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Nello Yemen si continua a morire

di Pietro Briganò


Afghanistan,Tarin Kowt. Schietoefening van de patserhouwitser op kamp Holland.Sono almeno 10 i bambini morti in questi giorni a Taiz nello Yemen e tre sono rimasti feriti in un bombardamento aereo mentre tornavano da scuola. Dopo cinque mesi di intensi negoziati, Medici Senza Frontiere è riuscita finalmente ad ottenere il permesso per portare forniture mediche salvavita in questa città assediata, dove la popolazione vive nell’incubo quotidiano dei bombardamenti e della mancanza di cibo, acqua e beni di prima necessità.

Sotto il profilo dell’assistenza e cura medica Taiz non può più contare sui venti ospedali di un tempo. La popolazione di 600.000 abitanti ora può far riferimento solo su sei strutture peraltro solo in modo parziale. MSF fornisce assistenza medica a Taiz da maggio 2015 e ha curato più di 5.000 feriti di guerra, ma negli ultimi mesi l’accesso alla città era stato impossibile.

Dopo cinque mesi di intensi negoziati con i funzionari, l’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), sabato 16 gennaio, è riuscita a ottenere il permesso di far arrivare due camion carichi di forniture mediche essenziali nella zona assediata della città di Taiz, nel sud dello Yemen.

“Siamo veramente soddisfatti di essere riusciti a portare le forniture mediche agli ospedali di quest’area assediata dove c’è un grande aumento di pazienti con ferite di guerra” dichiara Karline Kleijer, responsabile di MSF per l’emergenza in Yemen. “Queste scorte mediche, che comprendono drenaggi toracici, farmaci anestetici, flebo, suture e antibiotici, saranno di supporto agli interventi salvavita negli ospedali”.

Le difficoltà nello Yemen (evidenziate nel nostro articolo MSF: SERVONO PIÙ AIUTI IN YEMEN) sono il risultato di una guerra di cui si parla ancora poco che ancora miete vittime innocenti.

La Notte Rossa

di Redazione GRS


Torna domani in Toscana l’iniziativa promossa dall’Arci che coinvolge più di 270 tra Case del Popolo, Associazioni, Società di Mutuo Soccorso e Circoli per altrettanti eventi. Programma ricchissimo, tra concerti, teatro, cinema, presentazioni di libri, ballo, tornei, animazione per i più piccoli e buona cucina.

#Bikethenobel

di Redazione GRS


È l’hashtag lanciato dalla trasmissione Caterpillar di Radio2, per candidare al prossimo premio nobel per la Pace proprio il mezzo a due ruote più usato al mondo. Il servizio di Elena Fiorani. “È lui, il mezzo di spostamento più democratico ed ecologico, al centro della campagna simboleggiata dall’impresa di Paola Gianotti. La ciclista, che è entrata nel guinness dei primati con il suo giro del mondo in bici, sta viaggiando da Milano ad Oslo per raccogliere le firme necessarie a candidare il semplice gesto di pedalare sulle due ruote al nobel per la pace. Tutti possono sostenere la campagna e contribuire con le proprie firme. Lo sforzo di Paola rappresenta la volontà di migliaia di cittadini di testimoniare che andare in bicicletta è un atto di rispetto per l’ambiente e un gesto che unisce le comunità. La consegna delle firme avverrà il 28 gennaio e a febbraio la commissione si riunirà nella capitale norvegese, per ufficializzare le nuove designazioni.”

Inferno Europa

di Redazione GRS


Donne e bambini migranti a rischio violenza nel viaggio verso il vecchio continente. La denuncia in un nuovo rapporto realizzato dall’Unhcr insieme al Fondo per la popolazione dell’Onu e la Commissione per le donne rifugiate. Secondo le ong restano inadeguate e a volte pericolose le risposte messe in campo dai vari governi nazionali.

E tu slegalo!

di Redazione GRS


È questo il nome dell’appello lanciato dal Forum Salute Mentale Nazionale che presenta la campagna promossa da numerose associazioni. “Legare una persona a un letto è una pratica che viola i diritti umani e non può essere considerata una terapia”,  ha affermato Vito D’Anza, portavoce nazionale del progetto.

Binario morto

di Redazione GRS


Da un lato l’aumento dei convogli ad Alta Velocità (+370% negli ultimi cinque anni), dall’altro la riduzione del trasporto pubblico regionale, con tagli alle corse e aumenti nelle tariffe. È l’Italia divisa in due secondo Pendolaria, l’ultimo rapporto di Legambiente sul traffico ferroviario del nostro Paese.

