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C’è chi dice no

di Redazione GRS


downloadCon uno scarto di 65 mila voti, la Colombia ha respinto l’accordo firmato tra governo e gli ex guerriglieri delle Farc. Un risultato che tuttavia non impedisce il proseguimento del cammino verso la pace. Sentiamo Jairo Agudelo Taborda, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Barranquilla. (sonoro)

 

Foto: Bbc.com

Due cuori e una terapia

di Redazione GRS


hands-437968__180Ad ottobre e novembre parte la IX campagna di prevenzione della crisi di coppia organizzata dall’Associazione Aiuto Famiglia Onlus. Trecento psicologi, in ogni provincia italiana, pronti ad aiutare gratuitamente. Dopo un primo test online, un colloquio per trovare i punti di forza e di debolezza su cui lavorare.

Qua la mano

di Redazione GRS


pover999Assicurare interventi organici e strutturati per le persone senzatetto e con particolari fragilità: è questo l’obiettivo delle risorse che il ministero delle Politiche sociali mette a disposizione degli enti territoriali. Un impegno dopo la firma del Protocollo con la Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora.

Non siamo volontari di serie B

di Redazione GRS


disabbbCaregiver familiari, verso una legge che li tuteli. Il Coordinamento nazionale famiglie disabili passa in esame i quattro progetti di legge. Il servizio di Anna Ventrella.

 

Tre proposte su quattro non contengono tutele concrete, ma delineano un volontariato atipico, privo delle tutele che spettano al terzo settore. Ma il caregiver famigliare non è volontario, né badante”. Infatti, il termine, di origine anglosassone, letteralmente significa “colui che si prende cura”. Il Coordinamento nazionale famiglie disabili, passerà in esame in questi giorni il disegno di legge, che “elenca chiaramente tutta una serie di diritti e tutele da riconoscere al caregiver familiare”, stabilendo tre “principi di fondo”, in base a cui definisce caregiver familiare il “familiare convivente che si occupi a tempo pieno della persona con disabilità e si dedichi alla sua assistenza almeno 7 ore al giorno e 7 giorni alla settimana.

Calcio giovanile e genitori terribili, in Brianza il maxi decalogo

di Elena Fiorani


Sul campo bambini che rincorrono un pallone, sulle tribune genitori ultrà dagli animi caldi. Un problema grave sui campetti di calcio di tutta Italia. Che però, a Sulbiate, in Brianza, non esiste più. Merito delle regole dettate dal Gruppo sportivo sulbiatese. Da quest’anno chiunque entri sugli spalti di via Madre Laura, che divide gli spazi con l’oratorio, deve attenersi al codice etico della società. Un regolamento pensato per genitori e nonni dei baby calciatori.

“Da tempo discutevamo di questa idea – racconta Riccardo Mauri, 44 anni, vicepresidente della società – Lo scorso anno c’è stato qualche episodio poco simpatico: genitori che perdevano le staffe e urlavano contro l’arbitro e i bambini. Qualche volta sono volate anche parole grosse e a farne le spese sono i più piccoli, che vengono qui solo per divertirsi. Così abbiamo deciso di correre ai ripari e per farlo ci siamo ispirati alla cultura del rugby, dove dentro e fuori dal campo c’è grande rispetto per l’avversario”.

Il cartello, comparso a bordo campo, sull’unica strada di accesso alle tribune, ha fatto il suo debutto con la nuova stagione e per ora sta dando i frutti sperati. “La gente si ferma, e legge con attenzione, compresi i genitori dei bambini della squadra ospite – dice il vicepresidente – Non ci sono stati più problemi e la partita è diventata una festa, proprio come dovrebbe essere. Qualche dirigente delle squadre avversarie ci ha chiesto se poteva copiare il cartello e utilizzarlo nelle proprie strutture. Una cosa che ci rende orgogliosi”.

graIscritta al campionato Csi (Centro sportivo italiano), la Sulbiatese conta oltre 100 iscritti, di questi i due terzi sono minorenni. “La nostra è prima di tutto una missione educativa – spiega Mauri – Non cerchiamo di formare il campione, ma l’uomo. E per farlo c’è bisogno del concorso di tutti, anche dei genitori, che a volte si lasciano trasportare un po’ troppo, come se in campo ci fossero loro”.

E, infatti, il primo avvertimento dei “Consigli per il genitore a bordo campo” è un disegno in cui si precisa che il suo posto è in tribuna e non sul rettangolo di gioco. Accanto allo schema, le regole vere e proprie, che invitano a divertirsi, a sostenere la squadra e a rispettare gli avversari. Tra i cinque punti anche uno che tocca il tema delle scelte dell’allenatore: “La panchina non è una sconfitta, ma il punto di partenza. Spiega a tuo figlio che impegno e allenamento premiano sempre”. Un invito ai genitori a non lamentarsi se il proprio figlio non indossa la maglia da titolare.

