Notizie

Lanterna in rosso

di Redazione GRS


Genova ha perso oltre 7mila occupati negli anni peggiori della crisi. E sono quasi 40mila giovani tra i 15 e i 25 anni che non studiano e non lavorano a fronte di circa 30mila iscritti all’Università. Sono i futuri poveri, scrive Luca Borzani nell’introduzione al dossier del centro studi “Genova che osa” a cura di Stefano Gaggero e Lorenzo Azzolini.

Siria, la strage dimenticata

di Redazione GRS


Nel Paese si continua a morire nonostante la tregua. La popolazione è in ginocchio per una delle più gravi crisi umanitarie in corso nel mondo. Dito puntato su comunità internazionale e Russia, come sottolinea, ai nostri microfoni, il giornalista Fouad Roueiha. (sonoro)

Banco di prova

di Redazione GRS


Grande affluenza a Brindisi alla quinta tappa di Con i bambini, la campagna nazionale sui temi legati al Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Oltre 1.200 studenti dell’Istituto Majorana ne hanno parlato all’interno delle classi. La manifestazione proseguirà l’11 aprile a Catania e si concluderà a maggio a Roma.

Fine mese mai

di Redazione GRS


Salute e alimentazione sono i due terreni fertili delle diseguaglianze in Italia. È la fotografia di Federconsumatori in uno studio sugli anni 2013-2018. Una ferita, sottolinea l’associazione, che si riflette nella vita quotidiana e nella gestione del portafoglio familiare.

Sotto rete

di Redazione GRS


Firmato il protocollo d’intesa tra Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e Federazione Italiana Gioco Squash per diffondere la disciplina in tutte le sedi e implementare i percorsi di risocializzazione, in un quadro di rispetto delle regole. Si inizia con Sollicciano a Firenze per i detenuti, e con Casal del Marmo, a Roma, per i lavoratori del carcere.

 

Nasce all’inizio dell’800 proprio all’interno delle carceri, in Inghilterra, per consentire ai detenuti di tenersi in forma in ambienti chiusi, privi di finestre. E ora lo squash, sport che deriva dal tennis e registra una forte crescita sul territorio nazionale, entra anche negli istituti penitenziari grazie a un protocollo firmato dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dalla Federazione Italiana Giuoco Squash. Il protocollo ha il fine di “attivare programmi di pratica della disciplina sportiva e di altre attività formative ed educative mirate al coinvolgimento delle persone detenute. L’accordo Dap- Figs – si legge in una nota – aggiunge un nuovo e importante tassello al decisivo impulso dato dall’Amministrazione penitenziaria e dalle Federazioni sportive per implementare la pratica dello sport nei percorsi risocializzanti delle persone detenute”. La prima esperienza pilota per la pratica dello Squash partirà dalla casa circondariale di Firenze Sollicciano, dove i tecnici della federazione hanno già individuato numerose aree idonee attraverso interventi di facile realizzazione. La Federazione Squash metterà a disposizione i propri istruttori qualificati per avviare le persone detenute alla pratica sportiva, mentre il secondo progetto interesserà l’impianto del Gruppo Sportivo della polizia penitenziaria Fiamme Azzurre, a Casal del Marmo, destinato alle attività Federali e al personale dell’amministrazione penitenziaria. E’ così che dopo il calcio e il rugby, anche lo squash entra nelle discipline tese a recuperare il benessere fisico e contribuire alla risocializzazione delle persone recluse. “Lo sport in carcere – prosegue la nota – offre alle persone detenute la possibilità di curare il benessere psico-fisico e di apprendere il rispetto per le regole e per l’avversario. La pratica sportiva coniuga l’aspetto della socializzazione e della tutela delle condizioni psico-fisiche dei detenuti con le altrettanto importanti esigenze educative, in un quadro di rigoroso rispetto delle regole”.

Visioni Sociali

di Redazione GRS


Pubblicato il bando per la dodicesima edizione del premio L’Anello Debole. Il servizio di Fabio Piccolino.

 

Il premio internazionale L’ Anello Debole arriva alla dodicesima edizione. Il riconoscimento, promosso dalla comunità di Capodarco e dall’agenzia giornalistica Redattore Sociale, è destinato ai migliori video e audio cortometraggi, giornalistici o di finzione, a forte contenuto sociale e ambientale. Un premio speciale verrà assegnato al migliore web-doc – documentario concepito e realizzato per internet – volto alla sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questi temi.
I vincitori saranno premiati nel corso del “Capodarco l’Altro Festival”, che si svolgerà nel mese di giugno. Le opere in concorso saranno valutate da una giuria di qualità presieduta come sempre dal giornalista Giancarlo Santalmassi: per partecipare c’è tempo fino al 9 aprile.

Restiamo umani

di Redazione GRS


Amnesty International ha sollecitato i leader e i rappresentanti di 23 paesi, dell’Onu, della Nato e dell’Unione europea che prendono parte nella capitale afgana al “Kabul Process”, a mettere al centro dei colloqui la protezione dei civili. Importante per la ong è anche la ricerca della giustizia per i crimini di guerra e contro l’umanità commessi in Afghanistan.

Generazione perduta

di Redazione GRS


Ansia, stress e pressione sono i sentimenti più diffusi tra i giovani lavoratori italiani. Secondo una ricerca Linkedin, condotta su 2.000 persone tra i 25 e i 33 anni, nel nostro Paese il 77% dei ragazzi si sente costantemente sotto pressione e quasi otto su dieci ha dichiarato di essere entrato in crisi.

Il Paese ritrovato

di Redazione GRS


È il nome del villaggio inaugurato a Monza dalla cooperativa Meridiana che rivoluziona il modo di intendere la cura e l’assistenza e offre alle persone malate di Alzheimer e con demenza la possibilità di vivere in libertà, usufruendo, al tempo stesso, della necessaria assistenza e protezione. Una vera e propria cittadina con vie, piazze, giardinetti, negozi, teatro, chiesa, orti e appartamenti.

Vorrei ma non voto

di Redazione GRS


È la campagna lanciata dai ragazzi senza cittadinanza. Loro il 4 marzo sarebbero andati volentieri alle urne. Il servizio di Clara Capponi.

 

Sono quasi un milione e a votare vorrebbero andarci eccome. Altro che astensionismo, le loro percentuali sarebbero bulgare. Ma, almeno a questo giro niente, non potranno recarsi in cabina. Sono i ragazzi e le ragazze senza cittadinanza: spesso arrivati in Italia da piccolissimi, conoscono perfettamente la lingua e la storia del Paese in cui sono diventati adulti, ma dove sono ancora considerati “stranieri”. Come nel caso di Xavier, che vive a Como e in questi giorni ha lanciato la campagna Vorrei ma non voto. Un’occasione per ribadire a chi verrà eletto di tenere conto anche di loro. La scorsa legislatura è stata una doccia fredda, col Senato che non ha dato il via libera alla riforma della cittadinanza. Un’occasione persa per tutti.