Società
In una villa in provincia di Milano confiscata alla ‘ndrangheta, saranno accolte sette mamme sole e fragili con i loro figli, per accompagnarle attraverso un percorso di autonomia. Il servizio di Anna Monterubbianesi. (sonoro)
La tua casa. In una villa in provincia di Milano confiscata alla ‘ndrangheta, saranno accolte sette mamme sole e fragili con i loro figli, per accompagnarle attraverso un percorso di autonomia. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
Una villa confiscata alla malavita organizzata, a Buccinasco, diventa un luogo protetto dove le giovani madri potranno crescere insieme ai propri bambini. L’immobile accoglierà sette mamme sole e fragili con i loro figli, per accompagnarle attraverso un percorso di progressiva conquista dell’autonomia: saranno accolti in un ambiente di tipo familiare, che offrirà loro cura e protezione, supporto psico-educativo e un accompagnamento verso il reinserimento sociale. L’Amministrazione comunale tramite gara ha affidato in concessione l’edificio alla Cooperativa Sociale AIBC (in collaborazione con Ai.Bi. – Amici dei Bambini). “La Tua Casa” ospiterà è un progetto che prevede, nello stesso luogo, la nascita di una Comunità Mamma Bambino per quattro nuclei e un totale di 10 persone, un Alloggio di Semi-Autonomia che accoglierà due nuclei per cinque persone e un Alloggio di Alta Autonomia, dove risiederà un singolo nucleo.
Cultura
Con il Veneto al via la collaborazione fra Tgr Rai e Forum nazionale terzo settore per dare visibilità alle tante esperienze ed iniziative del non profit che animano i territori. Una volta alla settimana ciascuna regione racconterà una storia di impegno sociale.
Sport
In Italia eccesso di peso per un minore su quattro. Nello scorso biennio se ne stimano circa 2 milioni e 130mila, pari al 25,2% della popolazione sotto i 17 anni. Secondo l’Istat il nostro è tra i Paesi con il più alto tasso di obesità in Europa. Rischio maggiore nel Mezzogiorno.
L’eccesso di peso è più frequente tra i bambini di 3-10 anni, età in cui si raggiunge il 30,4%. Al crescere dell’età, il sovrappeso e l’obesità diminuiscono, fino a toccare il valore minimo tra i ragazzi di 14-17 anni (14,6%). è quanto si apprende dall’indagine Istat sugli stili di vita dei minori in Italia. Dati questi ultimi che relegano l’Italia tra i Paesi con il più alto tasso di obesità in Europa tra i bambini di 7-8 anni. Secondo l’indagine infatti nei paesi dell’Ue, in media, è obeso quasi un bambino su otto tra i 7 e gli 8 anni. Cipro (20%), Italia (18%), Spagna (18%), Grecia e Malta (17%) mostrano i valori più elevati; Danimarca (5%), Norvegia (6%) e Irlanda (7%)3 quelli più bassi. Tra il 2007-2008 e il 2015-2017 il tasso di obesità tra i bambini di 7-8 anni risulta in diminuzione in diversi paesi dell’Ue, in particolare in Portogallo, Slovenia, Grecia e Italia (-4 punti percentuali); tuttavia in Grecia e Italia i livelli rimangono ancora elevati. I bambini e i ragazzi che vivono in famiglie in cui almeno uno dei genitori è in eccesso di peso tendono a essere anche loro in sovrappeso o obesi. Se entrambi i genitori sono in sovrappeso o obesi anche i figli lo sono nel 37,6% dei casi contro il 18,8% di chi ha entrambi i genitori normopeso. Analizzando il fenomeno in relazione ad altre informazioni del contesto familiare, si osserva che tendono a essere maggiormente in sovrappeso o obesi i bambini e ragazzi che vivono in famiglie con risorse economiche scarse o insufficienti, ma soprattutto in quelle in cui il livello di istruzione dei genitori è più basso. La quota di bambini in eccesso di peso è infatti pari al 19% tra quanti vivono in famiglie con genitori laureati ma raggiunge il 30,1% se i genitori non sono andati oltre la scuola dell’obbligo.