 

Al servizio dell’umanità

di Redazione GRS


download-1Si apre oggi in Vaticano la prima conferenza mondiale su Fede e Sport promossa dal Pontificio Consiglio della cultura. Papa Francesco sarà presente alla cerimonia d’apertura. Tra gli ospiti il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, e il presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach.

 

Un’occasione di confronto tra sport e fede, un incontro per mettersi in gioco nella vita come nello sport. Questo l’obiettivo della prima conferenza mondiale su Sport e Fede, che si apre con la cerimonia presieduta dal Pontefice presso l’Aula Paolo VI e proseguirà con gli incontri in programma giovedì e venerdì. “Lo sport ormai supera i confini e le frontiere delle etnie, delle religioni, delle culture, delle società – ha sottolineato il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura – Noi con questo convegno vogliamo ritrovare un filo d’oro che unisca la diversità dei popoli e delle comunità in un periodo di forte tensione come quello nel quale viviamo”.
“L’idea di questa conferenza è nata tre anni fa – ha rivelato monsignor Melchor Sanchez de Toca y Alameda, sottosegretario del Pontificio Consiglio della cultura – Lo sport è una metafora della vita, una sfida contro se stessi: noi vogliamo capire come possa lavorare insieme alla fede. Non sono molte le occasioni per discutere, incontrarsi, imparare dagli altri: questo è proprio l’obiettivo del meeting, al quale parteciperanno una quindicina di leader religiosi con i quali la Santa Sede intrattiene rapporti stabili di dialogo”.
Gli ospiti d’onore alla giornata inaugurale di domani saranno il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach, ma saranno presenti anche tanti atleti internazionali, tra i quali i campioni olimpici e paralimpici nella scherma Daniele Garozzo e Bebe Vio, la judoka israeliana Yael Arad, la nuotatrice dello Zimbabwe Kirsty Coventry e l’ex calciatoreAlessandro Del Piero, che darà il calcio d’inizio al convegno.

Io sono mia

di Redazione GRS


downloadFino al 31 ottobre alla Casa Internazionale delle Donne a Roma una rassegna cinematografica e un ciclo di incontri sul mondo femminile. Il servizio di Pietro Briganò.

 

Io sono mia. Pare che sia ancora necessario ribadire un concetto esplicitato per la prima volta cinquant’anni fa. Così la pensano alla Casa Internazionale delle Donne, che ospita una rassegna cinematografica con questo titolo, fino al 31 ottobre. Un ciclo di incontri in cui la visione delle pellicole sarà corredata da testimonianze degli ospiti, attraverso materiali audio, video, letture e performance. Tra i titoli proiettati: “We want sex” di Nigel Cole, racconto della battaglia per la parità salariale delle operaie inglesi; “Roma ore 11” di Luigi De Santis, sull’odissea di duecento ragazze in lizza per un posto di dattilografa; Tutti film che ribadiscono la centralità del lavoro nelle questioni di genere.

Per fare di più

di Redazione GRS


crisiSi è insediato in Toscana il Comitato regionale di coordinamento sulla violenza di genere che vuole essere uno strumento di confronto e dialogo per costruire una nuova governance sul fenomeno, in continuo aumento. L’iniziativa è promossa dalla Regione, dalle rappresentanze dei centri antiviolenza di Anci e Upi.

Istruzioni per l’uso

di Redazione GRS


elezioni8_sitoC’è tempo fino a sabato 8 ottobre per i ragazzi che svolgono il servizio civile all’estero per iscriversi e votare al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. In alternativa si può tornare in Italia in quei giorni, con un permesso e il viaggio rimborsato dal Dipartimento gioventù se si è scelto la tariffa più economica.

Tagli su tagli

di Redazione GRS


0-0-2016-a-assemblea-gescoA Napoli scoppia un nuovo caso sulle politiche di welfare. E il mondo del sociale torna a farsi sentire. Il servizio di Giuseppe Manzo.

 

Il welfare non è un lusso, sei anni dopo. A Napoli riparte la protesta per i tagli alle politiche sociali e la chiusura graduale dei servizi educativi e socio-sanitari. Ieri si è svolta un’assemblea pubblica promossa dal gruppo Gesco e a cui hanno aderito tra gli altri Forum terzo settore Campania, Fish, Alleanza cooperative, sindacati e associazioni. La querelle è iniziata quest’estate, con l’approvazione in consiglio comunale, nella notte tra il 7 e l’8 agosto scorsi, della manovra di bilancio 2016 con pesanti tagli al welfare: 27 milioni ma un totale di 130 milioni di euro in meno in tre anni. I promotori denunciano le riduzioni progressive al Fondo Nazionale per le Politiche Sociali e la mancata definizione dei Livelli essenziali di assistenza (Liveas) con il loro relativo finanziamento che compete allo Stato. L’Italia sul welfare è divisa in due, con il Sud che presenta una spesa media sociale pro-capite di meno di un terzo di quella del Nord-Est: circa 50 euro rispetto ai 160 del Nord-Est. È stata proposta la costituzione di un coordinamento nazionale sul welfare per aprire una vertenza con Governo, Regione Campania ed enti locali.