Cultura
Per il terzo anno consecutivo la Sicilia si aggiudica il premio della trasmissione Rai Alle falde del Kilimangiaro, dopo Ganci nel 2014 e Montalbano Elicona nel 2015, quest’anno il riconoscimento va a Sambuca di Sicilia.
Dopo l’acclamazione e la notorietà ricevuta tramite il programma televisivo, il paesino siciliano, situato nei pressi del Parco archeologico di Selinunte di Sciacca e di Menfi, si sta organizzando per rispondere ad una importante domanda di turismo. La sua vittoria però arriva dopo l’esclusione a sorpresa dell’altro ‘contendente’, il paesino Cervo Ligure attribuendo questa decisione ad una manipolazione del voto che, a sentire la Rai, i sostenitori del comune avrebbero messo in piedi a discapito.
http://www.corriere.it/cronache/16_marzo_28/sambuca-sicilia-borgo-piu-bello-d-italia-ma-polemica-voto-online-946c4aac-f4ea-11e5-ad8f-b6693bfe4739.shtml
Internazionale
È quanto hanno vissuto oltre 86 milioni di bambini nati in zone di conflitto. L’ultimo rapporto dell’Unicef nel servizio di Giovanna Carnevale.
Secondo ilFondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, a livello globale un bambino su dieci con meno di sei anni cresce in situazioni di conflitto, che si ripercuotono negativamente sul suo sviluppo cognitivo, sociale e fisico. Vivere in zone di guerra, infatti, influenza il benessere emotivo e le abilità di apprendimento. Un bambino viene al mondo con in media duecentocinquantatre milioni di neuroni funzionanti. Una volta adulto, il cervello ha normalmente circa un miliardo di queste cellule, ma tale capacità dipende fortemente dalle esperienze fatte durante la prima infanzia, tra cui l’allattamento al seno, la nutrizione e la possibilità di giocare in ambienti sani e sicuri.
Economia
La sharing economy vale 572 miliardi di euro ma ha bisogno di regole. È questa l’immagine che emerge da un recente rapporto pubblicato dal Parlamento europeo. Lo studio misura potenzialità e problematiche dello sviluppo di questa nuova forma di scambio.
Scrive Riccardo Saporiti sul Sole 24 Ore: “il Parlamento europeo ha provato a quantificare la spesa pro capite annuale che potrebbe essere “rimpiazzata” con l’utilizzo della sharing economy, che va dai 1.100 euro l’anno in Bulgaria ai 14.600 nel ricco Lussemburgo, passando per i 7.200 dell’Italia. Ed ha anche valutato il tasso di sottoutilizzo di due degli asset che più facilmente si prestano ad entrare nell’economia della condivisione: la casa e l’auto. Ma se per la prima la percentuale è molto bassa, tanto più che nel computo sono state inserite solo le prime case, è per la seconda che i numeri diventano impressionanti. Guardando al Belpaese, le automobili restano ferme in garage o nel parcheggio per l’88% della loro “vita”. È il terzo più alto dato europeo dopo quelli di Germania e Finlandia”.
Diritti
Crescono le richieste d’aiuto contro le discriminazioni di persone con disabilità. Secondo una ricerca della Ledha sono scuola, servizi sociali, lavoro e barriere le tematiche su cui i legali dell’associazione sono stati chiamati ad intervenire più spesso.
I dati provengono dal Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” gestito da LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità. Durante i primi sei mesi di attività del centro, attivo dal giugno 2015) sono state 609 le persone che hanno contattato l’associazione – via mail o telefono – per chiedere informazioni. Nel dettaglio sono state 111 le pratiche relative a casi senza discriminazione e 137 (pari al 38% del totale) le pratiche relative a casi di discriminazione. A queste vanno poi aggiunti altri 105 casi “dubbi”. Per quanto riguarda le pratiche chiaramente discriminatorie, la tematica su cui il servizio legale del Centro Antidiscriminazione “Franco Bomprezzi” è stato chiamato più spesso a intervenire è stata la scuola (133 pratiche avviate, quasi il 38% dei casi). Seguono il tema dell’accesso alle prestazioni sociali e socio-sanitarie (11,4% dei casi), la compartecipazione al costo dei servizi socio-sanitari (8,5%) e il lavoro (8%). Chiudono l’elenco la tutela giuridica (6,1%) e le barriere architettoniche (quasi il 5%).
“Il numero di richieste e segnalazioni è alto, ben oltre le previsioni – commenta il presidente di LEDHA, Alberto Fontana -. La nostra associazione si conferma un punto di riferimento importante per tutte le persone con disabilità e i loro familiari, operatori e volontari, che ritengono di subire una situazione di ingiustizia e discriminazione”.
Società
Solo lo scorso anno persi 4mila posti di lavoro nel settore eolico. I dati del Rapporto di Greenpeace nel servizio di Anna Monterubbianesi.
L’Italia non attira investimenti in rinnovabili. E il motivo non è la mancanza di sole, di vento o di altre fonti di energia pulita, ma la strategia dettata dal Governo. Questo il quadro che emerge dal rapporto “Rinnovabili nel mirino” di Greenpeace che indaga sui provvedimenti non presi per promuovere fonti rinnovabili, e che anzi hanno portato a una fuga di investimenti, alla perdita di migliaia di posti di lavoro e a nessun beneficio sulle bollette degli italiani, con l’aumento, al contrario, degli incentivi alle fonti fossili. Anche il nostro Paese merita un futuro diverso. Per questo l’associazione ricorda di votare SI al referendum del 17 aprile: se i cittadini si esprimeranno contro le trivellazioni, sarà una sonora bocciatura per tutta la politica energetica del governo.
