie elencate dall’articolo 5, comma 1 del d.lgs. 28/2010.
In tal modo sono state riportate in vigore le disposizioni dichiarate incostituzionali con sentenza n. 272/2012 della Corte costituzionale e sono state introdotte altresì nuove norme tra cui la gratuità, la competenza territoriale, la durata limitata a tre mesi e l’obbligo da parte degli avvocati di assistere le parti durante l’intera procedura della mediazione.

DOPO JERRY MASSLO

25 anni fa a Villa Literno veniva ucciso Jerry Masslo, rifugiato sudafricano.

25 anni fa a Villa Literno veniva ucciso Jerry Masslo, rifugiato sudafricano.

Il 25 agosto del 1989 perdeva la vita nelle campagne di Villa Literno Jerry Essan Masslo, rifugiato sud africano, che lavorava come bracciante nella raccolta di pomodoro. Quell’omicidio decretò la nascita del movimento antirazzista italiano. A Villa Literno organizzata una manifestazione per ricordare la figura del rifugiato ucciso, che tanta parte ha avuto nello sviluppo del dibattito e della legislazione sui migranti in Italia, divenendo il simbolo del movimento antirazzista è un esempio di come, in Italia,  di razzismo si può morire ancora.

A 25 anni di distanza, infatti, quei problemi non solo non sono stati risolti ma si sono aggravati, contando ancora tante vittime del razzismo,  senza aver migliorato le condizioni di accoglienza, di vita e di lavoro di migliaia di migranti nel nostro Paese, senza trovare risposte dignitose ed efficaci. “L’Italia continua a guardare all’immigrazione con una atteggiamento miope e troppo spesso irresponsabile – afferma Miraglia dell’ARCI –  usando il razzismo  come merce disponibile nel mercato elettorale, conquistando uno spazio sempre maggiore nella cultura del nostro continente, come le ultime elezioni europee hanno dimostrato”.

“Per invertire la tendenza – continua Miraglia – e fare in modo che l’indignazione, come 25 anni fa, si trasformi in  un movimento di protesta ampio, che consenta di ottenere risultati concreti, fermare le stragi alle frontiere, ridare dignità ai migranti che lavorano in Italia, ottenere un sistema d’accoglienza dignitoso, la società civile deve tornare ad essere protagonista – conclude -. Dall’1 al 5 ottobre l’Arci, con il comune di Lampedusa e il Comitato 3 ottobre, invita tutti a Lampedusa per il festival Sabir. L’antirazzismo riprende la parola”.

RICETTA ‘ROSSA’ ADDIO

ricettaParte dall’Emilia-Romagna e dal Trentino Alto Adige, in prima sperimentazione nazionale, la rivoluzione digitale della Sanità pubblica che potrebbe farci dire addio alle tradizionali, e costosissime, “ricette rosse” cartacee utilizzate dai medici per le prescrizioni ai pazienti. Se si considera che quei fogli prestampati costano allo Stato circa un euro l’uno, il passaggio alla ricetta on line potrebbe farci risparmiare qualcosa come due miliardi di euro l’anno, senza contare il tempo passato negli studi medici per prescrizioni che non richiederebbero una visita.

INTER CAMPUS: IN TUNISIA IL CALCIO DIVENTA PROGETTO SOCIALE

gioco calcioDopo quello già avviato nel 2012 nella cittadina di Hergla, Inter Campus apre a partire dal mese di settembre un altro centro a Kairouane. Inter Campus è un progetto sociale ed educativo che utilizza il gioco del calcio come formula di attrazione sociale, si rivolge alle bambine e ai bambini dagli 8 ai 14 anni e si basa sul ”diritto fondamentale al gioco” che deve essere garantito ad ogni bimbo. Inter Campus in Tunisia è l’ultimo progetto ad essere stato avviato da Inter Fc Milano che può contare attualmente la sua presenza in 28 paesi del mondo. Nel 2012 Inter Campus è stato presentato ufficialmente all’ONU. Nel centro di Hergla più di 200 bambine e bambini e 8 tra istruttrici ed istruttori locali partecipano alle attività educative-sportive all’interno della scuola primaria, in una realtà dimenticata dal turismo internazionale, dove gli unici punti di riferimento, al di fuori degli orari scolastici, sono i caffè o la Moschea.

TEMPO DI SALDI ANCHE NELLA P.A.

scioperoDal primo settembre avranno attuazione i tagli ai distacchi e permessi sindacali indetti dal Ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione Marianna Madia. Entro una settimana le prerogative sindacali verranno dimezzate, grazie ai tagli del 50% su distacchi e permessi.

