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CRISI, LE AZIENDE NON PAGANO: BOOM DEL RECUPERO CREDITI

di Giuseppe Manzo


giornalistiRecupero crediti e stipendi non pagati: la crisi la pagano ancora i lavoratori. Dallo studio sui dati dell’Ufficio vertenze del lavoro della Cgil di Milano emergono i numeri di questa situazione. Nel primo semestre del 2014 sono state aperte 670 pratiche per il recupero credito: sono la voce più importante delle 2.394 vertenze partite tra gennaio e giugno. Il dato 2013 era di 1.817 casi di recupero credito su un totale di 5.239 vertenze. Il record storico registrato dallo sportello della Camera del Lavoro è stato nel 2010: 2.289 casi di recupero crediti su un totale di 5.838 vertenze. “I lavoratori sono diventati una forma di ammortizzatore sociale non riconosciuta”, commenta Graziano Gorla, segretario della Camera del Lavoro di Milano.

 

Nella categoria rientrano i licenziati che non hanno ottenuto il Tfr, quelli a cui non sono state versate della mensilità, lavoratori a cui l’azienda deve versare degli arretrati, ma ne paga solo una parte. A queste si aggiunge anche una categoria che è molto più difficile da tracciare. Sono sempre più numerose, infatti, le aziende con meno di 15 dipendenti che non licenziano ma non pagano gli stipendi. “Molti hanno paura a rivolgersi a noi perché non vogliono perdere il posto di lavoro”, aggiunge Gorla.

Per il sindacato, dall’introduzione della Legge Fornero con la possibilità di licenziare più facilmente anche nelle aziende con meno di 15 dipendenti, la difesa del lavoratore è diventata sempre più difficile. Secondo Marco Locati, responsabile dell’Ufficio vertenze, “il legislatore di tutti i colori politici in questi anni si è accanito per deregolamentare il mercato del lavoro”. E ci ha rimesso anche il diritto del lavoro, sulla base di due falsi miti: la necessità di ridurre le lungaggini burocratiche dei processi e una maggiore richiesta di flessibilità come antidoto alla crisi. “Il Tribunale di Milano è sempre stato virtuoso: al massimo in un anno si arrivava a primo grado. Non era necessario cambiare il sistema”, spiega Locati. Falso anche il mito della flessibilità: “Più di così non è possibile e comunque non siamo ancora fuori dalla crisi”, continua.

(Fonte: Redattore Sociale)

 

Altra selva burocratica tutta la normativa per il recupero crediti nel caso di aziende che hanno avuto un appalto, normata dai decreti datati 22 maggio 2012. “È molto complesso risalire la filiera e chiedere conto alle stazioni appaltanti”, è il commento di Cgil. E quando a dare l’appalto è un’ente pubblico “il credito del lavoratore è perso e l’unico modo per ottenere almeno qualcosa è rivolgersi al Fondo di garanzia del’Inps”, aggiunge Locati.

 

Quando il gioco era responsabile

di Anna Monterubbianesi


Il tema della Ludopatia è azzardoin discussione in questi giorni. Un segnale che il problema sta raggiungendo costi economici e sociali troppo alti. In compenso e in dissenso, cresce il numero degli esercenti che rifiuta le slot nel proprio locale e aumentano iniziative dei Comuni per agevolare e andare incontro alle scelte responsabili dei cittadini. Qualche mese fa la campagna Slotmob ha premiato 52 gli esercenti per essersi rifiutati di installare nei loro locali le slot machines, rinunciando ad incassi sostanziosi (1.500/2.000 euro al mese) e dimostrando un forte senso civico. Con loro, oltre 150 associazioni e Comuni in tutta Italia hanno aderito alla campagna per dare un segnale di responsabilità con la loro scelta no slot, bloccando così un meccanismo ingarbugliato che vede coinvolti politici, lobby e multinazionali.

Tutto è cominciato a Milano lo scorso anno da un gruppo di clienti dei bar del centro che ha dato vita ad una campagna di consumo critico decidendo di non frequentare più quei locali con le slot a vantaggio,  invece, di quelli che organizzavo tornei di carte, biliardino e altri giochi da tavola.

Se è d’azzardo, d’altra parte, non è un gioco. Ma anzi, i pericoli sociali e di salute, ad esso connessi sono altissimi. E non basta dire “gioca responsabilmente” o “il gioco provoca dipendenza”, quando poi i cittadini sono bombardati quotidianamente da pubblicità che, invece, al giocano incitano. Con molta poca responsabilità.

