Ogni giorno 104 uomini e donne affrontano la malattia e i suoi pericoli nelle 13 strutture gestite dalla Cooperativa Il Cerchio di Spoleto con mille ospiti. I costi ingenti per i dispositivi di protezione individuale ammontano a circa 2 mila e 300 euro a settimana. Per questo motivo è stata lanciata una raccolta fondi: “la sicurezza degli utenti, dei nostri operatori, delle loro famiglie e quindi della comunità stessa è la nostra priorità”, dice la cooperativa in una nota.
Le associazioni delle famiglie con persone disabili protestano: il governo ci ha cancellato dagli elenchi. Il servizio di Paolo Andruccioli.
Tutte le persone con disabilità dovrebbero essere inserite nella lista delle somministrazioni prioritarie del vaccino anti Covid-19. Ed è una scelta che andrebbe fatta non solo pensando alla loro sopravvivenza in quanto soggetti fragili, ma anche alle persone che si prendono cura di loro. Tutto quello che sembrava un fatto scontato è stato però smentito dai fatti e alla fine le persone con disabilità non compaiono nella lista stilata dal commissario Arcuri.
La pesante denuncia arriva da Roberto Speziale , Presidente Nazionale Anffas , che lancia un appello a tutti coloro che possono porre fine a questa ennesima ed assurda discriminazione, ma anche direttamente al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, tra l’altro, ha anche la delega sulla disabilità.
L’Iran ha giustiziato mediante impiccagione il giornalista dissidente Ruhollah Zam. L’uomo, 47 anni, era fuggito dal Paese nel 2009, ottenendo asilo politico in Francia; ad aver causato la condanna a morte la sua attività di informazione contro il regime di Teheran attraverso un seguito canale sulla piattaforma Telegram. Indignazione e condanna da parte Amnesty e Reporter senza Frontiere.
Al via fino a venerdì la manifestazione dedicata ai temi del consumo sostenibile e al ruolo dei consumatori, promossa da Assoutenti, che quest’anno approfondisce le sei missioni del piano italiano di ripresa e resilienza del Recovery Fund.
Ascoltiamo il presidente dell’associazione, Furio Truzzi.
A solo un mese dalla presentazione è attivo il bando per l’emergenza dei lavoratori dello spettacolo. Oltre 120 artisti e più di 50 realtà aziendali hanno risposto all’appello, portando il Fondo ad avere a disposizione un milione e duecento mila euro che saranno distribuiti anche a fondo perduto per la formazione e il supporto a progetti speciali. L’iniziativa è promossa da un collettivo di artisti e addetti ai lavori ed è gestita dalla fondazione Cesvi.
A dirlo è uno studio delle università di Yale e di Oxford, pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet. Secondo la ricerca effettuata su un campione di 1,2 milioni di persone, l’esercizio fisico rende felici, ancora più del denaro. In base alle risposte è emerso che chi si allena di più sta meglio, mentre i meno attivi evidenziano più giorni all’anno di malessere mentale ed emotivo.
Come raggiungere la felicità? Tutti desiderano essere felici, ma in pochi riescono ad esserlo veramente. La felicità è, infatti, uno stato emotivo e mentale ma è anche un concetto astratto difficile da definire bene. Potremmo dire che la felicità è lo stato d’animo positivo di chi vive nel presente senza farsi influenzare dal passato e senza farsi prendere dall’ansia di un futuro incerto. Ma questa condizione è forse una delle cose più difficili da raggiungere, perché la mente vaga tra passato e futuro dimenticandosi di vivere il “qui e ora”. Tutti cercano la felicità, alcuni la trovano ed altri no.
Secondo la ricerca effettuata su un campione di 1,2 milioni di persone, l’esercizio fisico rende felici, ancora più del denaro. I ricercatori hanno posto tre domande ai partecipanti allo studio, tutti americani: “quali attività fisiche svolgi?”, “quante volte non ti sei sentito bene, a livello mentale, negli ultimi 30 giorni a causa dello stress, della depressione o di problemi emotivi?”, dopodichè si chiedeva di fornire indicazioni sul reddito mensile. In base alle risposte è emerso che chi si allena di più sta meglio, e “soffre” solo 35 giorni all’anno. I meno attivi, invece, soffrono per una media di 53 giorni, circa due mesi e mezzo di malessere mentale ed emotivo.
Gli italiani sono più preoccupati delle conseguenze della pandemia – in particolare nei settori del turismo, ristorazione, cultura e commercio – che del virus in sé e stanno ripensando alle priorità della loro vita anche dal punto di vista esistenziale. È quanto emerge da un sondaggio condotto nell’ambito dell’Osservatorio Legacoop, ideato e realizzato dall’Area Studi dell’associazione insieme con il partner di ricerca Ipsos. Il 57% degli intervistati esprime paura per la recessione indotta dalla pandemia.
Dieci anni per ridurre le emissioni inquinanti. Ultima occasione per salvare il Pianeta? Il servizio di Fabio Piccolino.
“Dichiarate l’emergenza climatica”. E’ l’appello del Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ad oltre 70 leader mondiali riuniti in videoconferenza per rilanciare gli Accordi di Parigi, ratificati cinque anni fa con l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura globale entro i 2 gradi centigradi. Il numero uno dell’Onu ha ribadito la necessità di mettere in campo tutti gli sforzi possibili per abbattere le emissioni del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2010.
A questo proposito, i pacchetti di ripresa economica lanciati per contrastare l’epidemia di Coronavirus possono rappresentare uno strumento per accelerare la transizione verso sistemi energetici più green, anche se questo non sta accadendo abbastanza velocemente.
Il “virus” dell’ecomafia non si arresta né conosce crisi. Nel 2019 aumentano i reati contro l’ambiente: sono quasi 35 mila quelli accertati, alla media di 4 ogni ora, con un incremento del 23.1% rispetto al 2018. Preoccupa la crescita degli illeciti nel ciclo del cemento, che superano quelli nel ciclo di rifiuti. Campania, Puglia, Sicilia e Calabria le regioni dove si commettono più reati ambientali. In Lombardia più arresti per reati ambientali. Questi i dati del rapporto di Legambiente.
A Torino c’è un’edicola che si è trasformata in uno Spaccio di cultura – Portineria di comunità. Si chiama così il progetto nato dalla Rete Italiana di Cultura Popolare nel cuore di Porta Palazzo. L’iniziativa vuole promuovere sul territorio una rete di servizi e di solidarietà e rafforzare il tessuto sociale e culturale del quartiere. Tra i diversi servizi offerti come la ricezione dei pacchi, riparazioni, baby sitting in questo periodo anche la raccolta delle letterine per Babbo Natale scritte dai bimbi del quartiere. Tramite il sito www.spacciocultura.it si può donare.
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