La motivazione – come afferma afferma il sito del ministero – risiede nella razionalizzazione e riduzione della spesa pubblica. Sempre dalla pagina del sito si legge che l’operazione avverrà nel pieno rispetto «del contratto collettivo nazionale quadro sulle prerogative sindacali, nonché delle altre disposizioni di tutela».
Nella circolare del ministero, giunta due giorni dopo la pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, stabilisce inoltre che “la decurtazione del 50 per cento non trova applicazione qualora l’associazione sindacale sia titolare di un solo distacco”. Vi è poi un’ulteriore eccezione riguardante il personale sia direttivo e dirigente che non delle Forze di polizia ad ordinamento civile e il Corpo nazionale dei vigili del fuoco dove “in sostituzione della riduzione del 50% si prevede che alle riunioni sindacali indette dall’amministrazione possa partecipare un solo rappresentante per associazione sindacale”.
Dura la reazione dal mondo sindacale, che, pur accettando le scelte normative, non potrà fare altro che rispettarne l’applicazione.

I Tesori del Mediterraneo

TESORI26 agosto – Si terrà dal 28 al 31 agosto “I TESORI DEL MEDITERRANEO” un evento che ha lo scopo di coniugare aggregazione sociale, promozione, scambio culturale e dialogo, tra tutti i suoi protagonisti.

Scenario della kermesse sarà lo stretto di Messina. Il più bel chilometro d’Italia che divide Calabria e Sicilia.

L’edizione 2014 è ricca di iniziative che riguardano sport, cultura, turismo, commercio, spettacolo, attività sociali e produttive.

Coinvolgere le città d’Italia serve per mettere in moto il meccanismo che muove l’industria del turismo, affinché venga stimolata attraverso delle proposte nuove e concrete necessarie per affrontare un mercato importante ed imponente come quello del Mediterraneo.

 

IN TUNISIA PER LA PACE

pace125 agosto – Il Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha scelto la Tunisia per il prossimo Festival Internazionale della Pace. Partirà il 27 agosto da Jendouba per concludersi il 21 settembre nel complesso sportivo di Radés, giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale per la Pace.

La Tunisia sarà dunque il luogo dove celebrare i valori della pace e il rifiuto di ogni forma di violenza. Il Festival nominerà simbolicamente 24 ambasciatrici e 24 ambasciatori in tutti i governatorati della Tunisia dove sono previsti anche concerti, recite teatrali riguardanti storie di pace nel mondo.

Durante il Festival un enorme pezzo di tessuto verrà decorato con le impronte digitali del maggior numero di persone, specialmente studenti delle scuole superiori, visto che la giornata finale coincide con quella dell’inizio dell’anno scolastico. I proventi del Festival andranno a favore della costruzione di un centro di disintossicazione a Oued Mliz a Jendouba.

Gaza: storie dalla guerra

Foto Dott Abou Abed28 agosto – Medici Senza Frontiere (MSF), l’Ong che porta soccorso sanitario e assistenza medica alle popolazioni colpite da conflitti , epidemie e catastrofi, ha raccolto e diffuso la testimonianza del Dott Abu Abed, un palestinese di Gaza che ha lavorato per MSF durante gli ultimi dieci anni. Da quando Israele ha lanciato la sua offensiva, i primi di luglio, Abu Abed è stato Coordinatore delle attività mediche di MSF a Gaza. Con il cessate il fuoco entrato in vigore, martedì, lui e la sua famiglia erano tornati alla tranquillità..per poco purtroppo, visto il riacuirsi degli scontri nelle ultime ore.
 