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Pedalate sostenibili

di Elena Fiorani


staffettaDal 9 al 13 settembre si svolgerà la 14^ edizione di “Bicistaffetta“, evento organizzato dalla Federazione Italiana Amici della Bicicletta per promuovere lo sviluppo della rete ciclabile nazionale e il cicloturismo. Quest’anno in programma un percorso in bicicletta lungo la Ciclovia Romea – Francigena” che, dopo Napoli, toccherà le città di Benevento, Cassino, Fiuggi Roma. La pedalata sarà intervallata da incontri con cittadini, amministrazioni pubbliche e organi di informazione in cui i partecipanti porteranno esempi concreti dei territori attraversati con l’intento di sensibilizzare i vari attori sociali sull’uso della bici e sulle risorse da promuovere e sviluppare in materia di cicloturismo.

ll percorso di Bicistaffetta 2014 si muove su circa 300 km di strada e contempla scorci e passaggi suggestivi, molti dei quali inusitati, con lo scopo di “esplorare” il territorio e consolidare la fruibilità del percorso. Si parte dalla sannitica Benevento e si segue il corso dell’antica via Latina, che attraversa le fertili campagne di vitigni e ulivi bagnate dal Volturno. A Venafro si apre uno dei più cruenti teatri di guerra del secondo conflitto mondiale che vide il suo epilogo nella battaglia dell’abbazia di Cassino, di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario. Ci si inoltra, poi, nel cuore dell’Appennino attraverso i luoghi di millenaria spiritualità della valle di Comino, come l’abbazia di Casamari. La via che conduce infine alla Capitale è l’antica Prenestina che transita per Fiuggi dove, per chi lo desiderasse, è possibile godersi una sosta rilassante nelle celebri terme prima di riprendere il cammino. L’arrivo a Roma è previsto per il pomeriggio di sabato 13, coronato dalla cerimonia di chiusura di Bicistaffetta 2014.

La Ciclovia Romea Francigena – presa stavolta in direzione opposta rispetto al percorso che scende dal nord verso la capitale della cristianità – corrisponde all’itinerario n°3 del grande progetto Bicitalia,  la prima mappa della rete cicloturistica nazionale realizzata da FIAB e dal ministero dell’Ambiente. In realtà, questo tratto di Bicitalia (1500 km) è il segmento italiano dell’itinerario “Eurovelo 5″ che, come la Via Francigena originale, da Canterbury arriva fino a Brindisi, transitando, ovviamente, per la Città eterna.

In occasione di Bicistaffetta il percorso sarà completamente dotato di segnaletica leggera – con la presenza di adesivi sui cui è riportato il logo Eurovelo – che consentirà ai partecipanti di mantenere agevolmente il contatto con il gruppo e di verificare con riferimenti sicuri, da vere “sentinelle dell’ambiente”, lo stato delle vie ciclabili.

Contro la mafia

di Pietro Briganò


cassaraSono oltre cento i ragazzi, provenienti da tutto il mondo, che hanno rifatto il look al liceo linguistico Ninni Cassarà di Palermo. Hanno partecipato a S.o.S. Scuola un progetto nazionale partito proprio da Palermo e che vedrà nel prossimo autunno un gemellaggio con il liceo artistico Guggenheim di Venezia che in questa prima occasione ha prestato aiuto ai colleghi di Palermo. Oltre a dipingere con murales trasformando i corridoi in una vera e propria galleria d’arte è stato ristrutturato anche il bar della scuola che ha dato il nome ad una web series ‘Il Bar del Cassarà’ prodotta dalla Rai e progettata da Alveare Cinema. La riapertura del bar è il segnale della scuola contro l’illegalità e la mafia.

Un bene comune

di Redazione GRS


A Varese proposta dei commercianti di rendere piazza Repubblica un campetto a cielo aperto, con spazi allestiti per praticare basket e calcetto. Associazioni e semplici cittadini sono già a lavoro per riappropriarsi di spazi della città nel modo più sano e semplice possibile: giocando.

Sipario sulle rotaie

di Redazione GRS


Un palcoscenico nell’ex deposito merci di ferrovie dello Stato con camerini direttamente nei vecchi vagoni. È lo scalo di Cotignola, in provincia di Ravenna, che ospita il “Teatro Binario”, gestito dal 2013 da un’associazione di volontari che organizza una vero e proprio cartellone stagionale.

A qualcuno piace bio

di Redazione GRS


Un italiano su sette mangia abitualmente cibi biologici. In testa all’elenco dei prodotti più venduti figurano le uova. In crescita anche gli operatori (sono più di 52mila) e la superficie coltivata secondo il metodo naturale che risulta pari a 1,3 milioni di ettari.

A due velocità

di Redazione GRS


Il divario del Pil pro capite tra Nord e Sud è tornato ai livelli di dieci anni fa. Nel Mezzogiorno, dall’inizio della crisi i consumi delle famiglie sono diminuiti del 13% e gli investimenti nell’industria sono calati addirittura di 53 punti. Come uscirne? Lo abbiamo chiesto al direttore di Svimez, Riccardo Padovani.

Oltre il mare Nostrum

di Redazione GRS


il Consiglio italiano per i rifugiati chiede al governo strumenti più efficaci e meno disumani per contrastare le morti nel Mediterraneo. Un impegno anche e soprattutto europeo perché i profughi che raggiungono le nostre coste siano accolti da tutto il vecchio continente.