Sì, lo voglio

di Redazione GRS


Domani quasi cento piazze mobilitate in tutta Italia per chiedere una legge sulle unioni civili. Il servizio di Anna Monterubbianesi. “#SvegliatItalia. In occasione della dis­cussione in Senato del ddl sulle unioni civili, sabato 23 gennaio tante ­sigle Lgbt scendono piazza in tutta Italia per chiedere uguaglianza, riconoscimento e rispet­to dei diritti, e anche adozione per le c­oppie dello stesso sesso. #SvegliatItalia vuole ricordare a Gover­no e Parlamento che il nostro è uno dei pochi paesi europei a non prevedere­ riconoscimenti giuridici per le coppie dello stesso sesso e che è arrivato il momento di svegliarsi per superare concretamente le discriminazio­ni a danno delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Mi­sure come la reciproca assistenza per malattia, la condivisione degli obbligh­i e dei diritti del nucleo familiare, il pieno riconoscimento dei diritti per­ i bambini figli di due mamme o di due papà, sono solo alcune delle richie­ste delle associazioni.”

LA CULTURA COME LEVA DELL’ECONOMIA

di Pietro Briganò


512px-Collage_cultura_ItaliaQuarantasette miliardi di euro: questo il valore economico della cultura in Italia, pari al 2,9% del Pil con circa un milione di occupati, il 41% dei quali sono al di sotto dei 40 anni.

Sono alcuni dei principali dati contenuti nello studio “Italia Creativa” realizzato da Ernst Young con il supporto del Mibact e delle associazioni di categoria del mondo della cultura, prima fra tutte la Siae.

La ricerca, presentata alla Triennale di Milano, ha preso in considerazione i settori più rappresentativi dell’industria della cultura e della creatività nel nostro Paese: architettura, arti visive e performative, cinema, libri, musica, pubblicità, quotidiani e periodici, ma anche radio, televisione e home entertainment, videogiochi.

Gli occupati del 2014, in tutti i settori sopra, sono stati 995mila, di cui 850mila diretti, per un valore economico complessivo pari a 46,8 miliardi. La televisione vanta 95.885 occupati e un valore pari a 12,2 miliardi di euro; le arti visive contano 241mila occupati e 11,2 miliardi di euro, e la pubblicità ne conta con 7,4 miliardi di euro e oltre 94mila occupati. Seguono quotidiani e periodici (5,1 miliardi), le arti performative (4,5), la musica (4,3), i libri (3,1), i videogichi (2,9), l’archietettura (2,6), il cinema (1,7) e la radio (800 milioni). Il 41% degli occupati nell’industria della cultura e della creatività in Italia sono giovani fra i 15 e i 39 anni, contro una media del circa 37% in tutti i settori dell’economia del Paese. Nel settore della cultura e della creatività lavora dunque il 3,8% degli occupati in Italia (percentuale che sale al 4,5% se si considera anche gli occupati indiretti). Il settore contribuisce al Pil più di quanto faccia quello delle telecomunicazioni e poco meno dell’automobile.

“Italia Creativa dimostra esattamente quanto i diversi settori dell’industria culturale italiana contribuiscano all’economia del Paese in termini di occupazione e fatturato”, ha detto il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini,
Un business che ancora, nonostante le potenzialità del nostro Paese, rimane più debole rispetto, per esempio, alla vicina Francia, che vanta nel settore creativo 300mila occupati in più e 15 miliardi di maggiore valore.

Fair Play

di Redazione GRS


La Lega calcio di Serie B, in collaborazione con l’Associazione Italiana Arbitri, ha introdotto il Cartellino verde: se durante una partita si verificherà un gesto di grande sportività, il direttore di gara lo segnalerà al Delegato di campo e, a fine mese, sarà stilata la lista dei meritevoli. Chi raggiungerà il numero maggiore di riconoscimenti otterrà un premio.

Ghetto Italia

di Redazione GRS


Sugli scaffali, per l’editore Fandango, un reportage fatto di storie raccontate da chi vive ed è sfruttato nei campi agricoli. Un viaggio nel caporalato e nelle sue forme più estreme. A scriverlo Ivan Sagnet e Leonardo Palmisano. Quest’ultimo ai nostri microfoni. “Sul caporalato si regge un pezzo importante del sistema della trasformazione agroindustriale e ovviamente della grande distribuzione, perché la frutta che arriva sui mercati, l’angurie che costano 20 centesimi al chilo vengono pagate a un centesimo al chilo al lavoratore. In qualche misura il prezzo del prodotto determina il costo del lavoro e non più il contrario. Questo ovviamente va a tutto detrimento non soltanto del salario, ma delle condizioni più complessive di vita di questi lavoratori.”