“Finalmente posso dormire di nuovo nel mio letto. Mia figlia di cinque anni è felice di poter bere il suo latte prima di andare a letto e di dormire bene. Sono fortunato, la mia casa non è stata molto danneggiata. Ma non c’è elettricità né acqua corrente. Io ho un piccolo generatore che ci fornisce energia per due ore al mattino e due ore la sera. E per l’acqua possiamo attingere dal pozzo. Spero solo che la tregua durerà.
Mia figlia è ancora spaventata ; non capisce perché è stato tutto distrutto. Ieri ci ha detto: ‘ Non uscite, potrebbero interrompere la tregua. ’ I miei figli, di 11 e 12 anni, hanno perso la loro infanzia . Si può solo sperare che non perderanno anche la loro adolescenza.
 Abbiamo vissuto momenti terribili. Un giorno – non ricordo la data, ma so che era il ventunesimo giorno di guerra – il bombardamento è iniziato alle 23:00 e non si è fermato fino alle 5:30 del mattino. Nessuno ha dormito quella notte. Mia figlia era in stato di panico – non riuscivamo a calmarla. La mia casa è in un quartiere di Gaza City, vicino alla spiaggia ma anche vicino a un campo d’addestramento della polizia. Ogni cinque minuti piovevano bombe ovunque. Correvo da una finestra all’altra per cercare di farmi un’idea di cosa stesse accadendo. Ma era impossibile, non si riusciva neanche ad ottenere qualche informazione via radio.
Più tardi, quella mattina, Nicolas, il Capo progetto di MSF a Gaza, mi ha telefonato. Mi ha suggerito di portare la mia famiglia e di rimanere nell’ufficio di MSF. Ho accettato immediatamente. Altri membri di MSF si erano già rifugiati lì – un chirurgo, alcune delle guardie – e abbiamo dormito lì anche noi. E’ stato un gran sollievo. Almeno i miei figli avrebbero potuto vedere altre persone e giocare all’aperto, perché avevano trascorso gli ultimi venti giorni chiusi in una stanza. Mia moglie è stata l’unica ad avventurarsi in cucina per prendere ciò di cui avevano bisogno. Nel frattempo io andavo a lavoro: una vettura di MSF veniva a prendermi ogni mattina e mi riportava a casa la sera. E mentre ero via, ero preoccupato per loro.
 L’ufficio di MSF si trova a cinque minuti a piedi dall’ospedale Al Shifa, il principale ospedale dell’intera Striscia di Gaza. MSF ha inviato un’équipe chirurgica per supportare il personale dell’ospedale locale, completamente esausto. A Gaza, MSF gestisce anche una clinica che fornisce cure post-operatorie. Dall’inizio della guerra, circa una dozzina di pazienti sono giunti alla clinica ogni giorno per cambiare le medicazioni. Abbiamo fornito kit per le medicazioni a tutti i pazienti per i quali era   troppo pericoloso muoversi. Da ieri, con il cessate il fuoco (l’intervista è del 7 agosto 2014 ndr), i pazienti sono aumentati. Abbiamo avuto 45 pazienti durante il corso della giornata, per le medicazioni e la fisioterapia. Se la tregua continuerà, il loro numero aumenterà, visti tutti i feriti che sono stati operati e che hanno bisogno di cure post-operatorie.”

LE ATTIVITÀ di MSF

Da quando Israele ha lanciato l’operazione “Margine Protettivo”, la maggioranza dei morti e dei feriti a Gaza sono civili e anche gli operatori medici e le strutture sanitarie stanno diventando un obiettivo. 23 ospedali e centri sanitari sono stati bombardati, tra cui l’Al-Shifa, dove lavora l’ équipe chirurgica di MSF e dove si sono rifugiati a migliaia di sfollati.
Per rispondere all’emergenza, oltre a dare supporto all’ospedale Al Shifa, MSF ha donato riserve d’emergenza alla farmacia centrale di riferimento per l’area settentrionale e meridionale della Striscia di Gaza. La clinica post-operatoria di MSF lavora al 10-30% della propria capacità perché l’intensità dei bombardamenti impedisce ai pazienti di accedere alla struttura.

Per avere tutti gli aggiornamenti da Gaza e sostenere le attività mediche di MSF visita il sito www.medicisenzafrontiere.it

Toscana: l’integrazione passa dallo sport

uncem_firma_protocollo28 agosto – Avvicinare i ragazzi disabili allo sport, favorire l’accesso alle strutture sportive, organizzare campus paralimpici e molto altro. Questi sono solo alcuni degli obiettivi alla base del protocollo d’intesa firmato il 7 agosto da Oreste Giurlani, presidente Uncem Toscana e Massimo Porciani del Comitato Paralimpico della regione Toscana.
Oltre alla promozione a livello territoriale delle iniziative l’Uncem, tramite il protocollo, si impegnerà anche a coinvolgere i Comuni o Unioni montane nelle iniziative previste, oltre che supportare e agevolare gli scambi fra il Comitato e gli enti montani toscani.
Il Comitato Paralimpico sarà in prima linea per promuovere, attraverso i propri canali, le iniziative che saranno realizzate, favorendo anche il reperimento delle attrezzature sportive ed individuando  tecnici specializzati per organizzare, coadiuvati da atleti disabili di diverse discipline sportive, corsi specifici rivolti a tutti gli atleti disabili coinvolti nei progetti.
Entrambi lavoreranno per sviluppare progettualità e microprogettualità territoriali condivise, finalizzate alla diffusione della cultura sportiva e più in generale dell’integrazione sociale.