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Infortuni sul lavoro, tra denunce in aumento e ispettori da assumere

di Redazione GRS


 

 

In cerca di sicurezza. Aumentano le denunce per infortuni sul lavoro e il ministero annuncia oltre mille ispettori in più. Il servizio è di Giuseppe Manzo.

Secondo i dati Inail le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto tra gennaio e dicembre 2021 sono state oltre mezzo milione, +0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020 mentre 1.221 delle quali quelle con esito mortale (-3,9%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate con un +22,8%.

Intanto il ministro del Lavoro Orlando ha annunciato oltre mille assunzioni tra ispettori e funzionari entro il mese di febbraio mentre a metà mese uscirà un bando per altre 1249 unità nel settore.

Teatro, i “Semi di rinascita” raccolti nel carcere di Pistoia

di Redazione GRS


“Semi di rinascita”. Pubblicato per la collana “Briciole” il nuovo volume edito dal Csv della Toscana racconta il laboratorio di teatro svolto nel carcere di Pistoia dall’associazione Biribà Teatro di Natura.
Il progetto restituisce prospettiva e senso al tempo trascorso in contrapposizione alla durezza della detenzione.

Formazione su due ruote: il corso universitario sulla mobilità ciclistica

di Redazione GRS


Formazione su due ruote. Sono aperte le iscrizioni al corso per diventare esperto promotore della mobilità ciclistica dell’Università di Verona. Lungo il percorso di studi sarà possibile imparare tutto il necessario per promuovere la mobilità urbana e territoriale su due ruote. Ci si può iscrivere fino al 28 febbraio e il corso inizierà ad aprile.

In tutti questi anni l’Università di Verona e la Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta hanno formato quasi 200 figure professionali. Sono gli Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica che stanno contribuendo, ciascuno nel proprio settore e ambito lavorativo, a favorire le migliori pratiche bike friendly. Per chi non ne avesse mai sentito parlare – qui una nostra intervista per capire meglio di che si tratta – il Corso di perfezionamento e aggiornamento professionale – Post Lauream – dell’Università di Verona è diretto dal Professor Federico Schena (Dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento) e mira a sviluppare professionalità specifiche: gli Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica sono in grado di fare da raccordo tra pianificatori, progettisti, portatori di interesse, operatori economici e turistici, politici e amministratori. Tutto per promuovere la mobilità ciclistica urbana e territoriale. Le iscrizioni sono aperte sul sito ufficiale fino al 28 febbraio. Il corso inizierà ad aprile.

Attiva da oltre trent’anni con un lavoro di advocacy costante, FIAB è uno degli attori di riferimento in Italia e in Europa per quanto riguarda la diffusione della mobilità ciclistica. Il Corso dell’Università di Verona è un tassello fondamentale di questo percorso, in una fase cruciale della ripresa del nostro paese. Dobbiamo, in altre parole, fare in modo che la transizione ecologica sia concreta.

Il percorso formativo è fondamentale anche in ottica del PNRR. Perché, tra i vari aspetti, forma il personale della Pubblica Amministrazione con le competenze necessarie per attuale l’innovazione e il cambiamento. Comuni, Province e Regioni devono investire su questo.

Le competenze trasmesse
• Tecniche: pianificazione, progettazione, sicurezza stradale, raccolta ed elaborazione dati
anche in prospettiva di accedere ai finanziamenti del PNRR.
• Gestione e governance: comunicazione, mobility management, gestione di tavoli di lavoro e
reti sociali, project management.
• Economiche: sviluppo e marketing territoriale, gestione aziendale, politiche e azioni per il
cicloturismo, mappe, Piani di segnaletica cicloturistica, portali web, gestione club di
prodotto.
• Politiche per la salute: aspetti educativi, proposta di stili di vita sani, promozione di percorsi
casa scuola e casa lavoro.
• Conoscenze giuridiche: normative per muoversi negli ambiti istituzionali.
A chi può tornare utile diventare Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica
• Dipendenti pubblici (Regioni, Provincie e Comuni) che vogliono approfondire il tema della
mobilità ciclistica come aggiornamento per le loro attività istituzionali.
• Politici e decisori che sentono il tema della bicicletta attuale e lo vogliono valorizzare al meglio
nei propri ambiti di competenza.
• Professionisti che già lavorano con “la bicicletta” (progettisti, mobility manager, agenzie di viaggi) e vogliono perfezionarsi.

• Persone che vogliono avviare nuove professioni e nuove economie in ambito “bicicletta”.
• Volontari e soci di associazioni che operano nel mondo della bicicletta.

• Per tutti coloro che desiderano avere una visione a 360° del mondo bicicletta per poter
relazionarsi con tutti i portatori di interesse, per operare nelle cabine di regia a varia scala
territoriale, che vogliono migliorare le loro città e i territori all’insegna del più bici e meno
auto.

Come si svolgerà il Corso
L’edizione 2022 si terrà in modalità ibrida: 44 ore di lezioni online e quattro giornate di esercitazioni pratiche a Mestre, Peschiera del Garda, Bolzano Valsugana per “toccare con la bicicletta” le miglior realizzazioni. La possibilità di ascoltare e rivedere le lezioni registrate sulla piattaforma d’Ateneo ha consentito, e consentirà in futuro, anche a dipendenti pubblici di recuperare materiale utile.

