La Rete italiana per il disarmo ha presentato un esposto in diverse Procure d’Italia per chiedere di indagare sulle spedizioni di bombe dal nostro Paese all’Arabia Saudita. Francesco Vignarca, portavoce dell’associazione. “La legge 185 del 1990 regola l’export di materiale d’armamento dall’Italia verso l’estero e impedisce autorizzazioni a paesi che siano in stato di conflitto armato o paesi che violano in maniera grave i diritti umani. Noi pensiamo che invece le sei forniture avvenute negli ultimi mesi dalla Sardegna all’Arabia Saudita, per fornire bombe che è certificato sono poi usate in bombardamenti nello Yemen, si configurano in entrambe le categorie. Tutte queste cose non sono più ammissibili e noi abbiamo pensato di rivolgerci alla Magistratura con questo esposto per finalmente fare in modo che anche la Magistratura si prenda carico di questa situazione.”
Notizie
Siria, l’appello di Amnesty: “basta assedi e attacchi ai civili”
1 Febbraio 2016
Porre fine agli assedi e permettere alle organizzazioni umanitarie un accesso senza restrizioni: è questo il contenuto dell’appello di Amnesty International e diretto al presidente della Siria Bashar al-Assad, all’ambasciatore siriano negli Stati Uniti Bashar Ja’afar e al capo dell’opposizione Khaled Khoja.
L’appello è stato lanciato in concomitanza con l’inizio a Ginevra del primo di una serie di incontri, mediati dalle Nazioni Unite, tra il governo siriano e i gruppi armati non statali. Lo scopo è quello di sollecitare i partecipanti al dialogo a dare priorità alle preoccupazioni circa i corridoi umanitari, gli attacchi contro i civili e le violazioni a danno dei detenuti.
Secondo le Nazioni Unite, in Siria sono circa 4,5 milioni le persone che, pur avendo bisogno di assistenza umanitaria, rimangono in aree difficili da raggiungere. Sono inoltre 400mila, sempre in base ai dati delle Nazioni Unite, quelle che si trovano sotto assedio; le ong, però, stimano questo numero in circa un milione.
L’appello di Amnesty International riporta l’attenzione sulla Risoluzione 2254 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, che chiede espressamente accessi umanitari e la fine degli attacchi contro i civili, oltre all’adempimento degli obblighi di diritto internazionale.
Prioritario, per l’organizzazione umanitaria, è anche porre fine alle violazioni nei centri di detenzione; sia alle autorità governative che alla Coalizione Nazionale Siriana, pertanto, è richiesto di “consentire accesso illimitato a tutte le strutture di detenzione agli osservatori indipendenti, trattare con umanità le persone private della libertà e rilasciare chiunque sia detenuto solo per il pacifico esercizio dei suoi diritti umani”.
Giornata della memoria
30 Gennaio 2016Ben trovati all’ascolto da Anna Monterubbianesi. Una giornata per non dimenticare. E’ questo il motivo per cui ogni anno il 27 gennaio viene celebrata la Giornata della Memoria in commemorazione delle vittime dell’Olocausto. La data coincide con il giorno in cui, nel 1945 le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. Ascoltiamo il ricordo di Jolanda Marchesich, classe 1924, una delle ultime voci sulle deportazioni di Auschwitz: [….]
Celebrare la Giornata della Memoria significa non dimenticare quello che è accaduto, e che ha riguardato rom, ebrei, testimoni di geova, oppositori politici, disabili e migranti. Ricordare significa riconoscere quelle persone, a prescindere dalla loro nazionalità, etnia o religione. Tante le iniziative che sono state organizzate da Nord a Sud del Paese per costruire, attraverso il passato, un futuro diverso, come quella che ci racconta Ivano Maiorella che per il GRS ha intervistato due ragazzi del Liceo Parini di Milano, Marco e Luigi, protagonisti di un progetto di sport sociale contro razzismo e discriminazioni: [….]
Eppure oggi la diversità viene ancora discriminata, allontanata, tenuta fuori. Oggi vengono costruiti nuovi muri. Allora riconnettere passato e presente ci può aiutare a non commettere gli stessi errori perché quello che è accaduto ieri non si ripeta domani. E questo è anche il messaggio di Ivana Nikolic, attivista rom, che legge il Manifesto primavera Romanì: un documento per un’Italia unita, libera e che abbracci la diversità culturale come una ricchezza. Ascoltiamola ai nostri microfoni: [….]
Ed è tutto, per riascoltarci: www.giornaleradiosociale.it
Tukiki
29 Gennaio 2016Un termine che in lingua malgascia significa sorriso, ed è anche il nome del progetto di una scuola calcio di Milano gratuita per ragazzi e ragazze con disabilità. Gli allenamenti si tengono due volte a settimane e l’obiettivo è coniugare l’attività fisica e l’integrazione.
Circus Ability
29 Gennaio 2016Nasce a Torino, all’interno dell’associazione Teatrazione, la scuola dove le persone con disabilità motoria e sensoriale si allenano nell’acrobatica, nell’equilibrismo e nella giocoleria lavorando in classi miste con i colleghi normodotati.
