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Una triste coincidenza

di Redazione GRS


0.0 A Amnesty torturaNei giorni in cui si ricordano i tragici fatti del G8 di Genova del 2001, il Senato ha rinviato a tempo indeterminato la discussione sulla tortura. L’unico reato, denuncia l’Arci, previsto dalla Costituzione che dopo settant’anni non è stato ancora vietato dal nostro ordinamento.

Defibrillatori, proroga a novembre per sport dilettantistico

di Redazione GRS


defibrillatore-defibrillatoreL’Uisp si augura che la proroga serva a chiarire come e per quali attività sportive va gestita la questione defibrillatori.

Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei Ministri, Claudio De Vincenti, hanno firmato il decreto, datato 19 luglio 2016, che proroga al prossimo 30 novembre – per le associazioni e le società sportive dilettantistiche – l’entrata in vigore dell’obbligo di dotarsi di defibrillatori semiautomatici esterni (DAE), e di garantire la presenza di collaboratori formati che sappiano utilizzare tali apparecchi in caso di necessità.

“Prendiamo atto di questa ulteriore proroga di quattro mesi – commenta Tiziano Pesce, responsabile nazionale Tesseramento e consulenze Uisp – motivata dal ministero della Salute per non essere ancora completate, sull’intero territorio nazionale, le attività di formazione degli operatori sull’utilizzo dei defibrillatori – augurandoci che questi prossimi mesi siano utilizzati da Governo e Parlamento per fornire le risposte e i chiarimenti che il mondo sportivo dilettantistico ancora attende: come si deve gestire il tema defibrillatori per le attività svolte al di fuori della tradizionale impiantistica sportiva e/o in movimento? Quali sono gli sport che non richiederebbero la presenza di defibrillatori atteso che l’articolo 5 del Decreto del ministero della Salute 24/04/2013 “Balduzzi” esonera non solo gli sport espressamente indicati a ridotto impegno cardiocircolatorio ma anche “quelli assimilabili”? E, ancora, la presenza di operatori formati al relativo utilizzo potrebbe essere assicurata dal gestore dell’impianto o deve in ogni caso essere garantita dall’associazione o società sportiva che in quel momento utilizza l’impianto?”

Tutto questo anche alla luce delle recenti indicazioni che il CONI, con Circolare del 10 giugno scorso, ha offerto a Federazioni, Discipline associate ed Enti di Promozione sportiva, che necessitano di chiarimenti in merito alla definizione di discipline “in cui l’impegno fisico sia evidentemente minimo” in quanto attività che sarebbero esonerate dalla richiesta del certificato medico.

“Come Uisp – continua Pesce – non possiamo che sottolineare, anche in questa occasione, il valore inestimabile della tutela della salute e della vita dei praticanti l’attività sportiva e l’importanza dell’utilizzo del defibrillatore, ringraziando le migliaia di società sportive Uisp ed i loro operatori che in questi mesi si sono messe in regola e che, al di là di proroghe e criticità, sono e saranno pronti, in caso di necessità, ad intervenire. Continueremo allora a supportare le nostre affiliate e i dirigenti del territorio sui percorsi formativi, portati avanti in collaborazione con Anpas, agevolando al massimo i nostri associati anche sul fronte dei costi di acquisto dei DAE, grazie alla convenzione stipulata con primarie aziende del settore”.

Il decreto del ministero della Salute è in corso di registrazione e di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

A 15 anni dal G8 di Genova, verità e giustizia  non sono state fatte

di Anna Monterubbianesi


Carlo GiulianiComunicato Stampa dell’ARCI

Il 19, 20 e 21 luglio 2001 si svolse a Genova il G8, sotto la guida italiana. A protezione dei potenti che lì si riunivano, fu creata una ‘zona rossa’, chiudendo vie e quartieri tra grate di ferro e stravolgendo l’assetto urbanistico della città.

Centinaia di migliaia di persone, provenienti da tutto il mondo, decisero di organizzare un contro vertice, con manifestazioni e decine di seminari tematici.

Furono giorni entusiasmanti e tragici. Perché da un lato segnarono l’entrata in scena di un vasto movimento altermondialista, che avrebbe segnato di sé gli anni successivi a livello internazionale, dall’altro perché le forze dell’ordine esercitarono contro quel movimento una repressione violentissima e ingiustificata, tanto da far dire ad Amnesty che in quei giorni a Genova ci fu la più grave sospensione della democrazia in un paese occidentale dal dopoguerra.

