Sport
200mila euro è la cifra stanziata dalla Regione Lazio per promuovere l’attività motoria amatoriale, che svolge un ruolo fondamentale di inclusione sociale. Il sostegno economico è parte di una strategia per lo sviluppo delle diverse attività. Possono presentare domanda di finanziamento i Comitati regionali di tutti gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni. La scadenza è il 28 novembre.
“Questo sostegno economico è un segno di attenzione importante che la Regione Lazio vuole dare allo sport di base”, ha dichiarato l’assessore regionale alle Politiche sociali, sport e sicurezza Rita Visini. “Gli enti di promozione sportiva sono una risorsa preziosa dei nostri territori”, ha continuato Visini, “avviano allo sport migliaia di bambini e ragazzi, supportano centinaia di associazioni e società sportive di quartiere o di paese, curano la formazione di tecnici e arbitri con una particolare attenzione al ruolo educativo e ai valori dello sport”.
Cultura
Il docu-film del giovane regista Fabio Leli sul tema del gioco d’azzardo, continua il tour di proiezioni che ha toccato più di cinquanta località in tutta Italia. Questa sera è la volta di Vestone, in provincia di Brescia.
Internazionale
Secondo le Nazioni Unite sono oltre un milione in più le persone nel mondo che hanno accesso ai trattamenti contro Hiv e Aids, il doppio rispetto a cinque anni fa. Il pericolo però è ancora alto per le giovani donne dell’area sub-sahariana a causa dei rischi di infezione e alla scarsa diffusione dei test.
Secondo il rapporto, lanciato in vista della giornata mondiale contro l’Aids del prossimo 1 dicembre, le donne tra i 15 e i 24 anni contraggono spesso la malattia da uomini anagraficamente più grandi, già passati all’età adulta. In ogni caso, i numeri positivi riguardo all’accesso alle cure fanno ben sperare per il futuro, con l’obiettivo, dichiarato dalle Nazioni Unite, della fine dell’epidemia entro il 2030.
Società
Fino al 10 marzo la rilevazione campionaria Istat sulle istituzioni non profit. Nel servizio di Anna Monterubbianesi.
Dopo il censimento sulle istituzioni non profit del 2011, l’Istat dà l’avvio alla rilevazione campionaria. Ogni 2 anni circa 40 mila realtà tra associazioni culturali, sportive e ricreative, cooperative sociali, fondazioni, organizzazioni di volontariato, istituzioni di studio e ricerca forniranno dati aggiornati per integrare le informazioni presenti e rilevarne di nuove utili a cogliere la dinamicità del settore, superando così la logica dei censimenti decennali. Per agevolare il compito ai rispondenti, la rete dei centri di servizio per il volontariato, grazie agli oltre 370 sportelli attivi sul territorio, sarà disponibile per informazioni e supporto. La rilevazione campionaria sarà condotta fino al 10 marzo 2017 e raccoglierà dati relativi all’anno 2015.
Diritti
Fino al 27 novembre una serie di eventi di sensibilizzazione sul tema. Un’emergenza sociale i cui numeri sono tristemente allarmanti: un ragazzo su due subisce episodi di aggressione verbale, psicologica e fisica e il 33% è vittima ricorrente di abusi.
Economia
Sono 800mila gli italiani malati di cancro costretti a curarsi fuori Regione. Il servizio è di Giuseppe Manzo.
Un volume di affari pari a 2 miliardi di euro. Questo è il valore economico delle migrazioni sanitarie che porta 800mila italiani colpiti dal cancro a cambiare Regione per curarsi. Ed è un fenomeno che riguarda soprattutto il Sud. Verso il nord e soprattutto destinazione Milano si spostano: dalla Campania 55mila persone, dalla Calabria 52mila, dalla Sicilia 33mila, dall’Abruzzo 12mila e dalla Sardegna 10mila. Preoccupa soprattutto la situazione in Calabria: il 62% dei pazienti con tumore del polmone e il 42% dei cittadini con cancro del seno vanno fuori Regione per eseguire l’intervento chirurgico di asportazione della malattia. E chi non ha i soldi per andare fuori regione? Restano le estenuanti liste di attesa negli ospedali e il rischio che le condizioni economiche mettano a rischio ogni possibilità di cura. Nel 36° anniversario del terremoto in Irpinia bisogna ricordare il famoso titolo di quel 23 novembre: “fate presto”
Sport
A Torino due cooperative sociali gestiscono il progetto che permette di donare alle associazioni le bici abbandonate, per farle riparare da ragazzi con disabilità nella piccola officina affacciata sul lungo Po “Antonelli”.
A vederle ora sembrano nuove, ma per mesi sono rimaste a languire nel deposito dei vigili urbani di via Druento; è qui che vengono portatele bici abbandonate a ogni angolo di strada del Capoluogo sabaudo; modelli spesso datati, che a volte possono restare incatenati per mesi a pali e ringhiere. A prendersene cura d’ora in poi, quando le bici non verranno reclamate, sarà una piccola officina artigiana affacciata sul lungo Po “Antonelli”: si chiama, semplicemente, “La Bici” ed è il cuore di un progetto appena lanciato dalle cooperative sociali “Agridea e “Strana Idea”, su mandato dell’assessorato torinese al Welfare, di recente rilevato dalla pentastellata Sonia Schellino. Nei mesi scorsi, due tecnici del laboratorio hanno insegnato, a titolo puramente volontario, il mestiere ad altrettanti ragazzi con disabilità intellettive, selezionati tra quanti, pur avendo frequentato i programmi d’avviamento del Comune, non sono ancora riusciti a trovare un lavoro. Saranno questi ultimi a farsi carico della revisione delle biciclette recuperate negli hangar di via Druento: ne ripareranno i freni, ne olieranno le catene e ne lucideranno i telai, dopo avervi tolto la ruggine, fin quando ogni modello sembrerà appena uscito dalla fabbrica, come le prime trenta esposte all’inaugurazione. “Una parte delle biciclette – spiega Giovanni Calabrese, funzionario della direzione Servizi sociali del Comune – verrà venduta a prezzo politico per garantire la sostenibilità del progetto: parliamo di cifre contenute all’incirca tra i 40 e i 60 euro. Le restanti verranno regalate ad alcune realtà del volontariato torinese, che in cambio, a loro volta, ci daranno indietro eventuali modelli da riparare o pezzi di ricambio in loro possesso”.