I docenti
Il Corso ha come docenti professori universitari, esperti FIAB e professionisti del settore ed è rivolto a diplomati e laureati di qualsiasi livello e disciplina che desiderano acquisire una competenza specialistica. Il Coordinatore Didattico del Corso è Marco Passigato, libero professionista, esperto in pianificazione, progettazione e promozione mobilità ciclistica – membro del Centro Studi Gallimbeni di FIAB – Coordinatore Comitato Scientifico dell’Associazione Esperti Promotori della Mobilità Ciclistica EPMC e già Mobility Manager dell’Università di Verona.

Gli ex studenti
Dei 150 diplomati fino alla settima edizione del corso, 21 hanno attivato progetti imprenditoriali come accompagnamento in bici, noleggio, ospitalità specializzata e comunicazione; 29 hanno avviato attività professionali come progettazione, consulenze, guide, o sono animatori di processi partecipativi e facilitatori; 26 sono volontari esperti a vari livelli anche di vertice in associazioni a carattere nazionale come FIAB; 14 sono dipendenti pubblici di Regioni e Comuni; 6 sono consiglieri Comunali, Assessori o Deputati.

Le iscrizioni per la nuova edizione del Corso Esperto Promotore della Mobilità Ciclistica sono aperte sul sito ufficiale dell’Ateneo.

Il ritorno di Mattarella: “Garante della Costituzione”

di Redazione GRS


Il ritorno del presidente. Dal terzo settore e dalla cooperazione arrivano messaggi di stima e gratitudine per Sergio Mattarella che ha accettato la riconferma al Quirinale. Per Forum Terzo settore e Alleanza cooperative la sua presenza è garanzia per la Costituzione e per l’impegno delle organizzazioni non profit.

La guerra dei bambini soldato: la denuncia in Yemen

di Redazione GRS


 

 

 

Infanzia negata. Il conflitto in corso da sette anni in Yemen vede anche la partecipazione di migliaia di bambini soldato. Il servizio è di Fabio Piccolino.

Sono stati quasi 2000 i bambini soldato uccisi in battaglia durante la guerra in Yemen, tra gennaio 2020 e maggio 2021. Reclutati nelle scuole, nei campi estivi e nelle moschee, hanno età comprese tra i 10 e i 17 anni e sono addestrati e utilizzati nel conflitto soprattutto dai ribelli Huthi.

A denunciarlo il Rapporto degli esperti dell’Onu per il Consiglio di Sicurezza, da cui emergono anche casi di violenza sessuale sui minori e le numerose vittime civili provocate dalle bombe lanciate durante i raid aerei.

 

Il teatro in ogni carcere: la proposta di legge sostenuta dal basso

di Redazione GRS


L’arte che libera. Realizzare un laboratorio teatrale in ogni carcere: è partita una campagna dal basso per sostenere una proposta di legge attualmente all’esame della Commissione Giustizia della Camera. Per sostenerla il gruppo “Gli ultimi saranno” ha realizzato ‘Canzone d’evasione’, che sta raccogliendo molte visualizzazioni su YouTube.

 

Lottare per i diritti: le ragazze che si allenano di nascosto a Kabul

di Redazione GRS


Allenarsi con la paura. A Kabul le ragazze della squadra di taekwondo si allenano di nascosto, cambiando luogo ogni volta per non essere scoperte. Il divieto dei talebani agli sport femminili ha costretto le atlete alla clandestinità ma non ha piegato la loro passione, ormai abituate ad andare controcorrente nella società afghana più conservatrice.

Bashir Ahmad Rustamzai, il nuovo ministro dello sport del Paese, ha detto che i talebani avrebbero consentito 400 sport, senza specificare se e quali le donne avrebbero potuto praticare. Farzana Frotan, 28 anni, è una di queste donne coraggiose. La sua partecipazione ai campionati mondiali di taekwondo del 2015 e una medaglia d’oro al torneo internazionale di taekwondo WTF del 2016 in Tajikistan non sono bastate a farle ottenere l’esenzione dal divieto dei talebani. “Sognavo di diventare una campionessa, non solo nelle competizioni internazionali ma anche alle Olimpiadi. Ma in questo momento sto a casa e non posso nemmeno andare al club”, ha raccontato Farzana a EFE.

L’atleta si allena clandestinamente un giorno o due alla settimana con le sue compagne in luoghi diversi per paura di essere scoperta. L’allenatore della nazionale Nematullah Habibi ha raccontato all’agenzia di stampa spagnola che una volta i talebani sono arrivati poco dopo la fine dell’allenamento e per rappresaglia “hanno torturato la famiglia che li ha ospitati”. La repressione talebana non è l’unico ostacolo che queste donne devono superare per fare sport. Farzana ha raccontato le difficoltà di convincere la sua famiglia. “Ero innamorata del taekwondo… ma i miei genitori non erano d’accordo e mi hanno detto che non era adatto alle ragazze”. Per ottenere l’approvazione dei genitori, Farzana ha detto loro che se avesse imparato il taekwondo, avrebbe potuto difendersi dagli abusi dei ragazzi.

Per queste donne il taekwondo è molto più di uno sport: “Lo sport, specialmente per le donne in Afghanistan, è la chiave per una vita felice e sana”, ha spiegato a EFE Husnia Sadat, 23 anni, anche lei della squadra nazionale di taekwondo. “Lo sport mi ha dato fiducia e non mi sento più vulnerabile come le altre donne in Afghanistan”.