Notizie

Senza quorum

di Redazione GRS


Vince l’astensionismo al referendum contro le trivelle. Delusione delle associazioni ambientaliste che in queste settimane hanno provato a portare il tema alla ribalta dell’opinione pubblica nonostante il boicottaggio mediatico e politico. “Ennesima occasione persa – dicono – l’Italia ha scelto di non investire sul futuro”.

Su il sipario

di Redazione GRS


cinema-patologicoFino a domenica a Roma si tiene la VII Edizione del Festival Internazionale del Cinema Patologico. Una giuria composta di ragazzi con disabilità valuterà i lungometraggi e cortometraggi in concorso. La kermesse vedrà la presenza di molti artisti, ma sarà anche l’occasione per lanciare il primo corso universitario al mondo di “Teatro Integrato dell’Emozione”.

“Costruiamo legalità con lo sport”

di Redazione GRS


maddaloniDomani Gianni Maddaloni sarà ad Andria per esportare il suo progetto in atto a Scampia. Il servizio di Elena Fiorani.

 

Il maestro di judo e campione olimpico porta in giro per l’Italia il suo impegno per la costruzione di una società civile attraverso lo sport, la cultura e la legalità, come da tanti anni fa a Scampia, quartiere degradato di Napoli, dove lotta per coinvolgere con lo sport l’intera famiglia, dando la possibilità di fare attività con le sole quote “sociali” dei genitori e iscrivendo gratuitamente i figli. Sempre attento alle problematiche delle disuguaglianze sociali, soprattutto tra i bambini, porta avanti un’associazione in prima linea per il recupero di giovani in difficoltà e con disabilità. Maddaloni punta a creare una “cittadella dello sport” in ogni quartiere disagiato d’Italia, dove i giovani potrebbero essere recuperati attraverso uno sport inclusivo ed economicamente accessibile

Pugno duro

di Redazione GRS


tuchia33Nella sua lotta al terrorismo, la Turchia sta calpestando la dignità dei cittadini e attaccando la libertà di stampa. A denunciarlo è il commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, che parla di “danni irreparabili al pluralismo” e di ingiustificate restrizioni imposte alla popolazione.

 

Citando le operazioni antiterroristiche degli ultimi mesi, Nils Muiznieks ha detto che in Turchia “il rispetto per i diritti umani si è deteriorato a una velocità allarmante”. Sono sempre di più le città a maggioranza curda dove viene imposto il coprifuoco e l’esercito esegue raid contro i militanti del Pkk. Nelle operazioni, come denunciano molte ong, non vengono colpiti soltanto i combattenti per l’indipendenza, ma anche civili. Secondo Strasburgo, “le autorità turche hanno il dovere di condurre inchieste effettive” sull’accaduto, “e risarcire senza indugio la popolazione locale che chiaramente ha sofferto enormi danni”.

In pace

di Redazione GRS


pietro-pinnaA 89 anni ci ha lasciato Pietro Pinna, fondatore del Movimento nonviolento. È ricordato come il primo obiettore di coscienza “politico” italiano. Dal suo rifiuto dell’uso delle armi, che gli costò anni di carcere, ha preso il via la campagna per la nascita del servizio civile. Organizzò con Aldo Capitini la prima marcia Perugia-Assisi.

 

Nato nel 1927 a Finale Ligure (SV), di origine sarda, Pinna è ricordato come il primo obiettore di coscienza “politico” italiano. Dalla sua personale scelta nonviolenta e di rifiuto dell’uso delle armi, per la quale subì due processi militari e dovette scontare vari mesi di carcere militare prima di essere riformato per motivi medici, nascerà una campagna sostenuta da molti intellettuali, come Aldo Capitini, giuristi e uomini politici che porterà alla ribalta del dibattito pubblico italiano la questione dell’obiezione di coscienza e del servizio civile “alternativo”. Con Capitini, filosofo antifascista considerato il “Gandhi italiano”, Pinna organizzerà la prima Marcia della Pace Perugia-Assisi nel 1961 e successivamente fonderà nel 1962 il Movimento Noviolento e nel 1964 la rivista “Azione nonviolenta”, della quale è stato fino ad oggi direttore responsabile. “Capitini e Pinna si resero conto che se si voleva incidere sull’avanzamento di una proposta di pace occorreva darsi una struttura organizzativa. Da qui l’idea di fondare il Movimento Nonviolento, che incentra le sue prime azioni fondative, portate avanti con i Gruppi d’Azione Nonviolenta (G.A.N.), nel riconoscimento del diritto dell’obiezione di coscienza attraverso una legge”, ci dice Pasquale Pugliese, della Segreteria nazionale del Movimento Nonviolento.

