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La strage di Ischia e lo stato di emergenza continuo di un territorio fragile


 

Le voci dei soccorritori a Ischia mentre riescono a raggiungere un uomo rimasto nel fango di un garage.

Oggi parliamo della frana che ha colpito Ischia e nello specifico il comune di Casamicciola. Tra i morti ci sono un neonato di 21 giorni e la sorella di 7 anni e si cercano ancor i dispersi per quella che è l’ennesima strage dovuta a eventi climatici che sbattono sulla mancata prevenzione e messa in sicurezze di territori fragili e sottoposti a continua cementificazione. Intanto ieri il governo ha stanziato 2 milioni dichiarando lo stato di emergenza.

In Campania da inizio anno registrati 18 eventi climatici estremi, 6 solo nel mese di novembre. Salgono a 100 quelli monitorati dal 2010 fino a metà novembre 2022. 27mila le richieste di condono presentate dagli isolani con i tre condoni nazionali. 600 le case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento.

Sono i numeri diffusi da Legambiente che afferma: “al Governo Meloni chiediamo tre azioni concrete: il piano nazionale di adattamento al clima in bozza dal 2018, la legge contro il consumo di suolo in stallo da due legislature e l’istituzione di una cabina di regia nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico”. Ora ascoltiamo le parole del capo dipartimento della Protezione civile Fabrizio Curcio ai giornalisti e quelle di alcuni abitanti di Ischia raccolta dall’agenzia Vista.

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Senza il reddito di cittadinanza restano 5 milioni di poveri in Italia


 

La voce di una bimba iraniana che grida Donne, vita, libertà. Dall’Iran si è levato un vento di rivolta che parla a tutto il mondo nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

Oggi parliamo di reddito di cittadinanza, questione riesplosa dopo l’annuncio della fine della misura nel 2023 e della sua sostituzione nel 2024. Ieri il ministro Valditara ha riacceso il tema diffondendo alcuni dati: in Italia ci sono 364.101 percettori di reddito di cittadinanza nella fascia compresa tra i 18 e i 29 anni.

“Di essi, abbiamo scoperto che ben 11.290 possiedono soltanto la licenza elementare o addirittura nessun titolo – spiega il Ministro Valditara -. e altri 128.710 soltanto il titolo di licenza media. Per il ministro bisogna prevedere “l’obbligo di completare il percorso scolastico per chi lo abbia illegalmente interrotto o un percorso di formazione professionale nel caso di persone con titolo di studio superiore ma non occupate né impegnate in aggiornamenti formativi”.

Intanto le reti associative hanno manifestato la loro contrarietà alla scelta del governo, a partire dall’Alleanza contro la povertà chiedendo un incontro urgente. Ascoltiamo Antonio Russo, vicepresidente delle Acli che sono parte dell’Alleanza.

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L’uscita dai centri antiviolenza delle donne “in bilico”: serve reddito di libertà


 

Con una mano a tapparsi la bocca i calciatori della Germania hanno così protestato contro la censura imposta dalla Fifa per esprimere il dissenso sui diritti durante i mondiali in Qatar.

In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne oggi torniamo a parlare dell’argomento. Le donne in uscita da Centri antiviolenza e Case Rifugio vivono un percorso accidentato, fatto di ostacoli e difficoltà, che le espone a estrema vulnerabilità socioeconomica e al rischio di ricadere nella spirale della violenza.

L’allontanamento dalla casa familiare per motivi di sicurezza o perché di proprietà del maltrattante; la mancanza o la sospensione temporanea del lavoro per ricevere cure e supporto, l’impossibilità di disporre dei propri soldi e del proprio conto corrente, perché sotto il controllo del convivente.

Sono queste le necessità impellenti delle donne che hanno subito violenza a cui troppo spesso lo Stato non risponde a causa di politiche frammentarie, incoerenti e fondi stanziati insufficienti a coprire le richieste di supporto per avere un reddito certo, alloggio sicuro e lavoro dignitoso.

È quanto denuncia ActionAid con il report “Diritti in bilico”, l’analisi delle politiche e delle risorse nazionali e regionali a sostegno delle donne, attraverso focus group, workshop e interviste che hanno coinvolto circa 100 rappresentanti di strutture di accoglienza, servizi territoriali ed enti pubblici per donne in fuoriuscita dalla violenza. Ora ascoltiamo la voce di Grazia, donna fuoriuscita da una condizione di violenza

Violenza di genere: l’atto di accusa della Generazione Z agli adulti


 

 

L’inno dell’Iran durante la prima partita dei contestatissimi mondiali in Qatar: i calciatori iraniani non lo hanno cantata in solidarietà con le donne e i giovani che lottano contro il regime.