Sport
Una ricerca internazionale, vuole ora fornire uno sguardo d’insieme al fenomeno valutandone l’impatto sulle comunità interessate. La direzione scientifica è affidata alla professoressa Barbara Mazza dell’università La Sapienza di Roma, che ascoltiamo ai nostri microfoni. (sonoro)
Cultura
Una serata di festa, musica, teatro e, soprattutto, di sostegno all’attività che da 25 anni l’associazione porta avanti con impegno e dedizione per aiutare e proteggere donne e bambini vittime di violenza. Appuntamento questa sera sul palco dell’Exfila di Firenze.
Economia
È quanto ha portato alla luce la sperimentazione del Sostegno per l’inclusione, la ex social card, in dodici Comuni italiani. Secondo il ministero del Lavoro “è emersa una grossa fetta di richiedenti il sostegno che non ha mai fatto richieste ai servizi”.
Lo fa sapere Raffaele Tangorra, direttore generale per l’Inclusione presso il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che a Redattore sociale ha spiegato quali saranno nella pratica le prossime mosse contro la povertà dopo la sentenza del Consiglio di stato sul nuovo Isee. Nonostante manchino ancora dati puntuali dal punto di vista qualitativo, dalle 12 città coinvolte (Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e Verona) emerge una povertà nuova ai servizi. La sperimentazione, infatti, è arrivata al traguardo da un po’ in quasi tutti i comuni. Solo a Roma la misura è ancora alle prime erogazioni. Con un ritardo di quasi due anni dalla pubblicazione del bando, infatti, nella Capitale è da poco arrivata la prima graduatoria. Dagli 11 comuni “abbiamo raccolto dati ma non li abbiamo ancora elaborati – ha spiegato Tangorra – e la fase di raccolta è ancora in corso. Sui questionari abbiamo avuto qualche difficoltà a reperire le famiglie una volta terminate le erogazioni e ad oggi non siamo ancora in grado di fare un’analisi quantitativa. Dal punto di vista qualitativo, però, quello che emerge è sicuramente una fascia di povertà sconosciuta ai servizi”.
Diritti
L’azzardo cresce tra i giovani e gli studenti. Secondo uno studio del Cnr, nel 2015 gli scommettitori tra i 15 ed i 19 anni sono stati 60 mila in più dell’anno precedente. E se i maschi si dedicano soprattutto agli eventi sportivi, le ragazze preferiscono il Gratta e vinci.
Anche il 38% dei minori scolarizzati (15-17 anni), circa 550 mila studenti, riferisce di aver giocato d’azzardo nel 2015 (erano il 35% nel 2014)”. La percentuale nazionale rilevata nell’ultima indagine preoccupa anche perché fa segnare un’inversione di tendenza per la prima volta dopo 5 anni: dal 2010 al 2014 si era assistito infatti a una costante riduzione, dal 47% nel 2010 al 39% nel 2014.
Il 48% dei giocatori virtuali usa il pc, il 35 lo smartphone, il 15 il tablet o accede tramiteinternet point. Tra gli studenti che giocano, i ragazzi potenzialmente a rischio sono circa l’11% di coloro che hanno giocato denaro nell’ultimo anno.Rimane pressoché stabile rispetto al 2014 l’importo delle giocate: l’8% degli studenti giocatori dichiara di aver speso oltre 50 euro nell’ultimo mese, il 17% tra i 10 ed i 50 euro, mentre il 75% meno di 10 euro.
Dal punto di vista geografico, prevale il Meridione. La percentuale di studenti che hanno giocato almeno una volta negli ultimi dodici mesi si attesta al 36,8% nel nord-ovest, 30,6 nel nord-est, 43,5 al centro e al 48,8% nel sud e nelle isole (quasi tutte le aree sono in crescita: nel 2014 le percentuali erano rispettivamente del 32,4, 31,1, 41,6, 46,5%). Stessa graduatoria tra gli studenti problematici: nord-ovest 5,5%, nord-est 4,8%, centro 7,6%, sud e isole 10,2%.
Società
È l’ennesima denuncia di Cittadinanzattiva e Legambiente sui ritardi ingiustificati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica. Il servizio di Anna Monterubbianesi.
Andata online ad agosto dello scorso anno, doveva essere aggiornata entro gennaio 2016. Eppure ad oggi i dati sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica restano parziali e non attendibili. La denuncia arriva da Cittadinanzattiva e Legambiente, da anni impegnate sul tema della sicurezza scolastica che lamentano l’assenza di uno strumento affidabile di trasparenza e di scelta a disposizione dei cittadini. Se non bastasse, anche l’entrata in vigore dell’obbligo, per le scuole, di dotarsi della certificazione di prevenzione incendi è stata prorogata di un anno. Il recenti rapporti forniti dalle associazioni segnalano che ben il 39% delle scuole necessita di una manutenzione urgente, ma in mancanza di dati aggiornati e certi, come possono Comuni, Province e in primis Governo assegnare fondi e definire programmi di intervento?