Il 20 luglio un ragazzo, Carlo Giuliani, fu ucciso da un colpo d’arma da fuoco partito da una camionetta dei carabinieri durante gli scontri provocati dalla carica della polizia contro la manifestazione dei centri sociali.

Sulla morte di Carlo verità e giustizia non sono mai stati fatti. Ai genitori, alla sorella che per anni si sono battuti perchè i responsabili della morte di Carlo  fossero giudicati e condannati, manifestiamo ancora una volta  tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà.

Purtroppo  non solo le responsabilità di quella morte, ma di tutti gli episodi più cruenti – dalla mattanza alla scuola Diaz alle torture di Bolzaneto – sono ben lungi dall’essere chiarite e i colpevoli puniti.

Anzi, a dimostrazione del clima di omertà, ieri al Senato è andato in scena uno spettacolo vergognoso, con il rinvio sine die della discussione sul disegno di legge  che introduce anche in Italia il reato di tortura, che tante vittime ha fatto e continua a fare- da Cucchi ad Aldrovandi a Uva a Magherini, solo per citare alcuni dei casi recenti.  L’unico reato previsto dalla Costituzione che dopo settant’anni non è stato ancora vietato dal nostro ordinamento! E questo nonostante i tanti pronunciamenti internazionali che accusano l’Italia di torture e violazione dei diritti umani.

Genova è ancora tra di noi, in tutti i sensi. La nostra battaglia per la verità, per garantire il libero diritto a manifestare e impedire soprusi e violenze, ancora più gravi se commessi da chi dovrebbe tutelare l’ordine pubblico, è più che mai attuale e urgente.

Roma, 20 luglio 2016

Promossi

di Redazione GRS


afronapoliLa squadra multietnica Afro-Napoli United si è trasformata in cooperativa sportiva dilettantistica sociale dopo aver raggiunto in tre anni il campionato di Promozione. Per premio ha deciso di dare vita ad una scuola calcio per costruire un nuovo settore giovanile. L’iniziativa è aperta a bambini e ragazzi, napoletani o figli di migranti, a titolo gratuito.

 

Con l’assemblea straordinaria del 16 giugno scorso l’Afro-Napoli da Associazione Sportiva Dilettantistica si è trasformata in Cooperativa Sportiva Dilettantistica Sociale, acquisendo personalità giuridica ed allargando le opportunità di crescita e di sviluppo che questo nuovo modello societario offre. Il presidente Antonio Gargiulo spiega: “Questo è un passo a cui sono solitamente poste a fare le ASD una volta entrate nei professionisti, trasformandosi poi in SRL. Noi abbiamo deciso di anticipare un po’ i tempi, scegliendo il modello che più ci appartiene per cultura ed esperienza. Sono immediatamente entrati nuovi soci che apporteranno grandissima esperienza e professionalità e ne arriveranno tanti altri”. Si avvera poi il sogno di una scuola calcio targata Afro-Napoli, grazie ad un accordo con il Mugnano Calcio, oggi Afro-Napoli Mugnano, si sta costruendo un intero settore giovanile. “Questo aspetto ci rende estremamente felici ed orgogliosi perché siamo convinti che nonostante le difficoltà sarà emozionante lavorare con i ragazzi, con adolescenti che si ritrovano a vivere in un periodo storico, culturale pieno di incertezze. Offriremo a numerosi bambini e ragazzi, napoletani o figli di migranti, la possibilità di partecipare alle nostre attività a titolo completamente gratuito. La nostra sfida più grande sarà insegnare loro fin da piccoli che con il rispetto, la convivenza, la solidarietà e l’aggregazione si può vincere sempre, perché se Afro-Napoli è considerato un progetto vincente il merito è sicuramente di tutta questa serie di valori di cui da 7 anni si fa promotore”.

Siciliambiente

di Redazione GRS


siciliambienteFino al 24 luglio la splendida cornice di San Vito Lo Capo ospita il festival internazionale di documentari, corti e animazioni legati ai temi ambientali, della sostenibilità e dei diritti umani. Ai nostri microfoni il direttore artistico Antonio Bellìa. (sonoro)

#NoBavaglioTurco

di Redazione GRS


nobavaglioturco-sitoOggi a Roma il flash mob sotto l’ambasciata della Turchia per richiamare l’attenzione sulle violazioni dei diritti civili e la demolizione dello stato di diritto ad Ankara, dopo il tentativo di colpo di stato fallito nei giorni scorsi. L’iniziativa è organizzata da Articolo 21, Usigrai e Federazione nazionale della stampa.