Povera Patria

di Redazione GRS


pover999Secondo gli ultimi dati Eurostat, in Italia l’8,2% della popolazione fatica a permettersi un pasto a base di carne, non può riscaldare adeguatamente la propria casa o deve rinunciare all’acquisto di beni durevoli. Sette milioni soffrono di gravi privazione materiali, dato inferiore solo alla Grecia.

 

In Italia sono quasi sette milioni le persone che soffrono di gravi privazioni materiali: un numero inferiore, a livello europeo, solo rispetto ai Paesi dell’est e alla Grecia. In Europa, la popolazione che vive in questa condizione rappresenta l’8,2% di quella totale (in tutto 41 milioni di europei).
Sono questi gli ultimi dati Eurostat, che prendono in esame le persone che oggi non possono riscaldare le proprie case, faticano a permettersi un pranzo a base di carne o devono rinunciare all’acquisto di beni durevoli come un’automobile o una lavatrice. La percentuale rimane elevata, nonostante si registri un miglioramento rispetto al 2014, quando coloro che erano sottoposti a gravi privazioni materiali rappresentavano il 9% della popolazione. Il calo continua ormai da diversi anni dopo il picco raggiunto nel 2012: in quell’anno le persone che dovevano rinunciare a una serie di beni considerati utili o indispensabili per condurre uno stile di vita adeguato erano il 9,9% della popolazione, cioè quasi un cittadino europeo su dieci. Altri Paesi europei vivono una situazione molto peggiore di quella italiana: in Bulgaria la percentuale sale al 34,2% dei cittadini, in Romania al 24,6%, in Grecia al 22,2%, in Ungheria al 19,4% e in Lettonia il 16,4%. Rispetto a stati come la Francia (4,5%), la Germania (5%) e il Regno Unito (6,1%) , però, gli italiani sono il fanalino di coda. In Spagna il problema della privazione materiale riguarda il 6,2% degli abitanti.

Mare nostro

di Redazione GRS


voto_copyAlla vigilia del referendum sulle trivelle, si moltiplicano gli appelli di associazioni e comitati per andare domenica a votare. Disertare le urne sarebbe un colpo alla democrazia, ripetono. Tesi condivisa anche da molti intellettuali come lo scrittore Erri De Luca. (sonoro)

Disuguaglianze tra minori, i dati Unicef. Italia agli ultimi posti tra i Paesi ricchi

di Giovanna Carnevale


shoes-505471__180Maglia nera per l’Italia per quanto riguarda le disuguaglianze tra i bambini. In base alla classifica stilata dall’Unicef, il nostro Paese si posiziona trentacinquesimo sui quarantuno dell’Unione europea e dell’Ocse per quanto riguarda le disparità di reddito.

Il rapporto dell’Unicef analizza il divario tra i minori in termini di reddito, istruzione, salute e soddisfazione nei confronti della vita, rilevando che la Danimarca è lo Stato (tra quelli Ue ed Ocse) dove le disuguaglianze tra i bambini che si trovano nella fascia più bassa della distribuzione del benessere e quelli nella fascia media sono più lievi, mentre Israele è all’ultimo posto.

Se in media l’Italia si posiziona trentacinquesima su quarantuno Paesi, risultati non molto diversi li ottiene per quanto riguarda i singoli parametri utilizzati nella classifica Unicef: nel divario sui risultati scolastici è ventiduesima su trentasette, ventottesima su trentacinque nell’ambito della salute e ventiduesima su trentacinque in termini di soddisfazione nei confronti della vita.

I dati del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, riferiti al 2013, evidenziano poi un netto peggioramento nel nostro Paese (di circa otto punti percentuali) rispetto al 2008, soprattutto per quanto attiene la salute: il 30,5% degli adolescenti italiani ha riferito di soffrire quotidianamente di uno o più disturbi.

Estonia, Lettonia, Irlanda e Polonia riportano un trend positivo sul rendimento scolastico, essendo riusciti a ridurre nel tempo il numero di bambini privi di  competenze.