In vista della Giornata internazionale del 25 novembre oggi parliamo della violenza sulle donne La Generazione Z si sente inascoltata. Il 74% dei giovani crede che studenti e studentesse vittime di violenza non vengano presi sul serio dagli adulti. A denunciarlo è l’Osservatorio indifesa realizzato da Terre des Hommes e OneDay Group che ha coinvolto più di 10.000 ragazze e ragazzi delle community di ScuolaZoo di cui fanno parte ragazze e ragazzi tra i 15 e i 19 anni di tutta Italia.

Un vero e proprio atto di accusa al mondo degli adulti visto lo scenario in cui si muovono le nuove generazioni: ben tre giovani su dieci ha infatti dichiarato di aver assistito a un episodio di violenza di genere. Il 46% a violenza psicologica, il 24% a violenza fisica, il 20% a violenza in rete, il 10% a episodi di violenza sessuale.

Nonostante emerga dal sondaggio che le ragazze e i ragazzi siano circondati da diverse forme di violenza dimostrano comunque una grande sensibilità al tema e una forte volontà di cambiamento. Quasi 9 giovani su 10 ritengono che in Italia ci sia discriminazione di genere. Ascoltiamo il direttore di Terre des Home Paolo Ferrara.

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Roma: “una buona occasione” contro il bullismo a Ostia e ai Parioli


 

Il suono dei mezzi dei Vigili del Fuoco che nello scorso weekend sono intervenuti per le conseguenze del maltempo in Cilento: oggi di nuovo allerta meteo in tante regioni e apprensione per il territorio.

Oggi parliamo di bullismo e cyberbullismo. A Roma questa mattina in Campidoglio, nella Sala Laudato Si – si tiene la Conferenza di presentazione del Progetto socio educativo sul Bullismo e Cyberbullismo nelle scuole patrocinato dai Municipi II e X di Roma Capitale.

Il progetto, promosso da Giovanni Zannola, Consigliere dell’Assemblea Capitolina e nato da un’idea del Prof. Aldo Grauso, ha come colonna sonora Una Buona Occasione un brano inedito scritto e interpretato da Roberta Marchetti e Davide De Marinis per Keep Hold, per parlare di bullismo e cyberbullismo attraverso la musica, che, come lo sport, è inclusiva e universale.

L’iniziativa della durata di un anno scolastico prevede l’attivazione di un intervento scientifico – culturale nelle scuole secondarie di primo grado dislocate in due aree socialmente, culturalmente ed economicamente molto diverse tra loro, Ostia e Parioli, a dimostrazione di come il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo non conosca confini territoriali o di classe. Le prime due scuole che hanno aderito, sono IC Via Mare dei Caraibi (Ostia) e IC Via Micheli (Parioli). Ascoltiamo il professore Aldo Grauso.

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Matrimoni combinati, forzati e precoci: a Napoli si presenta la prima ricerca


 

 

Il suono delle sirene a Colorado Springs negli Stati Uniti dove sabato notte in un club per persone Lgbt sono state uccise 5 persone e 18 sono rimaste ferite.

In vista della giornata internazionale contro la violenza sulle donne parliamo di Matrimoni forzati, combinati e precoci. Alle Officine Gomitoli di Napoli oggi verrà presentata la prima ricerca sull’argomento sviluppata nel territorio napoletano, promossa da cooperativa sociale Dedalus

L’indagine è stata la prima attività realizzata da un’équipe interdisciplinare che per un anno e mezzo si è interrogata con insegnati delle scuole, educatrici, mediatrici culturali, assistenti sociali su come intervenire nei casi di ragazze (ma anche ragazzi) promesse spose dalla famiglia, sin dalla minore età.

In alcuni contesti della città di Napoli a forte caratterizzazione multiculturale sono venuti alla luce, negli ultimi anni, situazioni che hanno attirato l’attenzione di insegnanti di alcune scuole superiori e di operatori e operatrici del centro interculturale. Come il caso di una ragazza del Bangladesh che ha rifiutato di assecondare la decisione dei genitori di sposarsi con un cugino e che, non appena raggiunta la maggiore età, si è dovuta allontanare dalla famiglia. Ascoltiamo Luisa Bencivenga, una delle tre curatrici della ricerca.

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In Italia la prima (di altre) “Casa del sorriso” per i bambini vittime di violenze


 

Le grida dei manifestanti a Bukan, nell’Iran occidentale: i ribelli hanno preso il controllo dell’edificio municipale.

Oggi parliamo ancora di infanzia come nei giorni scorsi abbiamo approfondito alcune questioni in vista della Giornata mondiale del 20 novembre.  Fondazione CESVI ha inaugurato anche in Italia le Case del Sorriso, spazi per la tutela dell’infanzia contro maltrattamenti e violenze operativi da anni in Brasile, ad Haiti, in India, Sudafrica, Perù e Zimbabwe.