Oltreconfine
29 Gennaio 2016Il progetto dell’Anpas sulla gestione dei campi temporanei diventa un modello per l’Europa. Ce ne parla Clara Capponi. “L’esperienza maturata sul campo diventa un modello per l’Europa. Soprattutto, quando si tratta di gestire campi di emergenza temporanea che accolgono migliaia di persone. E’ il caso dell’Anpas che lo scorso 26 gennaio ha presentato alla direzione generale per gli Aiuti umanitari e la protezione civile dell’Unione Europea le linee guida sulla gestione degli affari sociali all’interno dei campi di emergenza temporanei. Sicurezza, coinvolgimento, professionalità e informazione oltre che empatia sono alcune delle indicazioni presenti nelle linee guida, elaborate da uno staff di medici, psicologi, formatori, disaster manager e ingegneri. L’obiettivo è quello di incrementare la resilienza al disastro delle persone coinvolte, soprattutto quelle più vulnerabili come bambini, anziani e persone con disabilità, gruppi multiculturali. Il progetto nasce dal bisogno di dare risposta non solo all’emergenza, ma anche alla gestione di questioni sociali che nascono e maturano all’interno dei campi o ricoveri di emergenza temporanea.”
Prove di dialogo
29 Gennaio 2016Iniziano oggi a Ginevra i colloqui di pace per la Siria organizzati dalle Nazioni Unite. I negoziati però non hanno l’obiettivo, ritenuto troppo difficile, di fermare la guerra, ma di cercare un accordo su tregue locali per poter garantire l’arrivo degli aiuti umanitari. Il conflitto, iniziato nel 2011, ha devastato il Paese, causando oltre 250 mila morti e più di quattro milioni di rifugiati.
Un Paese bloccato
29 Gennaio 2016Così Eurispes definisce l’Italia nel suo ultimo rapporto. Colpa della burocrazia e dell’incapacità di fare sistema, si legge nel dossier. Ma anche da un vizio, l’invidia, definito “una vera e propria sindrome che non ci permette di trasformare la nostra potenza in energia”.
Senza fondi
29 Gennaio 2016Confermata dal Ministero dell’Economia l’assenza di risorse per la Riforma del Terzo Settore. Il servizio di Anna Monterubbianesi. “”C’è o no una reale volontà di andare avanti nel percorso di Riforma del Terzo Settore e farlo diventare legge?” Dopo l’annuncio del viceministro dell’Economia Morando sulla mancanza di coperture per il Disegno di Legge, fermo in Senato ormai da diversi mesi, è questa la domanda del Forum Nazionale del Terzo Settore. Della carenza di risorse il vice ministro aveva già dato l’allarme due settimane fa, e nonostante la presentazione di emendamenti volti a diminuire da 50 a 30 milioni di euro l’onere delle disposizioni, nulla sembra essere cambiato. “Sono passati quasi due anni dall’annuncio di una Riforma del settore, e ancora non ne vediamo la fine. Siamo disorientati, stanchi e indignati” dichiara il Portavoce Barbieri.”
Stop biocidio: Napoli Est si mobilita
28 Gennaio 2016
Napoli est è una bomba ecologica pronta a esplodere. Dall’acqua nera e non potabile dei rubinetti all’inchiesta a carico della compagnia petrolifera Q8 sullo smaltimento di rifiuti tossici, dall’allargamento dell’area portuale che porta sulle strade decine di tir e container ai già ripetuti allarmi per la centrale a turbogas. Per discutere sulla drammatica situazione della parte orientale del capoluogo campano, il Comitato civico di San Giovanni, la Coalizione Stop Biocidio e il Forum Diritti e Salute hanno promosso un’assemblea pubblica cittadina che si terrà il 29 gennaio, alle ore 17, presso la sala del Consiglio municipale di via Atripaldi 1, a San Giovanni a Teduccio.
Per gli organizzatori, l’incontro sarà l’occasione per creare una rete civica che pretenda “un tavolo di confronto sull’allargamento dell’area portuale, sull’accessibilità delle spiagge e sull’inquinamento marino”; l’obiettivo è la “messa in sicurezza del territorio e le bonifiche delle aree inquinate già
individuate”, oltre a maggiore “chiarezza sulla presenza della Q8 e la sua delocalizzazione definitiva”.
Le organizzazioni esigono poi “provvedimenti legislativi ad hoc per uno screening sanitario di massa riguardante l’area orientale e industriale della città “.
Vari movimenti, associazioni e cittadini hanno denunciato le gravi conseguenze sulla salute dei cittadini di Napoli, sulla base degli studi scientifici che dimostrano il nesso tra ambiente inquinato e aumento dei tumori.
All’iniziativa hanno già aderito, tra gli altri, Let’s do it! Italy , la Cooperativa Se.Po.Fa., il Comitato civico “Porchiano bene comune”, UnPopoloInCammino, Medicina Democratica, PeaceLink, Coop sociale Terra e liberta’, Napoli Orientale, Mezzocannone occupato, Collettivo Insorgenza Musica e BagnoliLibera.