Il rapporto dell’Unicef dimostra come essere cittadini di un Paese “ricco” rispetto a quelli sottosviluppati o in via di sviluppo, non vuol dire automaticamente vivere in una società dove il benessere è ugualmente distribuito. Gli Stati Uniti e il Giappone, ad esempio, che rappresentano due degli Stati più ricchi del mondo, si posizionano in basso nella classifica per distribuzione di reddito. Rispetto al 2002, però, gli Stati Uniti sono gli unici, insieme alla Spagna, ad essere migliorati in tutti e quattro gli indicatori.

 

Sport stupefacente

di Redazione GRS


football-689262_960_720È il progetto promosso dal Centro Sportivo Italiano con il supporto della Fict, che coinvolgerà otto istituti scolastici superiori e mille ragazzi, al fianco di capitani molto speciali, che provengono dalla Comunità terapeutica del Ce.Re.So. Si giocherà a calcio e si proverà a discutere con i giovani del tema delle droghe.

 

6 ragazzi su 10, nelle scuole, fanno uso di droghe leggere. I dati, allarmanti, sono stati diffusi nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto socio-sportivo #SportStupefacente, promosso dal Centro Sportivo Italiano (CSI) e patrocinato dal Ministero della Salute e dal Ministero del Welfare, con il supporto della Presidenza Nazionale della Federazione Italiana Comunità Terapeutiche (FICT).
Un progetto-pilota per l’intero sistema scolastico nazionale, la cui cabina di regia è a Reggio Calabria; un’iniziativa rivolta agli studenti degli istituti superiori colta da ben 8 realtà del territorio provinciale reggino. Da Locri a Cinquefrondi, non solo si scenderà in campo, fronteggiandosi in un campionato studentesco, ma si proverà a discutere con i ragazzi del tema delle droghe, grazie alla sensibilità del Provveditorato degli Studi e della Consulta Provinciale degli Studenti, e con la collaborazione di “testimonial”-capitani singolari. Saranno, infatti, gli utenti della Comunità Terapeutica del Ce.Re.So. a condividere la loro esperienza negativa, per evidenziare – altresì – tutte le possibilità positive di una vita basata sul divertimento sano, quale lo Sport tra amici. Fondamentale è stato il supporto delle Istituzioni e delle Organizzazioni locali, quali il Dipartimento delle Dipendenze Patologiche dell’ASP di Reggio Calabria, la Presidenza del Consiglio Regionale della Calabria ed il Centro Servizi al Volontariato (CSV) “Dei Due Mari” di Reggio Calabria.
«Una sfida da vincere», ha dichiarato Paolo Cicciù, presidente provinciale e consigliere nazionale del CSI, «perché purtroppo il problema del consumo in età scolare delle droghe sembra essere uscita dall’agenda mediatica. Così non deve essere: questa può rappresentare una “bomba” sociale, da disinnescare con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Lo Sport azzarderei dire che può avere un impatto, addirittura, terapeutico per ripristinare una scala di valori, fatti di sacrifici e passione, che spesso il “divertimento” facile porta a dimenticare ».
Il progetto, che nella fase operativa è iniziato da poche settimane, è stato presentato alla Sala “Federica Monteleone”. I lavori, moderati da Paolo Cicciù, hanno visto i saluti istituzionali inviati dal Presidente del Consiglio Regionale, Nicola Irto, impossibilitato ad essere presente, nonché gli autorevoli interventi del Presidente nazionale della FICT, Luciano Squillaci, della Direttrice del Dipartimento delle Dipendenze dell’ASP di Reggio Calabria, Caterina De Stefano, e del Presidente del CSV “Dei Due Mari”, Giuseppe Bognoni. Hanno proposto il loro punti di vista sul tema e sul progetto anche i rappresentanti della Consulta Provinciale degli Studenti.
«Credo sia rivoluzionario immaginare che delle vite segnate dalla droga», spiega Cicciù, «possano essere degli esempi per i nostri giovani. Ma secondo noi è un modo per indicare la strada maestra. Non è con una canna che raddrizzi le tue giornate, anzi. L’invito che facciamo ai nostri giovani è di “farsi” di Sport e non rifuggire in altri “sballi” che illudono e poi desertificano».