Moda sostenibile. Arriva alla fiera “Milano unica” che inizia domani la capsule collection di Remida Napoli: il centro di riuso creativo con sede nella periferia orientale della città, promuove la ricerca sui materiali di scarto attivando nuovi processi educativi e formativi.
Codici di giustizia. Amnesty International Italia ha consegnato al Capo della polizia le oltre 155.000 firme raccolte per chiedere l’introduzione di una legge sui codici identificativi per gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico.
L’arte che libera. Realizzare un laboratorio teatrale in ogni carcere: è partita una campagna dal basso per sostenere una proposta di legge attualmente all’esame della Commissione Giustizia della Camera. Per sostenerla il gruppo “Gli ultimi saranno” ha realizzato ‘Canzone d’evasione’, che sta raccogliendo molte visualizzazioni su YouTube.
Allenarsi con la paura. A Kabul le ragazze della squadra di taekwondo si allenano di nascosto, cambiando luogo ogni volta per non essere scoperte. Il divieto dei talebani agli sport femminili ha costretto le atlete alla clandestinità ma non ha piegato la loro passione, ormai abituate ad andare controcorrente nella società afghana più conservatrice.
Bashir Ahmad Rustamzai, il nuovo ministro dello sport del Paese, ha detto che i talebani avrebbero consentito 400 sport, senza specificare se e quali le donne avrebbero potuto praticare. Farzana Frotan, 28 anni, è una di queste donne coraggiose. La sua partecipazione ai campionati mondiali di taekwondo del 2015 e una medaglia d’oro al torneo internazionale di taekwondo WTF del 2016 in Tajikistan non sono bastate a farle ottenere l’esenzione dal divieto dei talebani. “Sognavo di diventare una campionessa, non solo nelle competizioni internazionali ma anche alle Olimpiadi. Ma in questo momento sto a casa e non posso nemmeno andare al club”, ha raccontato Farzana a EFE.
L’atleta si allena clandestinamente un giorno o due alla settimana con le sue compagne in luoghi diversi per paura di essere scoperta. L’allenatore della nazionale Nematullah Habibi ha raccontato all’agenzia di stampa spagnola che una volta i talebani sono arrivati poco dopo la fine dell’allenamento e per rappresaglia “hanno torturato la famiglia che li ha ospitati”. La repressione talebana non è l’unico ostacolo che queste donne devono superare per fare sport. Farzana ha raccontato le difficoltà di convincere la sua famiglia. “Ero innamorata del taekwondo… ma i miei genitori non erano d’accordo e mi hanno detto che non era adatto alle ragazze”. Per ottenere l’approvazione dei genitori, Farzana ha detto loro che se avesse imparato il taekwondo, avrebbe potuto difendersi dagli abusi dei ragazzi.
Per queste donne il taekwondo è molto più di uno sport: “Lo sport, specialmente per le donne in Afghanistan, è la chiave per una vita felice e sana”, ha spiegato a EFE Husnia Sadat, 23 anni, anche lei della squadra nazionale di taekwondo. “Lo sport mi ha dato fiducia e non mi sento più vulnerabile come le altre donne in Afghanistan”.
Troppa incertezza. Le Acli lanciano un monito sul Pnrr: “Ci preoccupa – dicono – il cammino di realizzazione in cui tanta parte dovrà avere la spesa sociale, e che non può essere messo in discussione dal prevalere dello spirito di fazione e dall’incertezza dell’azione di governo”.
Il progetto degli studenti della scuola secondaria di primo grado di Vado – Monzuno, in Emilia, per raccontare il fenomeno della criminalità organizzata. I ragazzi hanno realizzato un sito web per dare voce alle giovani vittime e presto ci sarà anche un app per smartphone.
Il futuro del pianeta: Auser Bologna ha organizzato un fitto calendario di incontri, online e in presenza, alla scoperta degli Obiettivi di sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un appuntamento al mese fino al 2023: ascoltiamo il vicepresidente dell’associazione Loris Marchesini.
Un anno dopo. A dodici mesi dal colpo di stato militare in Myanmar sono stati oltre 1400 i manifestanti uccisi, 11 mila le persone arrestate più di 8000 delle quali ancora in carcere. Lo denuncia Amnesty International che sottolinea come la vita di milioni di persone sia messa in pericolo dall’insicurezza economica e dalla crisi sanitaria.
Ricominciare a vivere. Le calciatrici fuggite dall’Afghanistan ad agosto tornano in campo a Firenze. Il servizio di Elena Fiorani
Sono scappate dal loro Paese dopo l’arrivo dei talebani, perché alle donne è stato proibito di praticare sport e la loro passione per il pallone le ha messe nel mirino degli estremisti. Firenze le ha accolte e adesso le ragazze torneranno finalmente a giocare indossando la maglia del club Centro Storico Lebowski, squadra di calcio femminile che milita nei dilettanti.
La società sportiva fiorentina, che porta avanti un percorso sportivo e sociale, ha aperto le porte alle atlete e al loro allenatore, nell’ottica di un gesto di solidarietà, ma anche con l’obiettivo di coltivare il loro percorso sportivo con il massimo della qualità e della soddisfazione.
Film sociali. C’è tempo fino al 7 marzo per partecipare alla dodicesima edizione de Lo Spiraglio FilmFestival, evento di corti e lungometraggi dedicati alla salute mentale, che si terrà allo Spazio Scena di Roma tra aprile e maggio. Le opere selezionate dovranno essere in grado di trattare il tema con uno sguardo coraggioso, rispettoso e attento.
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