 

L’iniziativa ha l’obiettivo di chiedere la scarcerazione dei giudici e dei cronisti arrestati, per sollecitare le istituzioni comunitarie a fare la loro parte.
Ma vuole anche essere un segnale verso i media, affinchè non si spengano i riflettori e si continui a dare voce e sostegno a chi continua ogni giorno a battersi per la tutela dei diritti umani e per il ripristino dell’ordinamento democratico,
Gli arresti arbitrari, le foto dei prigionieri denudati, la chiusura dei siti, la ripresa delle minacce verso gli ultimi media indipendenti, il ventilato ripristino della pena di morte non sono compatibili con la democrazia.
L’appuntamento è alle 14.30, in via Palestro, davanti alla sede dell’ambasciata turca.

Vademecum contro la ludopatia

di Redazione GRS


soldiA diffondere la guida è il Comune di Riva Ligure, in collaborazione con Bper Banca, Campagna Mettiamoci in gioco e CSV Modena. Il documento intende aiutare le famiglie di giocatori patologici a monitorare la situazione reddituale e patrimoniale della famiglia rieducandolo a una corretta gestione del denaro.

Affari d’oro

di Redazione GRS


lavoro-immigratiIl numero delle imprese non cala più grazie agli immigrati. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

 

Il sistema imprese regge grazie agli immigrati. Secondo le anticipazioni del Rapporto Immigrazione e Imprenditoria, curato dal Centro studi e ricerche Idos con il sostegno della CNA, di MoneyGram e di altre strutture professionali, in uscita in autunno, dopo quattro anni, nel 2015 il numero delle imprese in Italia ha smesso di calare, anche grazie al dinamico apporto dell’imprenditoria immigrata. Le imprese condotte da lavoratori nati all’estero sono ormai oltre 550mila: il 9,1 % contro il 7,4 % del 2011. Commercio e costruzioni si confermano i comparti prevalenti. Marocco, Cina e Romania sono i Paesi dai quali proviene il maggior numero di responsabili di imprese individuali, ma è il Bangladesh a distinguersi per l’incremento più sostenuto. Lombardia e Lazio, e al loro interno Milano e Roma, rimangono le aree dove sono maggiormente diffuse le attività.

“Un punto di svolta”

di Redazione GRS


welfareCosì Gianni Palumbo, portavoce Forum Terzo settore Lazio commenta l’approvazione, in Consiglio regionale, della nuova legge sul welfare. La norma mira a riorganizzare l’intera rete dei servizi sociali rendendoli più efficienti ed efficaci sotto il profilo della programmazione, della gestione e della spesa.

Profughi e richiedenti asilo, chi ospita di più sono i Paesi poveri

di Giovanna Carnevale


europa immigrazioneNonostante si parli di “invasione” di immigrati in Italia e in Europa, sono i Paesi più poveri al mondo che ospitano la maggior parte dei profughi e richiedenti asilo.

 

Secondo il rapporto di Oxfam “La misera accoglienza dei ricchi del mondo”, nel 2015 le sei economie più grandi del pianeta (Stati Uniti, Cina, Giappone, Francia, Germania e Regno Unito, che insieme rappresentano il 56,6% del pil globale) hanno ospitato complessivamente 2,1 milioni di rifugiati e richiedenti asilo, ovvero l’8,8% del totale. Contemporaneamente, Giordania, Turchia, Libano, Sud Africa, Pakistan e Territorio Palestinese Occupato si sono fatti carico di oltre 11,9 milioni, nonostante rappresentino insieme il 2% dell’economia mondiale.

 

Il nostro Paese, in realtà non nuovo all’accoglienza di immigrati dopo l’esperienza degli anni Novanta della crisi albanese, ha ospitato nello scorso anno quasi 135mila persone (lo 0,6% del totale), ma è ancora lontana dalle cifre tedesche, che si attestano attorno a 736mila. Il Regno Unito ha invece accolto 168mila rifugiati: un numero “vergognoso”, secondo il direttore esecutivo di Oxfam del Regno Unito Mark Goldring.

 

In base ai numeri della confederazione internazionale specializzata in aiuti umanitari, oggi sono più di 65 milioni le persone in fuga in tutto il mondo a causa, di conflitti, persecuzioni e violenze: si tratta del numero più alto mai registrato. Un terzo di queste persone sono rifugiati e richiedenti asilo, provenienti soprattutto dalla Siria, ma anche da Paesi  che registrano un elevato tasso di instabilità politica come il Burundi, il Sud Sudan, l’Iraq e lo Yemen.