Società
A chiederlo Sos Mediterranée e Medici senza Frontiere a bordo della Ocean Viking e avviare finalmente un meccanismo di sbarco coordinato, come discusso al vertice di Lussemburgo. La nave è ancora bloccata in mare, in attesa di un luogo dove sbarcare i 104 naufraghi soccorsi al largo della Libia undici giorni fa. Tra loro due donne incinte, 41 minori.
Diritti
L’Università di Torino in campo contro il femminicidio. Il servizio di Katia Caravello. (sonoro)
La violenza sulle donne è oggi una delle più estese violazioni dei diritti umani, trasversale – seppur con caratteristiche variabili – nei diversi Paesi e nei vari gruppi sociali. L’Università di Torino partecipa attivamente da tempo al processo di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per il contrasto a questo fenomeno sociale e, in una prospettiva più ampia contro ogni forma di violenza di genere. E’ in questo contesto che si colloca l’inaugurazione, lo scorso 24 ottobre alla presenza della Vicerettrice, di rappresentanti delle istituzioni regionali e cittadine e di realtà
associative operanti in questo campo di uno Sportello Antiviolenza dedicato a qualunque donna che studi o lavori presso l’Ateneo torinese.
Economia
Era il 1989 quando nel laboratorio della chiesa di Santa Croce di via Giuditta Sidoli a Milano nasceva la Cidiesse, cooperativa sociale che ha aiutato finora più di 200 giovani detenuti a inserirsi nel mondo del lavoro. Dal 2013 ha aperto un suo laboratorio all’interno del Carcere Minorile Beccaria di Milano dove accoglie i minori ancora dietro le sbarre iniziando da subito l’attività di recupero.
Internazionale
In Iran novanta minori si trovano attualmente in questa condizione. Secondo un rapporto presentato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, le persone impiccate nel paese dall’inizio dell’anno sarebbero 173, tra cui due diciassettenni. Il regime di Teheran conta da solo più di un terzo di tutte le esecuzioni documentate nel mondo.
Cultura
Sugli scaffali per Ombre corte un libro sulle imprese recuperate e autogestite tra Italia e Argentina. Uno studio originale e articolato di Marco Semenzin, frutto della partecipazione diretta al lavoro con chi non si rassegna a un destino di disoccupazione e precarietà. Ai nostri microfoni l’autore. (sonoro)
Sport
Firmato il protocollo d’intesa tra Figc e Comitato Italiano Paralimpico. La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha creato una Divisione ad hoc, che organizzerà attività calcistiche sperimentali rivolte a persone con disabilità fisiche, psichiche e sensoriali.
“È un processo che parte da lontano – commenta il presidente della FIGC Gabriele Gravina – dalla sensibilità che si è via via sviluppata in seno alla Federcalcio, dall’attività svolta con le Leghe negli ultimi anni e dalla disponibilità dimostrata dal presidente Pancalli. Grazie alla convenzione firmata nel 2017 con il CSI è stato avviato il torneo ‘Quarta Categoria’ per gli atleti con difficoltà cognitivo-relazionali, e l’esperienza positiva che ne è maturata ci ha convinti di questo passaggio ulteriore, definendo con il CIP un quadro di collaborazione diretto e ancora più ampio. Il calcio è uno e il mondo della disabilità ne deve far parte con la stessa dignità: il nostro è un messaggio chiaro che da oggi trova un riscontro anche in termini ufficiali”.
“L’obiettivo di questo Protocollo – sottolinea il presidente del CIP Luca Pancalli – è quello di riunire la grande famiglia del calcio italiano che, grazie al lavoro svolto sino ad ora dalle Federazioni Paralimpiche e dagli Enti di Promozione, può vantare numerose realtà in tutto il territorio nazionale e migliaia di atleti con disabilità. Il calcio resta una delle grandi passioni popolari del nostro Paese. La bellezza di questo sport è anche nel saper arrivare con facilità al cuore delle persone, come le storie dei nostri campioni. Oggi stiamo compiendo il primo passo di una piccola rivoluzione che ci auguriamo possa far crescere ulteriormente il movimento paralimpico e tutto lo sport italiano”.
Economia
Riparte nella cittadina calabrese il modello di accoglienza ispirato da Mimmo Lucano. Riaperti i laboratori di artigianato che hanno costituito il patrimonio di questo borgo, nonostante il nuovo sindaco. Ne abbiamo parlato con Roberta Ferruti della Rete dei comuni solidali. (sonoro)