La prima struttura italiana è stata inaugurata a Bari ed è dedicata alla prevenzione e al contrasto di trascuratezza, povertà e maltrattamento infantile. Rientra nel Programma internazionale per l’infanzia di Fondazione CESVI, che prevede l’attivazione di cinque Case del Sorriso sul territorio italiano: altre due saranno a Milano, una a Napoli e un’altra a Siracusa. Nei primi sei mesi del 2022, l’organizzazione ha sostenuto 1.303 beneficiarie e beneficiari, accompagnando 291 madri e padri in percorsi di genitorialità.

La Puglia, secondo l’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia curato da CESVI, è tra le Regioni dove il rischio è maggiore. Occupa infatti la 17esima posizione dell’Indice, mentre la Campania risulta la più esposta al rischio maltrattamento (20° posizione) e la Sicilia è penultima (19°). Di tutte è rilevata la “elevata criticità”, con una situazione territoriale difficile sia per i fattori di rischio sia per l’offerta di servizi.

La Lombardia è invece il fanalino di coda del Nord Italia ed è la Regione che registra i peggioramenti più significativi rispetto alla precedente edizione dell’Indice. Ascoltiamo ora Lelyn Albani e Roberto Vignola di Fondazione Cesvi.

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Infanzia e adolescenza, “un’alleanza scuola-terzo settore-comuni”: parla Marco Rossi Doria


 

Nell’ultimo anno scolastico segnato dal Covid, oltre 80 mila studenti non hanno maturato una frequenza a scuola sufficiente per poter essere scrutinati, cioè sono stati bocciati per troppe assenze: una città di studenti fantasma grande quasi come Brindisi o Como, ad aggravare il problema dell’abbandono scolastico che è un nefasto primato del nostro Paese. Si tratta, per il 67% degli italiani, di un fenomeno “allarmante” e da affrontare con “urgenza”.

Intervista al presidente di Con i bambini Marco Rossi Doria – a cura di Giuseppe Manzo, giornale radio sociale

Infanzia e adolescenza: su salute e povertà educativa è emergenza nazionale


 

Il rumore sordo dopo la caduta del missile in Polonia: sia il segretario Nato che il presidente polacco Duda hanno detto che non ci sono prove che sia un attacco deliberato.

Oggi parliamo ancora di infanzia e adolescenza nella settimana che conduce alla Giornata mondiale del 20 novembre. Ieri due diverse ricerche hanno fornito un quadro allarmante su salute, disuguaglianza e povertà educativa del nostro Paese. Il primo riguarda l’Atlante di Save the children che ha dedicato l’edizione di quest’anno proprio sulla salute dei minori. Ascoltiamo in sintesi alcuni dati dell’Atlante.

Sempre ieri impresa sociale Con i bambini nell’ambito de fondo contro la povertà educativa minorile ha pubblicato l’indagine svolta con Demopolis. Nell’ultimo anno scolastico segnato dal Covid, oltre 80 mila studenti non hanno maturato una frequenza a scuola sufficiente per poter essere scrutinati, cioè sono stati bocciati per troppe assenze: una città di studenti fantasma grande quasi come Brindisi o Como, ad aggravare il problema dell’abbandono scolastico che è un nefasto primato del nostro Paese. Si tratta, per il 67% degli italiani, di un fenomeno “allarmante” e da affrontare con “urgenza”.

Ascolta Ad Alta Velocità, rubrica quotidiana a cura di Giuseppe Manzo – giornale radio sociale

Infanzia: un sistema di tutela dei bambini per promuovere comunità educanti


 

 

La voce di una donna nell’Afghanistan dei Talebani : spiega come da qualche giorno le donne non possono più andare nei parchi di Kabul.

Oggi parliamo di infanzia nella settimana che ci conduce alla giornata mondiale dei diritti di bambini e adolescenti il prossimo 20 novembre. Nello specifico lo facciamo andando a Milano con il progetto di Koinè cooperativa sociale che ha voluto elaborare un proprio Sistema di Tutela – Child Safeguarding Policy per promuovere una cultura che metta al centro il benessere, la felicità e l’opportunità di un futuro sereno per tutti i bambini e gli adolescenti che incontra nel proprio lavoro quotidiano e per fare in modo che questa cultura di cura e attenzione oltrepassi i confini dei servizi e contribuisca a promuovere comunità educanti, attente e rispettose.

Per quale motivo Koinè ha deciso di codificare un Sistema di tutela? La risposta è affidata  a Sara Chinnici, responsabile pedagogica della cooperativa.