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Carceri, resta stabile il numero dei detenuti in Italia

di Redazione GRS


 

 

 

Ora d’aria. Stabile il numero della popolazione detenuta in Italia secondo i dati del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

Secondo i dati forniti dal Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria al 31 agosto i detenuti negli istituti di pena italiani sono 53.557. Un dato ormai stabilmente distante da quello di febbraio 2020, quando nelle carceri italiane c’erano oltre 61 mila persone detenute.

In lieve aumento la presenza di stranieri. Le regioni che presentano un divario maggiore tra numero di detenuti e capienza regolamentare sono la Lombardia e la Puglia. Per la prima volta diminuisce il numero degli ergastolani mentre negli ultimi dieci anni cresce la presenza dei volontari nelle carceri.

Mobilità sostenibile, si fa largo la strada dei mobility manager

di Redazione GRS


Città in movimento. Approvate le linee guida per la redazione e l’attuazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro da parte dei mobility manager, figure professionali, già presenti nella pubblica amministrazione e in alcune aziende, che hanno il compito di favorire un pendolarismo meno impattante, riducendo il traffico di auto private a favore di trasporti pubblici e biciclette.

«Si tratta di un passo importante in vista della ripresa delle attività e servirà ai mobilty manager per l’organizzazione degli spostamenti dei dipendenti e la gestione degli orari al fine di alleggerire la pressione sulla viabilità e sul trasporto pubblico locale». Con queste parole il ministro dei Trasporti e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha commentato l’approvazione delle linee guida per la redazione e l’attuazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro da parte dei mobility manager. Queste figure professionali, presenti oggi sia nella pubblica amministrazione sia in alcune aziende, hanno il compito decisivo di favorire un pendolarismo meno impattante sull’ambiente e sulle città.

Al netto dei passi avanti fatti con le ciclabili di emergenza e al boom di biciclette seguito al bonus mobilità, molto ancora resta da fare per cambiare le abitudini negli spostamenti quotidiani. Il ruolo del mobility manager, come insegnano gli esempi già attivi lungo la penisola, è quello di pensare all’azienda come a un attore del territorio, a cui è richiesto un impegno per limitare l’impatto sul traffico e sull’ambiente.

Come si legge sul sito ufficiale del Mims, «i piani di spostamento casa-lavoro sono finalizzati anche a una più efficace distribuzione degli utenti del trasporto pubblico locale, oltre che a realizzare un coordinamento tra gli orari di inizio e termine delle attività economiche, lavorative e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano». L’obiettivo ultimo di questo sforzo corale, da parte della politica, della PA e delle aziende, è ridurre il traffico di automobili private e aumentare il numero di dipendenti che utilizzano trasporti pubblici, biciclette o fanno ricorso al carpooling.

“Il PSCL – si legge infatti nel documento delle linee guida – è finalizzato alla riduzione del traffico veicolare privato ed individua le misure utili a orientare gli spostamenti casa-lavoro del personale dipendente verso forme di mobilità sostenibile alternative all’uso individuale del veicolo privato a motore, sulla base dell’analisi degli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti, delle loro esigenze di mobilità e dello stato dell’offerta di trasporto presente nel territorio interessato”.

Rete Sipla, nasce la più grande unione nazionale di lotta al caporalato

di Redazione GRS


 

 

 

Uniti per i diritti. Arci, Caritas e Communitas insieme nella più grande rete nazionale di lotta al caporalato. Il servizio è di Anna Monterubbianesi.

50 organizzazioni del terzo settore in 15 regioni stanno realizzando la più grande rete di tutela e protezione dei lavoratori agricoli stranieri: la rete Sipla, che nasce grazie ad un progetto Arci, Consorzio Communitas, e con il sostegno della Caritas Italiana.

Attraverso servizi di accompagnamento lavorativo, sportelli informativi, accordi con aziende agricole e offerta di soluzioni abitative alternative agli insediamenti informali, il progetto vuole aiutare i lavoratori ad uscire dalla morsa del caporalato e fornire sostegno nella denuncia di situazioni di sfruttamento. Il passo successivo, da realizzare con aziende, sindacati, Istituzioni, enti locali e comunità, sarà contribuire ad una vera filiera etica nel settore agro-alimentare e formare i consumatori.

Covid, ridotta la speranza di vita nel 2020: i dati Istat

di Redazione GRS


 

 

Meno speranze. L’Istat ha registrato una diminuzione delle aspettative di vita nel 2020. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

Nel 2020, la diffusione della pandemia da Covid-19 e il forte aumento del rischio di mortalità che ne è derivato ha interrotto bruscamente la crescita della speranza di vita alla nascita che aveva caratterizzato il trend fino al 2019, facendo registrare, rispetto all’anno precedente, una contrazione pari a 1,2 anni.

A livello provinciale la speranza di vita si riduce nelle aree del Paese a più alta diffusione del virus durante la fase iniziale della pandemia come le province di Bergamo, Cremona e Lodi dove per gli uomini si è ridotta rispettivamente di 4,3 e 4,5 anni. Siena è invece l’unica provincia italiana a non aver subito peggioramenti.